La funzione Emergenza SOS via satellite
La funzione Emergenza SOS via satellite

Fino a qualche anno fa sarebbe stata fantascienza. Uno smartphone collegato alla rete satellitare per comunicare? Impossibile senza integrare un’enorme antenna. Ora questa tecnologia è disponibile, anche se ancora con qualche limite.

In Italia non soffriamo più del fenomeno delle zone prive di copertura di rete cellulare. Di certo sarebbe tutto più facile se esistesse una sola rete accessibile a tutti gli operatori, anzichè avere diverse antenne disponibili per diversi operatori.

Sta di fatto che il 99% del territorio abitato è coperto da rete. Quindi si può chiamare soccorso da qualsiasi punto. Le cose si fanno più difficili nelle aree disabitate: boschi, montagne, mare aperto. Tutte aree dove potremmo cacciarci nei guai e non avere modo di chiamare i soccorsi.

Limite superato da Apple con la funzione di Emergenza SOS via satellite, come annunciato durante l’evento Far Out. Ma come funziona questa tecnologia?

Come funziona la tecnologia Emergenze SOS via satellite?

Per capire come funziona questa tecnologia bisogna comprendere come funziona quella non satellitare.

Al momento un centro di emergenza viene contattato con una linea telefonica. Questa è collegata via cavo o via antenna mediante i vari ripetitori sparsi sul territorio, come un’enorme rete di comunicazione.

Quindi quando qualcuno chiama i soccorsi, quasi sempre con il proprio smartphone, aggancia il segnale della prima cella nelle vicinanze, dove è presente un ripetitore, che manda il segnale alla struttura dei soccorsi ricevente.

Gli step per chiedere aiuto con i satelliti
Gli step per chiedere aiuto con i satelliti

Quando l’utente è in un’area non coperta dal segnale, semplicemente non può agganciare nessuna cella, quindi non inviare nessuna comunicazione al ripetitore. Qui entrano in gioco i satelliti.

Se il cielo non è molto nuvoloso, l’utente può inviare un segnale al satellite più vicino. Questi si occuperà di inviarlo al ripetitore, riattivando il passaggio dei dati fino alla centrale di soccorso. Ma perché il cielo non deve essere nuvoloso?

I limiti della tecnologia satellitare negli iPhone

Per raggiungere i satelliti si utilizza una frequenza radio precisa. Si sa, le antenne degli smartphone non sono abbastanza potenti da avviare una comunicazione con i satelliti bidirezionale, quindi questa comunicazione non deve pesare molto.

Per questo motivo Apple ha realizzato un protocollo di compressione dedicato. Ci si rende conto dell’invio di messaggi compressi per i satelliti perché questi in Messaggi appaiono di colore grigio.1Invece i messaggi gratuiti tra utenti Apple con iMessage appariranno in blu e gli SMS standard appaiono in verde.

Il tipo di aiuto da pre-confezionare con la richiesta al satellite
Il tipo di aiuto da pre-confezionare con la richiesta al satellite

Per raggiungere l’obiettivo Apple ha stretto un accordo con Globalstar. Questa azienda utilizza satelliti LEO che sono posti 36 volte più vicini alla Terra rispetto ai satelliti standard. Questo significa che i satelliti sono più vicini al campo magnetico a cui gli smartphone possono accedere.

Globalstar si è fatta carico di aggiornare il software dei suoi satelliti per far si che si riceva la frequenza generata dalle antenne degli iPhone 14.

Ovviamente siamo di fronte a una comunicazione in un’unica direzione. Non possiamo usarla, al momento, per le telefonate, ma solo per inviare una richiesta di aiuto. L’iPhone manda questi dati al satellite e il satellite si occuperà di inviarli alla prima cella disponibile e, questa, si occuperà di farlo arrivare al centro di soccorso.

È un po’ come usare un piccione viaggiatore. Non riceveremo un messaggio di risposta. Per questo motivo nell’iPhone possiamo al massimo pre-confezionare il tipo di richiesta di aiuto, per indirizzare il messaggio con il maggior numero di informazioni con la richiesta di aiuto.

Il centro di soccorso deve essere istruito su questo tipo di richiesta. Quindi c’è bisogno che nei processi di soccorso sia prevista l’azione in caso di arrivo di una richiesta via SMS. Cosa che per esempio in Italia non è prevista.

La funzione di condivisione della propria posizione nell’app Dov’è usando il satellite
La funzione di condivisione della propria posizione nell’app Dov’è usando il satellite

Altro utilizzo che possiamo avere con questa tecnologia è la condivisione della nostra posizione nell’app Dov’è. Utile per far sapere ai nostri cari dove ci troviamo, possiamo inviare la nostra posizione agganciando un satellite. In questo modo se si perderanno i contatti sapranno dove ci trovavamo l’ultima volta.

La partnership con Globalstar

Ma perché Apple ha stretto accordi proprio con Globalstar? L’azienda utilizza appunto i satelliti LEO che sono posti 36 volte più vicini alla Terra rispetto agli altri satelliti.

Inoltre Globalstar non è un’azienda governativa, quindi non ci sono ostacoli di sicurezza.

Apple ha dichiarato 2Fonte Reutersche investirà 450 milioni di dollari nella tecnologia satellitare di soccorso degli iPhone.

Globalstar, che ha fatturato 124 milioni di $ lo scorso anno, riceverà 110 milioni di $ da Apple il prossimo anno. Questo significa che Apple finanzierà il 95% del lancio dei nuovi satelliti 3Fonte documento di trasparenza Form 8-K di Globalstar. Questi al momento sono 24.

Attualmente ula funzione di richiesta di aiuto satellitare è disponibile solo negli Stati Uniti e Canada, molto probabilmente proprio per la presenza di pochi satelliti e per la necessità di avere centri di emergenza nazionale addestrati ad agire con richieste di aiuto via SMS.

La diffusione del servizio nel resto del mondo sarà quindi lenta e incerta. Basti pensare che in Italia si sta provando ad avere un numero unico di chiamata dei soccorsi, vale a dire il 112, e al momento non tutte le regioni si sono adeguate alla richiesta. Quindi figuriamoci i soccorsi chiamati con un SMS.

Il settore dei soccorsi via satellite

La funzione di emergenza SOS via satellite degli iPhone 14 non è un fenomeno isolato. Qualche settimana fa abbiamo visto l’annuncio tra Space-X e T-Mobile, proprio per anticipare Apple4Anche questo accordo tra le due aziende dovrebbe costare circa 100 milioni di $ l’anno.

Inoltre nel settore ci sono tante startup che stanno investendo proprio nel settore dei soccorsi chiamati da smartphone e satellite. A tal proposito posso fare nomi di Lynk Global e AST SpaceMobile.

Il problema, oltre agli ingenti costi per realizzare le infrastrutture, è anche la monetizzazione. Al momento Apple ha dichiarato che questa opzione degli aiuti via satellite sarà gratis per 2 anni, e poi cosa accadrà?

Diventerà un’opzione a pagamento? Sarà inclusa in Apple One? Si pagherà per ogni SMS di emergenza inviato? E cosa accadrà se non si avrà denaro a sufficienza per inviarlo? I ricchi saranno soccorsi e i poveri rimarranno a morire sui monti?

Tutte domande a cui prima o poi dovremmo trovare risposta.

Di sicuro ora che Apple ha aperto alla tecnologia, tanti altri produttori di smartphone, come sempre, si metteranno in coda per integrare la richiesta di soccorsi via satellite.

Il settore, in pratica, è appena agli inizi.

Riferimenti:
  • 1
    Invece i messaggi gratuiti tra utenti Apple con iMessage appariranno in blu e gli SMS standard appaiono in verde.
  • 2
    Fonte Reuters
  • 3
    Fonte documento di trasparenza Form 8-K di Globalstar
  • 4
    Anche questo accordo tra le due aziende dovrebbe costare circa 100 milioni di $ l’anno

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2 Comments

  1. Se vogliamo essere precisi al millimetro non è stata Apple ad aprire questa tecnologia integrata nei telefoni, ma bensì già Huawei il giorno prima dell’evento Apple, ha annunciato la sua linea Mate 50 dotati della connessione satellitare.

    1. Beh certo, grande classico fare annunci di prodotti magari solo in concept pochi giorni prima il lancio di quelli di Apple, per dare la sensazione che i prodotti di Apple non sono così innovativi. È una strategia vista più volte in passato.

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