
Il mondo dei social network è ciclicamente travolto da fenomeni virali tanto effimeri quanto potenti. L’ultimo in ordine di tempo è Skibidi boppy, un’espressione nonsense che accompagna brevi video, spesso generati con l’intelligenza artificiale, in cui anziani si esibiscono in sketch surreali.
Se inizialmente il trend si limitava a un umorismo astratto e innocuo, la sua evoluzione ha preso una piega problematica. Molti di questi contenuti, infatti, sono diventati un veicolo per riproporre e amplificare i più triti e offensivi stereotipi napoletani, creando una narrazione distorta che si scontra con la realtà di una città in pieno fermento.
Questo fenomeno solleva una questione fondamentale: dove finisce l’ironia e dove inizia il pregiudizio? L’utilizzo di una tecnologia come l’IA per dare nuova voce a vecchi cliché rappresenta un cortocircuito culturale che merita un’analisi attenta, specialmente quando prende di mira e ridicolizza un’intera comunità, ignorandone il vibrante presente per confinarla in una caricatura del passato.
Indice dei contenuti
Il Significato di Skibidi Boppy: Quando il Nonsense Diventa un Codice
Per comprendere il fenomeno è necessario partire dalle basi: Skibidi boppy non significa assolutamente nulla. La sua forza risiede proprio nella sua assenza di significato. È un’espressione che funge da intercalare per sottolineare una situazione comica, inaspettata o semplicemente bizzarra, un po’ come la celebre “supercazzola” del conte Mascetti nel film Amici Miei.
Nato come espressione dell’umorismo brainrot (letteralmente “cervello in pappa”), quel tipo di comicità demenziale e senza logica che spopola tra la Gen Z e la Gen Alpha, il termine è diventato un codice generazionale.
Si usa per concludere una scena assurda, per creare un momento di rottura o semplicemente per strappare una risata basata sul puro nonsense. Il suo potere comunicativo non sta nel contenuto, ma nel contesto in cui viene inserito.

Origini del Tormentone: Dallo Scat ai Meme Russi
Sebbene Skibidi boppy sembri un prodotto estemporaneo della cultura di internet, le sue radici affondano in contesti musicali e digitali ben precisi. L’idea di usare la voce come uno strumento per creare suoni senza senso appartiene allo scat, uno stile di improvvisazione vocale jazz reso celebre da artisti come Louis Armstrong ed Ella Fitzgerald già negli anni ’20.
Il termine Skibidi, in particolare, è stato popolarizzato nel 2018 dal gruppo electro-pop russo Little Big con la loro hit virale intitolata proprio “Skibidi”.
La canzone, costruita su un ritmo martellante e parole inventate, ha generato una challenge di ballo che ha conquistato il web. Da lì, il passo verso il mondo dei meme è stato breve, evolvendo nel 2023 nel fenomeno degli Skibidi Toilet, brevi video animati dall’umorismo surreale, fino ad arrivare alla forma attuale.
L’IA e la Deriva dello Stereotipo: Il Lato Oscuro del Meme
La vera svolta, e il cuore del problema, arriva con l’uso massiccio dell’intelligenza artificiale generativa. Piattaforme che permettono di creare video da un semplice testo hanno reso accessibile a chiunque la produzione di questi contenuti.
I video virali sui meme di Napoli seguono quasi sempre lo stesso copione: un anziano napoletano, creato digitalmente, racconta una barzelletta o un aneddoto che ricalca i più abusati luoghi comuni.
“L’ironia diventa un’arma a doppio taglio quando smette di essere uno strumento per criticare il potere e si trasforma in un manganello per colpire chi è già bersaglio di pregiudizi.”
Questi video non fanno altro che perpetuare una visione macchiettistica e dannosa. La tecnologia, che dovrebbe aprire a nuove forme di creatività, viene qui impiegata per dare una nuova veste a vecchi pregiudizi.
Il video IA Napoli diventa così una prigione digitale che intrappola la città in una caricatura anacronistica, ignorando completamente la sua evoluzione.

Napoli Oltre lo Schermo: Un Rinascimento Reale Contro la Finzione Virale
Mentre i social si divertono con una rappresentazione fittizia e denigratoria, la Napoli reale vive uno dei suoi momenti di massimo splendore. La città è protagonista di un rinascimento culturale e turistico che attira visitatori da tutto il mondo, affascinati non da stereotipi, ma da un patrimonio artistico, storico e umano ineguagliabile.
Questa narrazione tossica stride con la realtà di una metropoli vibrante, creativa e complessa. Affidarsi a un meme per definire l’identità di Napoli è un’operazione non solo superficiale, ma profondamente ingiusta. Si sceglie di ignorare la cultura, l’innovazione e l’energia di una città che ha molto da raccontare, preferendo la via facile di una risata amara basata su cliché.
Come evidenziato da Radio Deejay, il fenomeno è globale, ma è la sua declinazione locale a mostrare le criticità più evidenti.
FAQ sul Fenomeno Skibidi Boppy
1. Cosa significa esattamente “Skibidi boppy”?
Non ha un significato letterale. È un’espressione nonsense usata su internet per sottolineare momenti comici, assurdi o surreali.
2. Perché i video usano spesso persone anziane?
L’accostamento tra la figura tradizionale dell’anziano e un comportamento o un linguaggio nonsense e iper-moderno crea un cortocircuito comico che è uno degli elementi chiave di questo tipo di umorismo virale.
3. Questi video sono tutti offensivi?
Non tutti. Il format nasce come puramente demenziale e non legato a uno specifico contesto geografico o culturale. La deriva che utilizza stereotipi sui napoletani è una delle sue tante manifestazioni, ma è quella che solleva le maggiori preoccupazioni etiche.
4. Come vengono creati questi video?
Vengono realizzati utilizzando software di intelligenza artificiale generativa che, a partire da un prompt testuale, sono in grado di creare video e voci sintetiche, assemblando il tutto in pochi secondi.