Nel novembre del 2013 le autorità italiane attivarono un’indagine nei confronti di Apple Italia. L’accusa è di aver sottratto 879 milioni di euro al calcolo dell’IRES nel periodo che va dal 2008 al 2013.
L’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dai pm Adriano Scudieri e Carlo Nocerino, hanno portato al sequestro di documenti, dischi e altri elementi negli uffici di Apple Italia. Le indagini si sono concluse oggi.
Al momento non conosciamo il verdetto. L’accusa richiede un risarcimento milionario, mentre la difesa – gestita dall’ex ministro della giustizia Severino – dichiara che la società ha pagato fino all’ultimo centesimo richiesto dalla legge.
Al centro della disputa c’è sempre il sistema del doppio caffè irlandese, che permette di spostare i ricavi in paesi dove la tassazione è molto più bassa di quella italiana. Il risultato è un gettito fiscale inferiore per le casse dello Stato, con una concorrenza poco equilibrata nei confronti delle società che le tasse le pagano tutte in Italia.
Ora la notifica degli atti porterà ad un rinvio a giudizio, a meno che entro i prossimi 40 giorni non giungano altre prove.
qualche precisazione, doverosa:
1. difficile che possa esserci stato un verdetto, visto che nemmeno è stata ancora fissata l’udienza preliminare innanzi al G.U.P.;
2. l’accusa non chiede e non chiederà alcun risarcimento, perché non è suo compito, forse ti volevi riferire al fatto che il legale di Apple sta trattando con l’Agenzia delle Entrate per quanto attiene alla sanzione da pagare, eventualmente, per la presunta evasione (che ha due aspetti, uno di natura fiscale e uno di natura penale).
3. l’ipotesi dell’accusa, che, se accolta dal giudice, porterebbe a una verosimile condanna, come per altri analoghi casi in passato (riferiti ad altre aziende), è che la struttura di Apple Italia non sia solo di supporto alle vendite di Apple Irlanda, ma che sia, invece, una vera e propria rete di vendita e che quindi alle vendite vada applicata la tassazione italiana e non quella irlandese, più favorevole all’azienda.
4. la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari non porta necessariamente ed obbligatoriamente al giudizio, serve semplicemente per dare pubblicità agli atti di indagine nei confronti degli indagati; dopo la notifica dell’avviso possono avere luogo una pluralità di eventi giuridici che potrebbero anche portare a una soluzione della vicenda penale diversa dal giudizio (e cioè all’archiviazione).