Dalai Lama iPhoneLa Cina non ama per niente il Dalai Lama e la religione buddhista, tanto da bannare nel paese ogni riferimento al leader religioso e al suo credo. YouTube e Twitter sono stati già epurati e, di solito, chi accoglie il Dalai Lama non è accolto dai politici cinesi.

L’odio verso questa figura è talmente grande da aver avuto qualche ruolo nella totale assenza di applicazioni sul Dalai Lama nell’App Store cinese, forse. In realtà non si hanno prove sulla partecipazione di Apple a questo fenomeno, poichè potrebbe essere che gli sviluppatori abbiano deciso di propria volontà di non vedere quelle applicazioni in Cina per la bassa profittabilità di quel mercato.

Intanto resta il dubbio: Apple c’entra oppure no con questa assenza?

[via macworld]

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7 Commenti

  1. apple guarda al profitto…. se questo vuol dire non vendere qualche applicazione in uno stato (come la cina..) ben venga…
    Questo non dice nulla sulla posizione pro o contro tibet di apple…
    resta solo business

  2. invece no, in alcuni punti il business si ferma.
    trovi che non sia stata una scelta morale quella della bayer (Per fare un esempio) di avvantaggiare le proprie ricerche durante il terzo raich ?
    L’oscurantismo cinese nei confronti del dalai lama è inconcepibile e visto che apple non perde nulla a lasciare intatto l’applestore anche per i nostri cugini dagli occhi a mandorla, dovrebbe farlo.
    Se tali app non verrano apprezzate, semplicemente non verranno comprate.
    Spero tanto che apple non centri nulla con tutto questo. Dire che le società si basano SOLO sul profitto è vero SOLO nel 99% dei casi, ma c’è un limite anche a quello.

  3. guarda Karoo, non è cosi’, perche’ se apple permettesse la vendita di applicazioni “pro tibet” o che parlano del Dalai Lama, andrebbe contro la legge dello stato in cui ha aperto il negozio. Le autorità cinesi chiuderebbero senza problemi (come ha fatto con facebook) tutto lo store… e apple perderebbe molti e molti soldi (non solo quelli delle App, ma anche i mancati introiti di iPhone, che senza app è poco utile…)

  4. Bravi siete stato l’unico blog dedicato ad Apple a parlare della cosa. E per questo mi iscrivo oggi stesso. Apple non può (nessuno può farlo), mettere il profitto davanti a questioni morali di tale importanza. La questione Tibet dovrebbe essere il punto di rottura tra Cina e occidente, non può essere dimenticata mai. Soprattutto da chi ha portato Gandhi sulle sue pubblicità

  5. Se fai business in Cina devi rispettare le leggi cinesi, come devi rispettare le leggi italiane se fai business in Italia. Non sta ad Apple cambiare le leggi cinesi, o italiane. Che in Cina lo facciano i cinesi ed in Italia gli italiani.

  6. @Quinto mondo vero, ma ci si può sempre rifiutare di fare business in certi paesi, è questione di coraggio e di idee

  7. @makhomer: se professi questa idea dovresti, per coraggio e coerenza, non acquistare prodotti fatti Cina, incluso quindi tutti i prodotti Apple.

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