Tribunale

Se le società si accordano per non portare nel proprio team le menti brillanti delle altre aziende possono pagare i manager molto meno. E non stiamo parlando di spiccioli se consideriamo che Google consegnò 50  e 100 milioni di dollari in azioni, rispettivamente a Sundar Pichai e Neal Mohan, per convincerli a non lavorare per Twitter.

Sono tutti soldi che in un mercato del lavoro concorrenziale si movimentano per pagare il merito di chi rende grandi i progetti e porta il fatturato alle stelle. Così 5 ingegneri hanno deciso di attivare una class action per chiedere i risarcimenti di tutto il denaro perso per questi accordi.

Secondo il giudice Lucy Koh, della corte di San Jose, ci sono gli elementi per pensare che un accordo segreto fu stipulato tra Apple, Google, Adobe, Lucasfilm, Intuit e Pixar. Nello specifico questa manovra di “Do Not Could Call”, cioè non potresti chiamare il manager della concorrenza, sarebbe partito direttamente da Steve Jobs verso Google. Nella società di Mountain View, così, partì l’ordine tassativo di non assumere personale di Apple pena il licenziamento da Google.

Joseph Saveri, che assiste i 5 ingegneri, ha dichiarato che il suo studio legale manterrà la class action aperta fino al giugno del 2013. I dipendenti che vogliono sottoscriverla devono contattarlo e portare la loro testimonianza.

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