Ricordate la multa da 1,05 miliardi di dollari che la corte californiana impartì a Samsung per aver copiato dei brevetti di Apple? La multa non è stata ancora pagata perchè c’è un appello in corso, anche se tutto potrebbe prendere una piega inaspettata.
Il presidente della corte che ha punito la società coreana, infatti, prima lavorava per Samsung. Per la precisione lavorava per la Seagate Technology, una società che fu poi acquistata dal colosso coreano.
Il problema è che Velvin Hogan, il presidente della corte, fu licenziato da Seagate nel 1993. Questo, secondo Samsung, potrebbe avergli generato una voglia di vendetta degenerata nella multa. Se troverà le prove per dimostrare che Apple sapeva di questo episodio, tacendo per raggiungere un vantaggio, il processo potrebbe essere annullato.
Apple dal suo canto ha fatto già sapere di non saperne nulla. Velvin Hogan, inoltre, ha dichiarato di non aver nascosto nulla poichè la giuria gli ha chiesto possibili legami in materia di conflitto di interessi per i 10 anni precedenti al processo. Essendo il 1993 fuori da questa richiesta Hogan non ha dovuto segnalarlo.
Ma è giusto pensare che un uomo si vendichi dopo quasi 20 anni per un licenziamento? A quanto pare la necessità di non bruciare 1 miliardo di dollari può spingere a scrivere le più fitte trame.
[via arstechnica]
fosse anche stato il cugino ad averci lavorato per 3 mesi l’avrebbero tirato in ballo ugualmente. Certo è stano, ma sospetto non direi