Vi siete mai chiesti per quale motivo Apple ha prodotto le sue mappe? Non poteva risparmiare la fatica utilizzando sempre quelle di Google? La risposta, in realtà, pone un senso verso lo sviluppo interno delle mappe. I servizi di geolocalizzazione, oltre ad essere molto sensibili per i dati intenti condivisi verso l’esterno, permettono di potenziare il sistema operativo.
In altre parole, oltre a poter proteggere meglio i dati degli utenti, Apple può utilizzare le sue mappe in altre applicazioni senza dover chiedere a Google di lavorarvi. Ne sono alcuni esempi delle funzioni introdotte in iOS 7.
Andando nelle impostazioni sulla localizzazione all’interno della sezione della privacy, infatti, si scopre che la società ha introdotto l’opzione che permette di ricevere le indicazioni sulle posizioni frequenti. Il testo cita che:
“Posizioni frequenti” ti suggerisce dei luoghi di interesse sulla base dei dati della cronologia di localizzazione.
In pratica vengono indicate su una mappa delle aree di interesse in base alle preferenze dell’utente. Al momento non si sa ancora come funziona bene questo sistema, ma probabilmente darà delle indicazioni quando viaggiamo. Per esempio potrebbe indicare un Apple store in città se nella nostra frequentiamo molto questo tipo di negozio.
La geolocalizzazione serve anche all’interno del nuovo menu Oggi posto nel Centro Notifiche. Se abbiamo nel calendario l’indirizzo degli impegni, per esempio, ci viene indicato quanto tempo manca al raggiungimento della meta.
[via macrumors]