Le multinazionali che hanno costruito le infrastrutture su Internet sono delle pedine dell’occhio del grande fratello del governo americano? Per dimostrare che le cose non stanno così, considerando che andrebbero in fumo miliardi nell’appannamento del valore dei brand, alcune società si sono unite all’interno di un’iniziativa comune.
Apple, Facebook, Google, Twitter, Yahoo, Microsoft, Dropbox e altre 56 società hanno firmato una richiesta alla NSA, l’agenzia di intelligence americana, per richiedere maggiore trasparenza sul caso PRISM. Mentre Edward Snowden, la persona che ha fatto sapere a tutti dell’accesso ai server delle aziende da parte del governo, cerca ancora un paese che gli dia asilo politico, negli Stati Uniti ci si chiede quanto in profondità è stata lacerata la legge sulla privacy.
Il team di aziende chiede al governo americano il numero esatto di richieste governative riguardanti le informazioni degli utenti, il numero degli individui e dei dispositivi coinvolti e il numero di richieste riguardanti i contenuti degli utenti. L’obiettivo è calmare l’allarmismo generale da parte di chi crede di essere controllato costantemente e non avere strumenti per difendersi.