Qualche tempo fa avevo scritto un articolo sui problemi di comunicazione di Apple. Dei problemi che portano a conseguenze, come quelle degli ultimi giorni, dove il valore delle azioni cala anche se la società macina miliardi di dollari.
La soluzione a questo problema, come avevo anticipato, è parlare con i media. Tim Cook, infatti, si è accorto del problema e lo ha fatto. Ha contattato i suoi amici del Wall Street Journal e ha rilasciato un’intervista. Non ci sono stati eventi negli ultimi giorni, commemorazioni o altro. Lo ha fatto semplicemente per rassicurare gli investitori.
Nell’intervista Cook sottolinea come la società sia cresciuta e abbia aumentato il fatturato, gli utili e le riserve. La società, dice Cook, è prima al mondo negli Stati Uniti, Canada e Giappone per gli smartphone e seconda in Europa e Asia.
L’interesse è caduto sugli sviluppi futuri. Il cambio di atteggiamento è palese: mentre Steve Jobs si riparava dietro un “non comment” in riguardo alle domande sui prodotti futuri, Cook sembra voler comunicare “non preoccupatevi, investite perché abbiamo dei nuovi prodotti in arrivo“.
Un passaggio interessante è quando si parla di schermi per iPhone. Il giornalista chiede se le dimensioni aumenteranno e Cook, sottolineando la filosofia di Apple, dichiara:
Ciò che abbiamo detto è che fino a quando le tecnologie non saranno pronte, non passeremo mai la linea. Questo non si deve tradurre con “non lo faremo mai”. Vogliamo dare ai nostri clienti tutto il rispetto, non solo uno schermo più grande, ma anche la risoluzione migliore, la luminosità, il contrasto, l’affidabilità. Ci sono tanti parametri diversi da tenere in considerazione per uno schermo, perché sapete che sono la finestra del software.
In pratica Tim Cook ha dichiarato che non aumenteranno le dimensioni dello schermo per fare a gara con gli altri produttori. Lo faranno quando le tecnologie permetteranno di farlo per fornire la qualità migliore.
L’intervista è proseguita in vari ambiti. Cook ha paragonato Android all’Europa, perché quest’ultima è molto divisa per cultura e lingua, mentre iOS è più come gli Stati Uniti, i cui stati hanno molte cose in comune. Mentre per iPad ci sono 500.000 applicazioni create ad hoc, per esempio, per i tablet per Android ce ne sono solo 1.000. Perché il mercato per il robottino verde è così frastagliato da rendere difficile lo sviluppo e la monetizzazione delle app.
Cook ha anche risposto alle modalità di investimento di Apple:
Negli ultimi 15 mesi abbiamo comprato 21 società. Non compriamo le grosse aziende come fa Google, perché per noi sono come un buco nero nel portafogli. Tant’è vero che Google ha venduto Motorola perché era in perdita. Compriamo le aziende quando hanno delle tecnologie che ci servono per i nostri prodotti.
E rispondendo a Carl Icahn, che vorrebbe vedere il piano di riacquisto azioni lievitare a 150 miliardi di dollari:
Noi pensiamo al lungo termine. Non facciamo investimenti per rendere felici gli investitori di breve termine o gli investitori del giorno dopo. Rivalutiamo gli investimenti di volta in volta in base alle opportunità.
Ok, forse ora penserai che è flame… ma io lo interpreto come un “non siamo capaci di fare schermi al livello della concorrenza”. Non per qualcosa, ma basta riflettere sul fatto che i display più grandi sono in giro da un bel po’, ma solo negli ultimi due anni sono effettivamente godibili a onor del vero. Ora però abbiamo una Apple che secondo la stima dei suoi clienti, doveva arrivare prima degli altri, quindi già ai tempi dell’iPhone 5 doveva presentare un display migliore e più grande. Se ci metti pure che è uscito un 5s siamo alle solite. Hanno mantenuto il format di display e conservato il setting di uscita N > Ns per risparmio sulla produzione? (io malpensante immagino) perché tante altre spiegazioni non è che ce ne sono… e mi fermo qui! 🙂
Non credo sia così. Il Retina l’ha mostrato Apple prima di tutti gli altri. C’è sempre un equilibrio molto difficile da raggiungere tra consumo di energia elettrica, colori vivi, contrasto ecc. Non credo che gli altri siano tecnologicamente avanzati. Basti vedere che gli schermi OLED si spengono di colori nel tempo.
Mhmm… il Retina è arrivato e si è sviluppato sempre relativamente piccolo però, ed è stato sviluppato solo perché Samsung si è rifiutata di dargli i loro SuperAmoled, da li poi le guerre di brevetti tra le due….
L’equilibrio c’è ed è un ottimo display il retina, ma se mi parli di consumo di energia elettrica un po’ c’è da sorridere dai…. =)
E comunque, gli altri, o almeno alcuni, sono tecnologicamente e visivamente ottimi display, e negarlo non fa di questa una bugia…. 🙂
Il Retina non è stato sviluppato solo su diagonali piccole. I nuovi iPad hanno un display Retina, la linea di portatili Pro ha il display Retina – si parla quindi di diagonali che spaziano dai 3.5″ del 4S ai 15.4″ del MacBook Pro. In merito al consumo, sicuramente il display non è la parte più esosa, quanto piuttosto il chip 3G/LTE. Basta fare una banalissima prova disattivando dalle opzioni la connessione ad alta velocità, e vedi come la batteria ne esce giovata. E questo vale in generale per tutti i produttori. Ciò detto, a mio modo di vedere la dichiarazione di Cook ha perfettamente senso: perché inserire in un dispositivo (in questo caso iPhone, ma vale per tutti) una tecnologia che non permette all’utente di avere un reale e complessivo guadagno finale? Faccio un esempio banale: da quando Apple ha presentato i display Retina per MacBook Pro, la concorrenza ha risposto con soluzioni che arrivano ai 3200*1800 pixel, ma per l’eccessivo consumo del display, il processore è generalmente un ULV, che comporta l’uso di una GPU integrata che viene posta sotto pressione già dalla sola risoluzione. Apple, invece, ha preferito una risoluzione ottimale, che non incidesse particolarmente su CPU e GPU: il tutto per creare un prodotto che permettesse alta qualità visiva, durata della batteria e prestazioni.
Ovviamente, Apple è lontana dalla perfezione: in ambito iPhone, la batteria andrebbe sicuramente migliorata, considerato soprattutto quello che sono riusciti a ottenere proprio nell’ambito batteria con gli iPad. Se Apple, per tornare alla tua osservazione sul display Retina, dovesse introdurre un iPhone con display maggiorato, penso dovrebbe trovare il giusto compromesso tra qualità finale, prezzo al consumatore e lavoro per gli sviluppatori. Su quest’ultimo punto penso valga la pena riflettere ancora un istante: nel passaggio da iPhone 3GS a 4, il raddoppio di risoluzione ha permesso agli sviluppatori un adattamento delle loro applicazioni senza particolari fatiche. Stessa cosa nel passaggio da 4S a 5: il display più grande (ma soprattutto in 16:9) permetteva di visualizzare le app con bande nere sopra e sotto – sicuramente non la soluzione più bella a vedersi, ma quella più indolore per il consumatore finale.
Pertanto mi trovo d’accordo con Kiro e con quello che Cook ha detto: è necessario inserire una tecnologia solo e soltanto quando tutti gli elementi su cui influisce sono in grado di starne al passo, e non tanto per fare.
Vedi Carlo, si parla tanto di frammentazione di Android, ma paradossalmente per Android non c’è tutto questo masochismo nel far aderire “tutti gli elementi” così che stiano al passo… le app si sviluppano e semplicemente sui dispositivi migliori, funzionano meglio e sono più gradevoli visivamente. Per questo sorrido quando sento parlare di frammentazione, semplicemente basta parlare di iphone e di altri top di gamma, senza pensare ai modelli minori che son per mercati altri.
Come dicevo qualche commento più giù, effettivamente fa piacere che Apple sia arrivata finalmente a progettare una tecnologia di display più ampia che consumi meno, almeno si spera. Peccato che ci abbia messo parecchio, ma l’importante è che poi funzioni, e sostanzialmente, non ci si può lamentare in genere del risultato finale dell’hardware apple, quindi bisogna vedere che hanno per noi al prossimo giro! 🙂
Beh, è chiaro che si parla di frammentazione Android, perché è così. Non puoi semplicemente sviluppare per i prodotti top gamma e lasciare gli altri alla loro sorte. Altrimenti tanto varrebbe che le altre case si uniformassero e producessero solo dispositivi top gamma. Invece è giusto che le app funzionassero per tutti i dispositivi. È inutile avere una visione parziale sul mondo: tanto i dispositivi base gamma hanno contribuito a portare Android all’80% di mercato, tanto gli hanno dato la zappa sui piedi in quanto ad app e aggiornamenti di sistema.
Ciò detto, non vedo che Apple ci abbia messo molto – non puoi dirmi che gli altri produttori hanno ottenuto risultati immensamente migliori e/o apprezzabili rispetto iPhone. Prendiamo dispositivi come il Sony Xperia Z Ultra: la batteria lo fa arrivare a sera; o il Samsung Galaxy Note 3: la batteria lo fa arrivare a sera; o HTC One: la batteria lo fa arrivare a sera. E a parlare sono i test e le recensioni. Sicuramente Apple con iPhone può fare peggio, ma il succo è che tanto i produttori terzi hanno fatto telefoni con display più grandi, tanto hanno aumentato sproporzionatamente le specifiche, al punto che il guadagno derivante dall’usare batteria da 3000 o più mAh spesse volte è nullo. Ora come ora a salvarsi sono Huawei Ascend Mate che ne monta una da 4050 mAh, il Motorola Droid Maxx che ne monta una da 3500, il Nokia Lumia 1520 (3420 mAh) e il Nokia Lumia 1320 (in questo caso aiutato da processore e schermo non troppo esosi).
Quello che voglio dire è: si può anche garantire a un telefono di funzionare due giorni, ma per farlo l’hardware dev’essere proporzionato, ed è quello che Apple mira a raggiungere. Per questo personalmente non vedo la cosa come un ritardo, ma come uno studio sul prodotto sensato.
Per la prima parte della tua risposta, o mi sono spiegato male, o non hai colto ciò che volevo dire. E cioé che al di là della frammentazione, Android con scarsa considerazione di tutti gli elementi coerenti alla perfezione, semplicemente va… poi ci sono prodotti che rendono meglio sui top di gamma.
Per la seconda parte, ciò che riassumi in un “uno studio sul prodotto sensato” è ritardo perché non è che iphone fa risultati al pari degli altri, anzi… gli altri spesso con display enormi e specifiche più esose hanno comunque più durata… di che parliamo quindi? … dai … cerchiamo di essere onesti 🙂
Credo che intendesse che gli altri telefoni hanno dimensioni più grandi per via dello schermo, quindi batterie più grandi che offrono autonomia maggiore.
Io sono onesto, tant’è che in più di un commento ho detto che iPhone ha una durata insufficiente. Però continuo a sostenere che tu non lo possa chiamare ritardo, perché ritardo sarebbe se, facendo un esempio banale, la concorrenza avesse telefoni con schermo LCD a colori e Apple avesse ancora un display in bianco e nero con display resistivo. In questo caso ti darei perfettamente ragione, perché la tecnologia è decisamente matura (pur avendo ancora ampi margini di miglioramento). Ma nel caso di display più grandi e risoluti, la tecnologia non è affatto matura, perché la durata che si ottiene dalla combinazione di display più piccoli con batterie da meno mAh (ma comunque adatte al compito) non è ancora stata raggiunta dai telefoni con schermo più grande. In proporzione e con stesso uso, tra un Sony Xperia Z Ultra e un Motorola Moto G, dura di più il secondo. O tra un Galaxy Note III e un Sony Xperia Z1 Compact dura di più il secondo. Poi, com’è naturale che sia, ci sono dispositivi con schermo più piccolo che durano di meno (come può essere iPhone), e dispositivi con schermo più grande che durano di più (come il Nokia Lumia 1520).
Continuo a insistere: se per te il ritardo è da imputarsi esclusivamente all’entrata sul mercato, allora sì, Apple è ritardo, e aggiungerei non solo verso i phablet, ma verso i top gamma, che ormai sembrano aver alzato l’asticella ai 5 pollici. Però tra lanciare un dispositivo per il puro gusto di farlo e lanciarne uno fatto con un po’ di cervello ce ne passa. Io quindi continuo a pensare che sia facile aumentare le specifiche, ma che lanciare un prodotto funzionante richieda R&D.
Ma io ne faccio un discorso di intuizione… Ora vogliamo parlare di tecnologie secondo loro ancora inadeguate, ma fino a pochissimo tempo fa sostenevano fortemente che quella era la dimensione perfetta in tutto e per tutto… poi le vendite hanno detto decisamente il contrario… e ora inseguono. Carlo… dai … è così… ^_^”
Lo standard è 5 pollici. Ma non perché qualcosa è lo standard significa che vada bene a tutti: io personalmente non mi trovo bene con i grandi display, pur avendo delle mani grandi. E già nel momento in cui tu affermi che i cinque pollici siano “una dimensione davvero adeguata”, parli per gusto personale, perché vorrei sapere quante persone che hanno un display di simili dimensioni lo hanno acquistato perché è effettivamente loro comodo o perché volevano un top gamma che costasse meno/non fosse iPhone, e quindi hanno dovuto scendere a compromessi con le dimensioni dello schermo. Ma, a parte questo, le vendite non hanno nel modo più assoluto detto il contrario: in un trimestre Apple ha venduto 57 milioni di iPhone, con diagonale compresa tra i 3,5 e i 4″, quindi dubito che le vendite abbiano detto il contrario, soprattutto quando Samsung con la gamma Note penso a stento arrivi ai 50 milioni.
In merito all’ultima osservazione, non ho mai detto che gli smartphone non funzionano. È però innegabile che i casini succedono 9 volte su 10 su piattaforma Android. E visto che a oggi la stragrande maggioranza del mercato Android è Samsung, i casini succedono 9 volte su 10 con i Samsung. E non dirmi che Samsung ha una sezione di R&D adeguata: il Galaxy S4 è stato progettato male, il Note 3 per muovere tutto ha bisogno di 3 GB di RAM (e non si può parlare di naturale progresso tecnologico, perché usare 3 GB per muovere la TouchWiz sono un insulto), il Gear è stato lanciato sul mercato perché si sta speculando sull’iWatch, e la qualità del prodotto si è vista. Sicuramente di prodotti ottimi ce ne sono, come i Sony, o i Motorola Moto X e G, ma rappresentano una minima parte delle vendite di Android.
Legittimamente, tu puoi preferire e vedere la situazione in un modo, che non dico sia sbagliata – non la condivido e quindi ti spiego i miei punti di vista, ma non per questo dico che “è così”, o utilizzo l’intercalare “dai” come a sottolineare che dici sciocchezze ben lontane dalla realtà 🙂
Confermi ciò che dico, chi compra un Note non lo compra certo per il prezzo basso. Chi compra un iPhone molto spesso lo fa perché è un iphone e fa tendenza, non perché gli piacciono i display piccini! ^_^”
Esattamente quando avrei confermato una cosa simile? Penso sia sotto gli occhi di tutti che la gamma Note non costa poco, quindi non riesco a capire la tua affermazione. Di nuovo: la gente non compra iPhone perché fa tendenza, ma soprattutto perché, se in un gruppo di quattro persone tre hanno iPhone, la quarta si sentirà probabilmente legittimata ad acquistare un iPhone perché potrà godere degli stessi servizi che hanno gli altri. Che poi per qualcuno iPhone significhi status symbol è un altro discorso. E, allo stesso modo, ci sono persone che operano un simile ragionamento con i prodotti Samsung. Sto seriamente iniziando a pensare che se io scrivo “A” tu rispondi “B”…
oltre a ciò che ha detto Kiro c’è anche il fattore compatibilità. Apple non cambia mai le cose tanto drasticamente. basta vedere ciò che ha fatto con ipad mini, mantenendo lo stesso aspect ratio o con iphone 5, mantenendo la larghezza. in questo modo cambia gradualmente permettendo sia a sviluppatori che agli utenti di abituarsi al nuovo standard con calma, e soprattutto senza inficiare sulla compatibilità delle app, che è il più grande vantaggio che hanno rispetto ad android e alla sua enorme frammentazione. secondo me faranno così: produrranno un iphone con schermo uguale o leggermente più grande, ma con una risoluzione molto alta, in modo da permettere agli sviluppatori di ottimizzare le app per la nuova risoluzione, facendo ciò avrebbero le app pronte per un eventuale cambio drastico della dimensione del display, senza incorrere nell’effetto “sgranato”. spero solo non rincorrano la moda dei Phablet… ma so che apple non è così stupida.
Ma no, non faranno certo un phablet, si manterranno appunto su un equilibrio che garantirà quel senso di bellezza che rasenta la perfezione a cui ci hanno abituati. Ma magari bisogna comunque considerare che sul punto grandezza hanno sbagliato tutto, e ora dovranno inseguire in largo ritardo! 😉
Lo schermo è il componente hardware che consuma più energia in uno smartphone.
Appunto… immagino un iphone 5 con display più grande… più pixel da illuminare… autonomia: un quarto d’ora? :p
ok dai … la smetto! 😉
Il senso dell’articolo è proprio questo!!!!!!!!!!
Ora abbiamo la tecnologia = ora sto display non di drena la batteria e ti fornisce una risoluzione maggiore.
Meglio tardi che mai no? 🙂
Sempre 😉
Negli LCD l’ alimentazione dei pixel e’ uguale !!! Solo gli OLED si alimentano singolarmente.
Non fa differenza se i pixel sono 10 0 1000 consumera’ uguale e comunque adesso abbiamo anche IGZO.
Il problema e’ il carico alla GPU che riscaldano il SoC se ci sono 1000 Pixel ma le moderne PowerVR potrebbero reggere una densita’ anche superiore ai 600 PPI.
Ma scusate ,il titolo dell’articolo recita che il nuovo iphone avrà lo schermo più grande, perchè la tecnologia c’è e nel corpo del testo, viene detto praticamente l’opposto ? mah ….
Scusa dove leggi il contrario?
Devo dire che Tim Cook mi piace sempre di più e la Apple non poteva scegliere meglio per sostituire “l’insostituibile”. Grande! Sono d’accordo con te: la tecnologia giusta al momento giusto. Chi ha fretta si accomodi (si accontenti) alla concorrenza.
Tim mi ha confessato ieri sera, dopo il settimo frappuccino, qual’è il nuovo settore nel quale vuole cimentarsi Apple: distilleranno grappa!
😀