Abbiamo una concezione dell'audio del computer come un sistema in entrata e in uscita. In entrata c'è il microfono e in uscita c'è lo speaker. Quello che forse non sappiamo, però, è che il computer ha un sistema in entrata e in uscita interno. In pratica parla e ascolta all'interno, come noi facciamo con i nostri pensieri, e tutto questo può essere registrato.
Venendo al sodo, tutto l'audio mandato agli altoparlante può essere mandato ad un software che permette di registrare, evitando i rumori esterni o la sovrapposizione di più fonti audio. Il risultato è una registrazione pulita e se nel frattempo arrivano delle notifiche, l'audio non ne risente perché il software si concentra sull'app che sta producendo l'audio.
Quindi se noi prendiamo Skype, oppure Spotify, iTunes o altro software e diciamo a Audio Hijack Pro di registrare, lui lo fa. E lo fa in formato MP3, AAC, AIFF e altri, per una successiva gestione. Per esempio per eliminare le pause o l'audio che non serve. Il file creato può essere masterizzato e utilizzato in seguito sui CD, caricati direttamente in pendrive o online.
Quindi teoricamente potreste prendere i brani da un servizio di streaming audio e trasformarli in formato MP3. Ovviamente facendo attenzione a non violare i diritti d'autore.
Audio Hijack Pro si scarica nella versione demo nel sito dello sviluppatore. Questa versione consente 10 minuti di registrazione, oppure acquistando la licenza da 24 € si avrà la possibilità di registrare all'infinito.