iPhone smontato

La tecnologia corre a ritmi incessanti. Oggi gli smartphone si evolvono con una velocità vista anni fa per il settore dei computer, quindi ciò che compriamo oggi tra un paio d’anni diventerà superato.

Questo porta alla richiesta di nuovi modelli. E quelli vecchi? Se tutto va bene prendono la via del riciclo, altrimenti finiscono nei cassonetti. Un problema che incide sull’inquinamento e sull’aumento dei rifiuti. L’ideale sarebbe avere un dispositivo che potrebbe essere aggiornato nell’hardware, per poter usare qualche anno in più.

Come sappiamo, però, i prodotti di Apple diventano sempre più difficili da riparare con il fai-da-te. Per questo motivo Greenpeace ha attivato una petizione per convincere Apple, e altri produttori, a creare dispositivi aggiornabili.

Nella pagina della campagna si mostrano i dispositivi e il voto di riparabilità da 1 a 10, dove 10 è il massimo della semplicità di aggiornamento. Qui notiamo l’iPhone 7 Plus con un voto 7, l’iPad Pro da 9,7” con un voto di 2 e il MacBook Pro con il voto di 1.

La società mira a raggiungere le 20.000 email di protesta e attualmente è arrivata a 2.000. Basterà per convincere i produttori a cambiare le carte in tavola?

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