Siamo nell’era dei dati. Oggi è facilissimo collezionare dati di tantissime persone. Sono nate aziende ciclopiche sui dati e il settore crescerà moltissimo in futuro. Ma tutte queste informazioni sono salvaguardate a dovere?
Apple si sforza molto nell’offrire i massimi livelli di sicurezza e di protezione di dati degli utenti. In fondo il fatturato della società è generato dai dispositivi elettronici e non dallo sfruttamento dei dati. Ma tutta questa attenzione la porta ad essere la prima società in classifica per la protezione delle informazioni? La risposta è stranamente no.
La EFF ha realizzato una classifica in base a cinque aspetti:
- Diventare un esempio nel settore.
- Avvisare gli utenti delle richieste governative all’accesso dei dati.
- Non vendere i dati degli utenti.
- Fare resistenza alle società di intelligence.
- Cercare di attivarsi con norme a favore della salvaguardia dei dati.
In questo elenco Apple ha ottenuto 4 stelle su 5, non raggiungendo la stella per l’ultimo dei cinque aspetti.
Le società promosse a pieni voti, invece, sono state Adobe, Dropbox, Lyft, Pinterest, Uber, WordPress e altre. Tra le società bocciate, invece, abbiamo AT&T, Verizon, T-Mobile. Benino Amazon e WhatsApp con 2 stelle su 5.