Ormai è comprovato il fatto che Google, con Android, raccolta moltissimi dati degli utenti. Cosa che non fa Apple. La società di Cupertino tiene molto alla privacy, tanto da averla trasformata in uno dei suoi cavalli di battaglia.
Gli sforzi per far si che i dati degli utenti restino agli utenti sono continui. La società veglia per evitare che gli sviluppatori e le aziende facciano i furbi. A tal proposito ha deciso di fare chiarezza in tutte le app.
Dal 3 ottobre tutti gli sviluppatori dovranno integrare le informazioni sulla privacy. Tutte le nuove app e gli aggiornamenti delle app già esistenti, dovranno contenere i metadata dove si indicano come vengono raccolti i dati e gli usi che se ne fanno.
In questo modo gli utenti sapranno esattamente come è gestita la privacy da ciascuna delle app contenute nei dispositivi. In caso di furbate potranno fare causa. Prima di questa decisione, l’integrazione dell’informativa sulla privacy era obbligatoria solo per alcune app, come quelle che usavano il GPS.