Sapete come è nata la pendrive? Fu un’idea dell’israeliano Dov Moran che poi vendette i suoi brevetti a SanDisk per 1,6 miliardi di dollari. Secondo il suo stesso inventore questo supporto non avrà ancora vita lunga. Ormai le piattaforme cloud funzionano molto bene.
Le aziende impegnate nella loro costruzione stanno tentando di dare gli ultimi colpi di coda. Visto che ora costano poco, l’unico vantaggio competitivo che si può raggiungere sta nell’applicare delle funzioni aggiuntive. Lexar, per esempio, ha deciso di aggiungere un lettore biometrico.
La recente JumpDrive Fingerprint F35 ha un lettore di impronte capace di gestire fino a 10 impronte diverse. A differenza di modelli visti in passato, che funzionavano mediante un software nel computer, qui l’autenticazione avviene nella chiavetta stessa mediante una cifratura a 256 bit. L’autenticazione funziona come il Touch ID: si appoggia il polpastrello e la pendrive si sblocca.
L’unico software ufficiale serve a gestire il database delle impronte. Questi funziona solo su Windows.
La pendrive di Lexar è disponibile nei tagli da 32 – 64 – 128 GB. Misura 20,5 x 64,4 x 7,8 mm e pesa 22,5 grammi. I prezzi partono da 33 dollari.