
Da molti anni utilizziamo dei sistemi di autenticazione automatici. Visto che ormai l’accesso ai siti avviene con nome utente e password, alcuni servizi permettono di fare da filtro e usare un solo nome utente e password per accedere a quei siti che hanno integrato questo tipo di accesso.
Per esempio avrete utilizzato sicuramente almeno una volta il sistema di Facebook o Google per iscrivervi a dei siti e accedervi. Il problema è che spesso questi servizi trafficano con i dati dell’utente, tracciandone le abitudini e gli acquisti.
Quindi chi usa i servizi di Google e Facebook per fare il login, offre in cambio il tracciamento della navigazione che serve a ricevere degli annunci pubblicitari più mirati. Per questo motivo Apple ha deciso di creare il suo sistema, chiamato Sign In with Apple, che serve ad accedere senza regalare dati a terzi.
Entra con Apple è disponibile da questo settembre, infatti è ancora poco diffuso. È di sicuro un buon sistema che consentirà di evitare di regalare dati alle aziende che mercificano i dati. Un’idea del genere è giunta anche dal Governo italiano, anche se è stata raccontata molto male. Infatti ha causato molte perplessità e critiche.

Dal 2016 i cittadini italiani possono attivare lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). Si tratta di un sistema che autentica l’identità dell’utente mediante un login sicuro, attivabile solo dopo aver presentato dei documenti al gestore accreditato. Questo permette di essere sicuri che dietro ogni account ci sia la persona che lo possiede di diritto.
Il sistema è in uso presso le pubbliche amministrazioni. Potete usarlo, per esempio, per effettuare il login presso i servizi del vostro comune e chiedere certificati o iscrizioni. Oppure per pagare multe o tasse con il sistema PagoPA. Personalmente l’ho usato di recente per cambiare residenza direttamente nel sito del comune, evitando di recarmi nell’ufficio dell’Anagrafe di persona.
Durante una trasmissione radiofonica il ministro dell’innovazione italiano, Paola Pisano, ha proposto di usare lo SPID per effettuare l’accesso sicuro anche in siti web e servizi di privati. Proprio come fa Sign In with Apple. Quindi un login di Stato per evitare che i dati dell’utente finiscano presso aziende private e, nello stesso tempo, autenticare l’utente in modo sicuro.
Il problema è che i cittadini non si fidano dello Stato. Secondo il report di Demos per il 2019, infatti, solo il 22% dei cittadini italiani ha fiducia dello Stato. Per molti consentire al governo di associare la navigazione in rete con un account statale è un po’ come autorizzare un monitoraggio di massa.

Si teme che funzionari statali possano accedere alle informazioni dei singoli cittadini a loro indiscrezione, complici un’infrastruttura informatica non adeguata, per reperire le informazioni di ciascuno di noi senza freni, magari da fornire all’occorrenza per controlli incrociati o peggio per scopi collusivi.
Teoricamente il sistema e la proposta hanno molto senso e ha anche un certo grado di utilità. Il problema è che ci si fida più di Apple che dello Stato Italiano nella gestione dei dati dell’utente. Forse bisognerebbe iniziare a lavorare su questo.
