
Credo che il sistema di autenticazione di Apple, il Sign In with Apple, sia uno degli elementi più comodi per un utente iOS e non solo. Sappiamo tutti quanto sia noioso doversi registrare ogni volta per l’accesso a servizi ed app.
Bisogna dare i propri dati, compilare form, attendere che arrivi una email di conferma, autenticarsi e così via. Con Sign In with Apple, invece, si può usare il proprio Apple ID per entrare. In pratica è come se ci fossimo già registrati.
Apple, inoltre, consente di nascondere la propria email così evitiamo di finire iscritti senza accorgercene a newsletter o peggio essere soggetti allo spam. Tutto questo è molto positivo per noi utenti, ma mostra anche qualche limite.
Come spiega AnyList in un recente post, infatti, il sistema di autenticazione di Apple pone le aziende di fronte a moltissimi ostacoli. Alcuni sono futili e puerili, altri validi. Vediamoli:
- L’utente potrebbe non ricordare quale sistema di autenticazione ha usato per entrare nell’app o servizio. Se c’è l’autenticazione solo per email saprà che al massimo per recuperare l’account basterà effettuare il recupero password.
- Se si crea un account non condividendo la propria email, ma facendone creare una fittizia al sistema, non si potrà contattare gli utenti in caso di comunicazioni urgenti.
- Per dare supporto spesso si identifica l’utente con l’indirizzo dell’account di registrazione. Gli utenti non sanno mai la loro email fittizia, quindi l’azienda non riesce a trovarli nel database.
- Se si hanno più dispositivi, per esempio qualcuno con Android, non sarà possibile entrare nel proprio account da questi ultimi se non integrano il Sign In with Apple.
- Nelle app che permettono di condividere cose, per esempio in caso di AnyList la lista della spesa, se si crea la mail fittizia si ha difficoltà ad associare gli account in altre app per far condividere le informazioni.
- Integrare piÙ sistemi di autenticazione significa aumentare la complessità di gestione degli account nei sistemi di backend.
AnyList dichiara anche che la documentazione è scarna e il sistema sia immaturo. Per questo motivo ha deciso di non integrarlo nella sua app. Cosa che non so se è possibile fare visto che Apple ha chiesto a tutti gli sviluppatori di integrare il sistema entro il 30 giugno.
Personalmente trovo che i primi due punti siano completamente campati in aria. Se l’utente prende dimestichezza con il Sign In with Apple non dovrà ricordare nulla. Basta usare quello in tutte le app e servizi di default. Inoltre in caso di comunicazioni esistono tanti sistemi alternativi. Come per esempio le notifiche, un banner nell’app e così via.
Di sicuro il sistema è migliorabile. La società di recente ha integrato la possibilità di convertire gli account esistenti in altro sistema e portarlo in Sign In with Apple retroattivamente. La decisione di usare una email fittizia, opzione che l’utente è libero di scegliere di adottare o meno, è ottima per la privacy, ma meno flessibile per il supporto.
Probabilmente la società integrerà delle migliorie in tal senso, trovando un modo per consentire di identificare l’utente senza compromettere la sua privacy. Il sistema è anche open source, quindi può essere inserito anche nei siti web o addirittura nei dispositivi Android.
Ovviamente la società non investe risorse per creare una documentazione dettagliata per i sistemi operativi non suoi, quindi dovrebbe essere compito della community creare la documentazione per integrare il sistema in altri OS, come per l’appunto Android.
La decisione di AnyList di non integrare Sign In with Apple è basata su delle motivazioni più o meno valide, ma ricordiamo che l’utente è sovrano. Se in molti chiederanno di integrare il sistema non ci saranno altre soluzioni.