
Arrivano buone notizie e cattive notizie oggi per chi ama fare acquisti nell’App Store. Le buone notizie sono per gli utenti e le cattive notizie per gli sviluppatori. Iniziamo dalle buone notizie.
Come Apple aveva anticipato 3 giorni fa nel suo sito per sviluppatori, visto il cambio positivo dell’euro sul dollaro ormai stabile, la società ha pensato di ritoccare le soglie dei prezzi delle app.
Come saprete, infatti, questi non sono scelte liberamente dagli sviluppatori. O meglio i prezzi possono essere scelti dagli sviluppatori, ma solo in un elenco di “tagli” prefissati (li trovate in questo PDF). Tagli che adesso sono stati rivisti al ribasso. Quindi gli utenti da oggi potranno pagare le app qualcosa in meno, a meno che gli sviluppatori non sceglieranno un taglio maggiore nei prossimi giorni.
Facciamo qualche esempio:
- 1,09 € diventano 0,99 €
- 2,29 € diventano 1,99 €
- 3,49 € diventano 2,99 €
- 4,49 € diventano 3,99 €
- 5,49 € diventano 4,99 €
- 6,99 € diventano 5,99 €
- 7,99 € diventano 6,99 €
E così via. In altre parole sono stati ripristinati i tagli del 2017, quando la società decise di modificarli proprio per il tasso di cambio.
I nuovi prezzi sono stati applicati già da adesso in tutta Europa e anche in Gran Bretagna. Quindi se stavate puntando qualche app vi conviene acquistarla in questi giorni, prima che gli sviluppatori decidano di cambiare taglio.
Ma veniamo alle cattive notizie per gli sviluppatori. Oltre a ritrovarsi le loro app a prezzi più economici, quindi perdendo un fatturato tra il 10% e il 15%, gli sviluppatori italiani dovranno fare i conti con la Digital Services Tax.
Ne parlammo lo scorso anno. Questa tassa, pensata nel 2013 e portata avanti con un decreto nel 2017, mira a tassare i giganti del web con un’imposizione del 3% per tentare in qualche modo di riequilibrare il fatto che queste grandi società pagano pochissime tasse.
Apple a tal proposito ha deciso vigliaccamente di scaricare questa tassa sugli sviluppatori anzichè farsene carico. Quindi gli sviluppatori si vedranno addebitare la Digital Tax oltre alla classica IVA del 22%.
In altre parole meno introiti e più tasse. Non di certo un buon mix di inizio agosto.