
C’è una frase che appare durante la configurazione per l’acquisto di un’auto Tesla, qualora volessimo aggiungere quella che chiamano “Autopilot avanzato”, cioè la guida autonoma:
L’attivazione e l’utilizzo di queste funzioni dipendono dal raggiungimento di un livello di affidabilità che va ben oltre il controllo di un conducente, e che sia dimostrato da miliardi e miliardi di chilometri di esperienza su strada, nonché dall’approvazione di apposite normative, il che in alcune giurisdizioni potrebbe richiedere un tempo piuttosto lungo.
In altre parole l’azienda dichiara che è vero che puoi comprare le funzionalità di guida autonoma (che tra l’altro richiede un’extra di 7.500 €), ma queste potrebbero non essere conformi alla legge del paese dove vivi.
Perché è vero. Al momento il codice stradale italiano non fa riferimento alla guida autonoma. Al momento.
L’articolo 34-bis della Convenzione di Vienna
La Convenzione di Vienna, da non confondere con la Convenzione di Ginevra, si occupa dei trattati tra gli stati. Dal 14 luglio prossimo entrerà in vigore la modifica per l’aggiunta dell’articolo 34-bis che prevede la possibilità di legiferare sulla guida autonoma.
Questo significa che gli stati, anche quelli dell’Unione Europea, potranno ufficialmente legiferare sulla guida autonoma in virtù della Convenzione.
Una delle note stonate di questo processo, se così vogliamo considerarla, è proprio il fatto che l’articolo 34-bis non rende automaticamente legale la guida autonoma ovunque, ma è semplicemente un trigger, un vettore per spingere al cambiamento, nei singoli stati. Questi devono recepire la norma e legiferare singolarmente sulla questione.
Cosa sono gli ADAS della guida autonoma?
L’articolo 34-bis della Convenzione di Vienna fa riferimento all’ADAS di livello 3 e seguenti. Cosa significa?
ADAS sta per (Advanced Driver Assistance Systems), vale a dire la guida autonoma avanzata. Un insieme di sensori in grado di rendere la guida più sicura, in grado di rispettare le norme stradali, rendere sicuro il trasporto per il conducente e gli altri frequentatori della strada, come pedoni e ciclisti.
Il regolamento EU 2019/2144 prevede una serie di sistemi ADAS obbligatori. Questi sono quelli previsti per quest’anno:
- controllo adattivo della velocità;
- rilevamento della stanchezza del conducente;
- avvio del motore dopo etilometro;
- frenata automatica di emergenza;
- registrazione dati in caso di incidente (scatola nera);
- mantenimento attivo della corsia di marcia;
- anticollisione con pedoni e ciclisti.
Generalmente gli ADAS si dividono per livelli:
- Livello 1: sistemi di supporto al conducente che guida attivamente l’auto.
- Livello 2: il conducente ha le mani sul volante, ma l’auto sa mantenere la corsia, cambiare corsia, accelera e frena in autonomia (generalmente il livello medio attuale).
- Livello 3: il conducente può intervenire nella guida, ma può non avere le mani sul volante.
- Livello 4: il conducente può anche sedersi sul sedile posteriore. Nel caso volesse può riprendere il controllo dell’auto mettendosi alla guida (negli Stati Uniti alcuni taxi sperimentali hanno questo livello).
- Livello 5: il conducente può anche dormire durante il viaggio. L’auto potrebbe anche non avere completamente il volante.
Come è messa l’Italia?
Al momento non sono previste modifiche del codice della strada per introdurre norme per la guida autonoma. Il recente decreto infrastrutture (Dl 68/2022) non fa nessuna menzione in merito.
Questo non significa che non si stia lavorando verso questa direzione. Nella legge 205 del 27 dicembre del 2017, al comma 72, si legge:
Al fine di sostenere la diffusione delle buone pratiche tecnologiche nel processo di trasformazione digitale della rete stradale nazionale (Smart Road) nonché allo scopo di promuovere lo sviluppo, la realizzazione in via prototipale, la sperimentazione e la validazione di soluzioni applicative dinamicamente aggiornate alle specifiche funzionali, di valutare e aggiornare dinamicamente le specifiche funzionali per le Smart Road e di facilitare un’equa possibilità di accesso del mondo produttivo ed economico alla sperimentazione, è autorizzata la sperimentazione su strada delle soluzioni di Smart Road e di guida connessa e automatica.
A tale fine, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Ministro dell’interno, sono definiti le modalità attuative e gli strumenti operativi della sperimentazione. Per le finalità di cui al presente comma è autorizzata la spesa di un milione di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019.
In altre parole si sperimenta. In futuro dovremmo vedere delle modifiche al Codice Stradale per comprendere esattamente quali norme devono funzionare per la guida autonoma.
Quando questo avverrà, sarà molto più semplice per i cittadini comprendere quali auto guidare e in che modo, mentre le assicurazioni potranno di conseguenza adeguare i loro prodotti.

Chiedi di non confondere la Convenzione di Vienna con quella di Ginevra e sei il primo a cadere nel tranello
Ahahaha hai ragione ci sono cascato