
L’Italia sta lanciando un’importante iniziativa nel campo dell’intelligenza artificiale (AI), con un investimento di 1 miliardo di euro per creare un ecosistema in questo settore strategico.
Attraverso CDP Venture Capital, la holding pubblica investirà nella digital transformation, nelle startup AI e nello sviluppo di un grande modello linguistico italiano.
L’obiettivo è attirare ulteriori 2 miliardi di euro di investimenti privati per alimentare l’ecosistema AI italiano.
Il governo intende definire una strategia nazionale sull’intelligenza artificiale, guidata dalla Presidenza del Consiglio e attuata da un’autorità competente dedicata.
Verranno istituiti fondi per progetti di interesse nazionale nell’ambito del machine learning, dell’innovazione tecnologica e della trasformazione digitale. La collaborazione pubblico-privata, con aziende leader del settore, sarà cruciale per sviluppare competenze digitali e soluzioni AI made in Italy.
Indice dei contenuti
Cosa vuole fare l’Italia nel settore AI
Il governo italiano sta lavorando a una nuova strategia nazionale sull’intelligenza artificiale (AI) per il periodo 2024-2026, con l’obiettivo di affrontare la questione prima di rimanere indietro.
Ecco alcune delle principali iniziative previste nella strategia:
- Istituzione di un fondo di venture capital pubblico-privato, sotto l’egida della CDP, per favorire la crescita di startup innovative italiane nel campo dell’AI.
- Istituzione di un Centro per l’Intelligenza Artificiale a Torino, con un budget annuale di 20 milioni di euro, focalizzato sui settori automotive e aerospaziale.
La presidenza italiana del G7 nel 2024 rappresenterà un palcoscenico internazionale per promuovere il tema dell’AI, compresa la pubblicazione di un codice di condotta internazionale basato su 11 principi.
Nel 2024, il governo dovrà anche rivedere gli incentivi per le aziende, passando da “Transizione 4.0” a “Transizione 5.0“, con l’obiettivo di supportare le imprese, soprattutto le PMI, nell’adozione delle tecnologie digitali e nell’acquisizione di competenze.
Il governo ha lanciato un “Programma Strategico per l’Intelligenza Artificiale 2022-2024” per rafforzare il ruolo dell’Italia nella ricerca e nell’applicazione dell’AI. Gli obiettivi chiave del programma sono:
- Rafforzare la ricerca AI all’avanguardia
- Ridurre la frammentazione nella ricerca AI
- Sviluppare politiche e servizi basati sull’AI nel settore pubblico
- Sviluppare e adottare un’AI human-centric e affidabile
- Aumentare l’innovazione e lo sviluppo tecnologico basati sull’AI
- Attrarre e trattenere ricercatori AI in Italia
Il programma identifica 11 settori prioritari per gli investimenti, tra cui industria e manifattura, istruzione, agricoltura, cultura e turismo, salute, ambiente, finanza, pubblica amministrazione, città intelligenti, sicurezza nazionale e tecnologia dell’informazione.
Si concentra su tre aree principali di intervento: rafforzare le competenze e attrarre talenti, aumentare il finanziamento per la ricerca AI avanzata e incentivare l’adozione dell’AI e delle sue applicazioni nella pubblica amministrazione e nei settori produttivi.
Basterà l’investimento italiano?
L’investimento italiano di 1 miliardo di euro nell’intelligenza artificiale è un passo importante, ma potrebbe non essere sufficiente per posizionare l’Italia come leader nel settore.
Secondo EY, l’economia dei dati potrebbe raddoppiare il suo impatto sul PIL italiano, passando dal 3,2% al 5,9%, se la tecnologia fosse adeguatamente connessa alle imprese. Questo suggerisce che l’investimento da solo potrebbe non bastare senza un’integrazione efficace dell’AI nel tessuto imprenditoriale italiano.
Per massimizzare l’impatto dell’investimento, è fondamentale che l’Italia adotti un approccio olistico. Ecco alcuni fattori chiave da considerare:
- Sviluppo di competenze: oltre al finanziamento, è cruciale investire nella formazione di talenti specializzati in AI. Ciò richiede un’enfasi sull’istruzione STEM fin dalle scuole, nonché programmi di riqualificazione professionale per la forza lavoro esistente.
- Collaborazione pubblico-privato: il governo dovrebbe lavorare a stretto contatto con le aziende leader nel settore dell’AI per garantire che gli investimenti siano allineati alle esigenze del mercato e promuovano l’adozione dell’AI da parte delle imprese.
- Infrastrutture digitali: un ecosistema AI di successo richiede infrastrutture digitali solide, come reti a banda larga ad alta velocità e centri di calcolo efficienti. Questi investimenti complementari sono essenziali per consentire lo sviluppo e l’implementazione di soluzioni AI avanzate.
- Quadro normativo: l’Italia dovrebbe sviluppare un quadro normativo chiaro e favorevole all’innovazione per l’AI, che bilanci la promozione dell’innovazione con la tutela dei diritti dei cittadini e la gestione dei rischi etici e di sicurezza.
In sintesi, l’investimento di 1 miliardo di euro è un passo nella giusta direzione, ma per sfruttare appieno il potenziale dell’AI, l’Italia dovrà adottare un approccio coordinato che coinvolga molteplici parti interessate e affronti sfide come lo sviluppo di competenze, le infrastrutture digitali e il quadro normativo.
Cosa fanno gli altri paesi europei sull’intelligenza artificiale
L’Unione Europea (UE) sta adottando un approccio all’Intelligenza Artificiale (IA) incentrato sull’eccellenza e sulla fiducia, con l’obiettivo di rafforzare la capacità di ricerca e industriale, garantendo al contempo sicurezza e diritti fondamentali.
Quadro normativo
- L’UE ha proposto un quadro giuridico per l’IA che affronta i rischi specifici dei sistemi di IA e difende i diritti fondamentali.
- Sta inoltre proponendo un quadro di responsabilità civile per adattare le norme sulla responsabilità all’era digitale e all’IA.
- L’UE sta rivedendo la legislazione settoriale sulla sicurezza (ad es. regolamento sulle macchine, direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti) per affrontare i rischi specifici dell’IA per la sicurezza.
Investimenti e iniziative
- L’UE e gli Stati membri hanno concordato di promuovere l’eccellenza nell’IA riunendo politiche e investimenti. Horizon Europe e il programma Digital Europe investiranno ciascuno 1 miliardo di euro all’anno nell’IA.
- L’UE mira a mobilitare 20 miliardi di euro all’anno in totale per gli investimenti nell’IA durante il Digital Decade.
- La Recovery and Resilience Facility fornisce 134 miliardi di euro per il digitale, che sarà un punto di svolta per l’UE per amplificare le sue ambizioni e diventare un leader globale nello sviluppo di un’IA all’avanguardia e affidabile.
Adozione e regolamentazione
- L’UE sta lanciando iniziative come il programma “GenAI4EU” per promuovere l’adozione dell’IA generativa in ecosistemi industriali strategici chiave.
- Sta inoltre stabilendo tappe regolamentari, come raggiungere un accordo politico sull’AI Act entro dicembre 2023 e istituire un Ufficio europeo per l’IA nel febbraio 2024.
La Francia sta compiendo uno sforzo nell’IA con un nuovo laboratorio di IA sostenuto da 300 milioni di euro di investimenti privati.
Tuttavia, l’Europa è in ritardo rispetto agli Stati Uniti e alla Cina nella corsa all’IA, con sforzi frammentati e regolamenti rigorosi.
I possibili impatti dell’investimento italiano nell’AI
L’investimento italiano da 1 miliardo di euro nell’intelligenza artificiale (AI) è un passo importante verso la trasformazione digitale del Paese.
Nel 2023, le aziende italiane hanno investito 760 milioni di euro in tecnologie AI, con un aumento del 52% rispetto al 2022. Il 90% di questi investimenti proviene da grandi imprese, con il 60% già in fase di sperimentazione o implementazione.
Sviluppare una “cultura dei dati” è fondamentale per creare prodotti basati sull’AI, il machine learning e l’AI generativa. Questo richiede una strategia per l’acquisizione e la formazione dei dati. Ad esempio, Fater, un’azienda italiana, ha utilizzato dati e machine learning per ottimizzare la gestione dei costi energetici nel suo stabilimento produttivo.
TheFork ha sfruttato l’AI e l’AI generativa per migliorare la personalizzazione dell’esperienza utente sulla sua piattaforma online, come l’estrazione di informazioni dalle recensioni degli utenti e la contestualizzazione delle immagini.
I tre fattori chiave per un’implementazione di successo dell’AI sono:
Fattore | Descrizione |
---|---|
Cultura dei dati | Strategia per l’acquisizione e la formazione dei dati |
Allineamento strategico | Coordinamento tra business, IT e prodotto |
Competenze | Competenze in data science e ingegneria |
Gestione dei dati | Sistemi robusti per la gestione e l’analisi dei dati |
Comprensione | Garantire la comprensione delle decisioni guidate dall’AI |
Conformità normativa | Rispettare le normative come l’AI Act europeo |
Sebbene il 77% degli italiani abbia preoccupazioni sull’impatto dell’AI, soprattutto sul mercato del lavoro, solo il 17% è fermamente contrario all’uso dell’AI nelle attività professionali.
L’AI ha il potenziale di automatizzare l’equivalente di 3,8 milioni di posti di lavoro in Italia nei prossimi 10 anni, ma questo potrebbe aiutare ad affrontare una prevista carenza di 5,6 milioni di posti di lavoro dovuta ai cambiamenti demografici.
In conclusione
L’investimento di 1 miliardo di euro nell’intelligenza artificiale (AI) rappresenta un passo importante per l’Italia nel cammino verso la trasformazione digitale. Tuttavia, per sfruttare appieno il potenziale dell’AI, il Paese deve adottare un approccio olistico.
Oltre al finanziamento, è cruciale investire nello sviluppo di competenze specialistiche, promuovere la collaborazione tra pubblico e privato, potenziare le infrastrutture digitali e definire un quadro normativo chiaro.
Il successo dell’iniziativa dipenderà dalla capacità dell’Italia di coinvolgere tutti gli attori chiave e affrontare le sfide legate all’adozione dell’AI. È fondamentale sensibilizzare le imprese, soprattutto le PMI, sull’importanza di integrare l’AI nei loro processi e creare una cultura basata sui dati.
Inoltre, sarà essenziale gestire le preoccupazioni etiche e sociali legate all’impatto dell’AI sul mercato del lavoro, garantendo al contempo il rispetto dei diritti dei cittadini.