reti 6G

Siamo ai nastri di partenza di una tecnologia che ci traghetterà nel prossimo step per l’umanità. Se le reti 4G hanno permesso di risolvere l’annoso problema della velocità della rete per accedere ai contenuti multimediali e allo streaming in mobilità, le reti 5G consentiranno lo sviluppo di domotica, industria 4.0, sensori intelligenti, robotica e machine learning.

In pratica l’hardware come lo conosciamo oggi sarà sempre più connesso alla rete, permettendo di interagire con le macchine come facciamo oggi con le app. Questo aprirà molteplici scenari in tanti settori, semplificando la vita delle persone e collezionando una quantità di dati abnorme. Dati che si spera siano utilizzati in modo proprio per migliorare i servizi.

Se questo è ciò che ci aspetta per i prossimi 10 anni, l’operatore DOCOMO pensa già al 2030. Nel 2010 DOCOMO entrò nel settore 5G con una rete funzionante a partire dal 2018. I lavori partiti adesso le permetteranno di attivare una rete 6G tra 10 anni. Ma cosa c’è in cantiere per adesso?

Come si evince da un documento pubblicato dalla società, il 5G e il 6G diventeranno l’inizio di una rivoluzione focalizzata sull’umanità, per risolvere molti problemi attuali.

La società prevede prima una maturazione del 5G con la ricerca per migliorare le performance di uplink e diffusione della rete. Gli step saranno 4:

  1. Diffondere il 5G il più possibile per trasformare le attività umane in informazioni.
  2. Accumulare dati per migliorare intelligenza artificiale.
  3. Analizzare i dati per prevedere attività e aumentare la conoscenza.
  4. Applicare concretamente questa esperienza per migliorare il quotidiano.

Al termine di questo processo, nel 2030, si potranno espandere gli orizzonti con le reti 6G. Così facendo si potrà migliorare la medicina, l’interazione tra uomini e macchine, la connessione dei mezzi di trasporto e attivare le smart city.

Le reti 6G avranno una velocità superiore ai 100 Gbps con una copertura maggiore sul territorio. Grazie all’uso della frequenza del Teraherz, le reti saranno disponibili a 10.000 metri di altezza, a 300 KM dalle coste e nello Spazio per essere usate per le missioni spaziali.

I consumi saranno così bassi da consentire di connettere dispositivi in grado di alimentarsi per decenni con una singola carica. La latenza sarà inferiore a 1 ms, mentre la capacità della rete prevederà di poter usare 10 milioni di dispositivi in un’area di 1 km2.

Il mondo nel 2040 potrebbe essere estremamente differente da quello attuale.

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