
C’è un’altra sigla che probabilmente nei prossimi mesi diventerà sempre più presente. Quella sigla è GaN e indica la tecnologia al nitruro di gallio. Ciò che serve per costruire una nuova generazione di caricabatterie per smartphone, tablet e computer portatili.
Come riporta GizChina, dopo Xiaomi tanti altri produttori di dispositivi stanno pensando di utilizzare i caricabatterie con tecnologia GaN, tra cui anche Apple. Ma quali i vantaggi?
A differenza delle versioni in silicio, infatti, il nitruro di gallio è un semiconduttore molto efficiente che permette di ridurre la grandezza dei caricabatterie del 48%. Questo perché richiede molto meno componenti.
Inoltre i caricabatterie GaN sono più veloci fino a 2,5 volte nel ricaricare i dispositivi. Integrano un sistema in grado di gestire l’esatta quantità di energia assorbibile dai dispositivi.
Il nitruro di gallio non è un materiale nuovo. Fu utilizzato a partire dagli anni ’90 per fabbricare LED, luci laser e lettori blu-ray. Lo sbarco nel settore dei processori per accessori non fu immediato per via della crescita del silicio e la legge di Moore. Le prestazioni raddoppiavano ogni 2 anni e ciò bastava.
La cosa positiva è che i circuiti in nitruro di gallio possono essere fabbricati con gli stessi impianti usati per il silicio, quindi i costi restano bassi. Non si esclude l’utilizzo futuro per processori ben più potenti.
Attualmente esistono già dei caricabatterie GaN in vendita, come per esempio quello di AuKey a 60 watt.