Il disfattismo è uno dei degli ingredienti di molte persone che vedono le cose in maniera negativa anche quando non lo sono. Per esempio uno dei tormentoni degli ultimi mesi è quello di dire “non è più come quando c’era Steve Jobs”. Molti interpretano alcuni segnali come rilevanti di una crisi di Apple. In realtà i dati che ho raccolto spiegano tutt’altro fenomeno.
Alcuni giornalisti, infatti, hanno pubblicato subito la notizia delle contrattazioni negative del titolo della società nel mercato di preapertura che in questo momento segna – 8,76%. Ma perché gli azionisti sono così pessimisti? Il motivo è solo uno e vale a dire il calo del margine sui prodotti dal 44,7% al 38,6%, vale a dire che Apple guadagna di meno sulla vendita dei prodotti. Questo dato infatti ha portato ad utili per 13,1 miliardi di dollari, vale a dire lo stesso quantitativo dello stesso trimestre dell’anno precedente, nonostante il fatturato sia aumentato del 18%. Questo significa che c’è crisi? In realtà no perché 13,1 miliardi sono tantissimo denaro.
Per capire quanto denaro è basti pensare che Google in tutto il 2012 ha avuto utili per 10,75 miliardi di dollari, mentre la Apple ha superato quella cifra in tre mesi. Samsung negli ultimi tre mesi ha avuto utili per 8,3 miliardi di dollari, mentre Microsoft ha avuto utili per 4,5 miliardi di dollari. Se li sommiamo insieme abbiamo 12,8 miliardi di dollari, meno di quello registrato da Apple.
Poco male se le azioni in borsa calano, si dice semplicemente che si possono acquistare ad un prezzo più basso. Ora molti si attendono l’innovazione in grado di portare positività nella società ma credo che Jonathan Ive, che adesso è a capo di iOS del team dell’interfaccia umana, stia preparando delle grandi sorprese.
Giustissimo, ottima analisi!!
Complimenti, hai omesso solo di far notare da quando un utilizzatore sceglie di legarsi a un prodotto sulla base del valore della singola azione?
Ormai attorno ad Apple si leggono solo assurdità.
L’analisi non c’entra nulla con la fedeltà del cliente.
Appunto. Ma anche la fedeltà del cliente non c’entra, perché chi ha comprato un iPad non va certo a sostituirlo con uno più nuovo preoccupandosi del valore delle azioni.
Piuttosto prima di passare a un prodotto concorrente, e se ha il 2 non ne ha motivo fuori dallo schermo, penserà a quanti programmi ha già pagato e si renderà facilmente conto che bilanciano la differenza di prezzo.
Si ma cosa c’entra con gli utili e il fatturato? Vuoi dire che il mercato è saturo?