Le cryptovalute nascono da un processo di mining. In pratica risolvendo un problema matematico complesso si riceve, come premio, un pacchetto di moneta virtuale, che altro non è che un insieme di codici unici. Per minare bisogna usare la GPU del computer per risolvere il problema matematico. Più computer si hanno a disposizione e più possibilità ci sono di risolverlo.
Quindi è possibile far minare i Mac mediante un’app? Sì, ma Apple non accetta app simili nei suoi negozi. Questo perché le app non sarebbero ottimizzate, consumando troppe risorse. Quindi sarebbe ancora più grave nascondere questo codice nelle app.
Lo ha fatto Qbix con la sua Calendar 2. Si tratta di un calendario che offre alcune funzioni in più rispetto al calendario di base di macOS. Come si è accorta ArsTechnica, l’app arrivava a consumare oltre il 200% delle risorse del computer. Come mai?
Dopo alcune ricerche hanno scoperto che Qbix aveva nascosto del codice per minare la cryptovaluta Monero. Una volta avvertita Apple, l’app è sparita dal Mac App Store. Questo significa che alla società è sfuggito parte del codice. Quello usato per minare ad insaputa dell’utente.
Qbix ha promesso di correggere l’errore, ma ora la domanda è: ci sono altre app che stanno minando a nostra insaputa? Al momento non lo sappiamo. Controllando i processi attivi con Monitoraggio Attività possiamo vedere se ci sono app con consumo anomalo. Se ci sono app che consumano più del 100% delle risorse vale la pena chiuderle, e nel caso eliminarle.