
Peccato. Ero in attesa di vedere un aggiornamento per comprarlo. Piccolino, facile da trasportare. Una sorta di iPad con la tastiera, ma munito di macOS. Invece Apple ha deciso che l’iPad Pro sia sufficiente e ha ucciso di nuovo il MacBook.
Era il 2010 quando la società decise di fermare la produzione di questo modello. All’epoca il computer era in policarbonato bianco. Un po’ grosso, con tante porte e un processore dual core di Intel. Poi il silenzio, fino al 2015, quando la società presentò un MacBook tutto nuovo.
Questa volta in alluminio, come i fratelli maggiori. Un portatile senza ventole, con un’autonomia di 10 ore e potenza abbastanza per lavorare in mobilità. Non lavori pesanti, per quello c’era il Pro o, al massimo, l’Air.
Invece ora non c’è più. La società ha deciso di cancellarlo dal suo catalogo di nuovo. L’ultimo aggiornamento risale al 2017, con un update del processore. Poi di nuovo silenzio. A distanza di due anni nessun aggiornamento, fino al pensionamento. Forse alla base c’è stata la difficoltà di integrare il Touch ID, i nuovi processori e il chip T2 senza ricorrere ad un sistema di raffreddamento.
Ma mai dire mai. Forse potrebbe tornare di nuovo. Da un po’ di tempo si vocifera della costruzione di un MacBook con processore ARM. Il primo usato da Apple per un computer. La società potrebbe ancora ripescarlo nel dimenticatoio, come accadde nel 2015, integrando per la prima volta un suo chip.
E io sarò qui ad attenderlo.