C’è un punto tra il Mar Baltico e il Mare del Nord dove si vendono i due mari incontrarsi. Uno è chiaro e l’altro è scuro. Una linea di schiuma causata dalle correnti mostra il netto confine tra i due.
Nello stesso modo c’è un netto confine, seppur sottile, tra la tutela della privacy degli utenti e consentire ai criminali di fare ciò che vogliono. Ogni anno, infatti, Apple pubblica il report di trasparenza tra le richieste governative ricevute e quelle dove ha dato supporto.
Alcune sono non evase perchè inoltrate non correttamente, perchè impossibile evaderle oppure perchè l’organo che le aveva inoltrate non ha dato sufficienza documentazione in merito, come l’ordinanza del giudice.
Nel 2018 arrivarono 32.342 richieste ne furono accettate 25.829, quindi circa l’80%. Invece nel 2019 sono state inoltrate 31.566 richieste con un esito positivo per 25.055 di queste. Circa il 79%.
In Italia sono state inoltrate 320 richieste, per un totale di 603 dispositivi. Le risposte positive sono state 124, quindi appena il 39%. Lo scorso anno furono 595 richieste di cui approvate il 75%. A quanto pare le autorità hanno peggiorato il rating di richieste inoltrate correttamente o fattibili.
In generale:
- In Asia ci sono state 5.700 richieste di cui positive 4.559 (80%).
- In Europa, Medio Oriente, India e Africa 19.421 richieste di cui positive 15.104 (78%).
- In America Latina 1.150 richieste di cui positive 974 (78%).
- Negli Stati Uniti e Canada 5.295 richieste di cui positive 4.418 (83%).
Trovate il report completo in formato PDF nel sito di Apple.