
Era l’22 giugno di quest’anno, quindi 86 giorni fa, quando Apple rilasciava la prima beta di iOS 14 dopo aver presentato il sistema operativo durante la WWDC 2020. Già per chi aveva scaricato quella versione, come me, sapeva se le proprie app avrebbero funzionato o meno con il nuovo sistema operativo.
In realtà, però, di solito i team di sviluppo non danno molto peso alla prima beta. È vero ci sono degli alert sin da subito, ma la prima beta di solito contiene molti bug di sistema. Problemi che Apple risolverà con le versioni beta successive.
A volte capita anche che le prime versioni beta non abbiano ancora le funzioni in grado di impattare sulle app, quindi materialmente non si può analizzare l’insorgere di problemi. Sviluppare sin da subito significherebbe sprecare potenzialmente delle risorse.
Per evitare sprechi, quindi, si attende qualche versione beta più avanzata per iniziare ad effettuare i regression test o sviluppare l’integrazione delle novità. Nel caso di iOS 14 per esempio i widget.
Alcuni sviluppatori hanno lamentato di aver avuto poco tempo per sviluppare le nuove versioni compatibili con iOS 14. Dicono il vero?
Al centro della questione c’è il fatto che Apple ha annunciato la disponibilità di iOS 14 il giorno prima per il giorno successivo. Un range di preavviso molto basso, tanto da aver fatto arrabbiare un po’ di persone.
Con un maggiore preavviso i team di sviluppo avrebbero potuto pianificare meglio gli aggiornamenti, con la sottomissione dell’app qualche giorno prima per renderla disponibile il giorno di iOS 14.
Il poco preavviso, invece, ha semplicemente costretto un po’ tutti ad accelerare i tempi. Sono certo che nella giornata del 16 settembre, la stessa del rilascio di iOS 14, Apple sia stata inondata di richieste di approvazione. Nei social, per esempio, alcuni sviluppatori hanno dichiarato che i loro aggiornamenti per iOS 13 non venivano presi in considerazione. Come se fossero mandati in fondo alla lista.
Se diamo un’occhiata alle quantità di beta fornite vediamo che iOS 14 ha visto 6 beta, mentre iOS 13 ne ha viste 8, iOS 12 ben 12 beta e iOS 10 ne ha viste 10. Quindi i dati storici hanno fatto credere agli sviluppatori che sarebbero arrivate ancora un altro paio di versioni beta prima della golden master. Di solito ogni beta richiede 2 settimane. Avere la beta 6 di iOS 14 ha fatto credere di avere un altro mese di sviluppo disponibile.
Per quanto riguarda il preavviso, invece, iOS 14 è stato fornito a 2 giorni dalla golden master. iOS 13 a 5 giorni dalla GM, mentre iOS 12 a 43 giorni dalla GM e iOS 11 a 42 giorni. Come saprete la golden master è la versione definitiva (a meno non siano trovati bug gravi). È la versione che dà la certezza che l’update della propria app funzionerà o meno sul nuovo sistema.
Ad oggi, infatti, alcune app ancora non funzionano su iOS 14, tanto che alcune aziende stanno invitando ad attendere iOS 14.1 prima del passaggio, per essere sicuri che vi sia abbastanza tempo per rendere tutte le app compatibili.
La scelta in queste ore per alcuni è se mandare l’update all’approvazione così com’è, oppure se spostare l’attenzione su un bug fixing per avere la compatibilità con iOS 14, rimandando in futuro l’integrazione delle nuove funzioni. Per esempio Overcast ha scelto di fare così, mentre Animal Crossing ha scelto un bug fixing poiché la loro app non si apriva.
Una cosa è certa: Apple poteva dare più preavviso. Considerando che il video della presentazione Time Flies è stato registrato e che la registrazione, visto il montaggio, ha richiesto un po’ di giorni di realizzazione, significa che Apple sapesse del rilascio del 16 settembre di iOS 14 da almeno una settimana. Sarebbe stato necessario fornire la GM una settimana fa e annunciare quel giorno la data di disponibilità dell’aggiornamento con un comunicato.
Quindi per me gli sviluppatori hanno ragione. Di tutta questa storia ne pagano il prezzo come sempre gli utenti. Soprattutto quelli che si ritrovano app non utilizzabili con iOS 14.
La WWDC quest’anno è stata il 22 giugno
Corretto grazie