
Arrivano buone notizie per chi ha bisogno di virtualizzare altri sistemi operativi nei Mac. Visto che i nuovi computer con SoC M1 di Apple non hanno più BootCamp, il componente che sui processori Intel consentiva di installare Windows nei Mac, c’è grande difficoltà nell’usare Windows o Linux sui nuovi computer.
Con il recente aggiornamento alla versione 16.5, rilasciato ieri, Parallels Desktop non solo diventa nativamente compatibile con i processori di Apple, ma consente di virtualizzare Windows 10 ARM (Insider Preview), oltre a consentire alcune distribuzioni di Linux come Ubuntu, Debian, Fedora e Kali.
Questo significa che potrete usare Windows in una finestra di Big Sur, oltre a poter eseguire quasi tutti i software nati per Windows.
Ottime notizie anche dal punto di vista delle prestazioni. Parallels Desktop è stato riscritto per i processori M1, quindi funziona nativamente e non virtualizzato da Rosetta. Questo consente un aumento della velocità di utilizzo.
Windows 10, per esempio, ora funziona il 30% più velocemente rispetto alla stessa versione per computer con processori Intel. DirectX 11, usato per molti gestionali, è del 60% più veloce. I processi richiedono 2,5 volte in meno di energia, consentendo di avere un’autonomia maggiore nei MacBook.
Parallels Desktop 16.5 è un aggiornamento gratuito se si possiede già la versione 16. Se non la si possiede si può acquistare il software per 99,99 €. Se si proviene da una versione 14 o 15 dell’app, il passaggio alla 16.5 costa 49,99 €.
Per maggiori informazioni vi lascio al sito ufficiale.