Occhio di Google

Sin dagli anni ‘90 Internet ha utilizzato la tecnologia cookie. Questi biscottini altro non sono che file di testo raccolti dai browser. All’interno viene segnato l’appunto sulle preferenze sui singoli siti web, un po’ come un block notes.

Negli anni questa tecnologia è stata molto utile. Per esempio se si visitava un sito e si esprimeva la preferenza di leggerlo in italiano, il cookie segnava questa preferenza. In questo modo se fosse stato visitato in seguito lo avrebbe ricordato.

Il problema è che i circuiti pubblicitari hanno poi pensato di andare a sbirciare nei cookie per creare profili sempre più precisi degli utenti. Un’attività che di recente è stata molto regolamentata come per la legge GDPR in Europa. L’obiettivo è consentire agli utenti di modificare le preferenze in quei cookie e, soprattutto, decidere se accettarli oppure no.

Visto che negli Stati Uniti si sta lavorando per avere un corrispettivo del GDPR, è chiaro che la vita dei cookie sembra essere posta sul viale del tramonto. Per questo motivo si sta pensando a delle alternative. Lo stanno pensando soprattutto i circuiti pubblicitari.

Google, per esempio, sta lavorando alla tecnologia FLoC (Federated Learning of Cohorts). Quello che Google vuole fare è assegnare un ID a ciascun utente mediante il browser Chrome, che in questo momento è usato dal 70% degli utenti nel mondo, per poi collezionare i dati di navigazione.

FLoC va ad analizzare la navigazione web dell’utente e lo etichetta in un gruppo tipo, nel quale finiscono altri utenti simili. Quindi ciascun gruppo riceverà gli annunci pubblicitari mirati e più in target.

La cosa negativa è che ovviamente FLoC crea un profilo per ciascun utente di Chrome e gli utenti di Chrome sono quasi sempre collegati a un account Google. Quindi Google avrà i dati di tutti, comprese le navigazioni e le interazioni con altri utenti. Tutto senza chiedere consensi. Una sorta di alternativa ai cookie priva di leggi GDPR.

Questo è il motivo per cui tante società sul web, sopratutto quelle attente alla privacy, stanno esprimendo il loro ripudio contro FLoC, tra queste basti citare l’EFF e WordPress. Apple non ha ancora espresso il suo giudizio sulla tecnologia FLoC, ma considerando gli sforzi a favore della privacy degli ultimi anni, non si fatica a immaginare quale scelta prenderà.

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