Una delle tante app con scarsi feedback ma in cima alla classifica dell’App Store
Una delle tante app con scarsi feedback ma in cima alla classifica dell’App Store

Magari sarà capitato anche a voi: si va nell’App Store e si tenta di scovare app nuove. Così proviamo a spulciare la classifica, sperando di trovare app di qualità superiore. Infondo la classica dovrebbe dare una lista di app più apprezzate. Invece non è così. Spesso si incontrano app truffa.

Da tempo l’App Store, come altri negozi di app, soffrono dell’hacking delle classifiche. Queste si basano su un algoritmo segreto, ma basta poco per capire che si tratta di un misto di numero di download, feedback positivi, acquisti generati e così via.

Così, anche se non conosciamo il peso specifico di ciascuno di questi elementi, sappiamo che agendo su questi parametri in un lasso di tempo limitato, possiamo spingere l’app verso l’alto. Questo è ciò che fanno i truffatori.

Come spiega Kosta Eleftheriou su Twitter, la ricetta per creare un’app di truffa di successo è abbastanza semplice. Bastano 4 passaggi.

1. Crea un’app di base

La prima cosa da fare è ovviamente creare un’app. Senza ovviamente sull’App Store non potete finirci. Bisogna creare un’app semplice. Dal singolo task e possibilmente desiderata dagli utenti.

Per sapere se un’app è desiderata basta farsi un giro su Google e vedere quante ricerche appaiono per alcune parole chiave, oppure usare strumenti come Google Trends. Per esempio l’app per misurare la febbre o quella per cercare i fantasmi.

Una volta ottenuta un’app di base si può passare alla fase successiva.

2. Comprare recensioni false

Non so dove le vendono e anche se lo sapessi non andrei a pubblicizzarle. Esistono però dei servizi che consentono di comprare le recensioni e aumentare il numero di download di conseguenza.

Una foto di una fabbrica di recensioni false
Una foto di una fabbrica di recensioni false

La cosa funziona così: si compra un pacchetto di recensioni e dall’altra parte c’è un’azienda munita di centinaia di cellulari e account diversi. Qui un addetto inizia a lasciare recensioni da ognuno dei telefoni, copiando e incollando un set di frasi pre-formattate. Ovviamente lasciando 5 stelle per ogni recensione.

Se l’app è a pagamento si paga anche il download per ciascun account, quindi le recensioni diventano più costose. Questo è uno dei motivi per i quali spesso queste app truffa sono fornite gratuitamente, con l’abbonamento in-app. In questo modo non c’è bisogno di pagare per il sovrapprezzo.

Ottenere molte recensioni nello stesso lasso di tempo, soprattutto se queste sono a 5 stelle, fa volare l’app in classifica. I prezzi variano anche in base al paese dove bisogna crescere di posizione. Ovviamente paesi come gli Stati Uniti sono molto costosi perché servono molte recensioni.

3. Applicare un abbonamento folle

Dopo aver scalato le classifiche pompando download e recensioni, entra in gioco la monetizzazione. Si chiede all’utente di usarla gratuitamente per massimo 7 giorni, per poi chiedere abbonamenti a prezzi assurdi.

Queste app possono chiedere 10, 20, 30, a volte anche fino a 100 € a settimana di abbonamento. Fa parte della strategia dei grandi numeri.

Se l’app è in classifica significa che inizierà un circolo virtuoso dove i download genereranno altri download, fatti da utenti ammaliati dalle tante recensioni a 5 stelle. Quindi più download si avranno e più sale la probabilità che ci sia qualcuno che dimentichi di disattivare l’abbonamento.

Il denaro servirà a comprare altre recensioni e pubblicità, riattivando i lead e le conversioni, generando fatturati molto alti.

4. Pubblicizzare sui social network

Ora che l’app sta portando soldi, si può destinare parte del budget per pubblicizzare l’app nei social network, spesso TikTok e Instagram.

Essere ripetutamente sui social network dà ulteriore credibilità all’app, generando altri download che aumenta di nuovo il posto in classifica, alimentando questo meccanismo che teoricamente è nato per premiare le app di qualità, ma così facendo viene inquinato da pessime app.

Come se ne esce?

Di base il sistema è stato creato per essere usato in modo appropriato. Ma come sappiamo, se esiste una legge c’è anche qualcuno che studia su come raggirarla. Così se esiste un algoritmo che funziona per premiare le app, potrà essere raggirato per premiare app di pessima qualità.

Apple monitora costantemente l’App Store per eliminare le recensioni false, ma è un compito molto difficile, anche perché si potrebbe cadere nella trappola di punire app che invece sono cresciute naturalmente.

Probabilmente l’applicazione del machine learning per analizzare le recensioni e ottimizzare gli algoritmi rendendoli difficili da predire, potrebbe premiare realmente le app che meritano e punire quelle pessime.

Purtroppo vedendo la classifica attuale, pare essere ancora lontani da questo obiettivo.

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