Product Management
Product Management

Oggi si inaugura una nuova rubrica su Melamorsicata. Una rubrica di product management, vale a dire di gestione del prodotto. Ho studiato questo argomento per diversi anni. Prima in due anni nell’Apple Developer Academy e prendendo anche un Master in Product Management. Questo perché è fondamentale comprendere il mercato prima di lanciare un qualsiasi progetto.

In una concezione molto vecchia, a dire il vero adottata purtroppo ancora troppo, si tende a creare il prodotto potenzialmente perfetto, come un’app, e lanciarla sul mercato solo quando questa è perfetta, piena di funzionalità. Un errore mastodontico, perché si tende a credere che più il prodotto sia completo, più pubblico potenziale riuscirà ad attrarre.

Facendo questo la maggior parte delle volte si tende a creare qualcosa che non interessa a nessuno, sul quale si hanno scarsi margini di guadagno e che presto si arriverà ad abbandonare. In altre parole, senza una strategia sana di prodotto, si arriva al fallimento.

Certo, pochissimi casi potrebbero prosperare per pura fortuna. Ma puntare al fattore C, come viene chiamato genericamente, è un po’ come andare al ristorante e sperare di essere il milionesimo cliente a entrare vincendo la cena. Un po’ come accadeva al personaggio Gastone nei fumetti di Topolino.

Introduzione alla rubrica

Quindi ecco un percorso di articoli dove vi spiegherò TUTTO. Quali passaggi seguire, su cosa lavorare, come partire da un’idea e come arrivare a un prodotto con del potenziale. Non si tratta di pseudo-scienza. Non vi spiegherò i trucchetti e non vi prometterò formule magiche. Stiamo parlando di product management. Di una materia frutto di studi come lo sono tante materie professionali. Stiamo parlando di conoscenza e apprendimento.

Seguendo i vari step si comprenderà come abbandonare la tendenza nel fare progetti e “che Dio ce la mandi buona”, all’approccio metodico dello studio del mercato, dove capiamo chi è il nostro target, validiamo le nostre idee, creiamo un processo, reiteriamo, capiamo come comportarci quando le cose non vanno nella direzione che ci eravamo dati, creiamo un modello di business.

In altre parole diamoci un metodo per capire cosa fare prima di ogni progetto. E lo so che questo richiede tempo e forse anche soldi, ma credetemi: ogni singola ora che investirete nella parte iniziale del progetto vi farà risparmiare almeno 10 volte tanto nelle fasi successive. Ridurrà di molto le probabilità di fallimento. Si tratta, in pratica, di fare le cose come si deve.

Bando alle ciance e trattiamo il primo argomento.

La Product Strategy

La strategia di prodotto è una parte essenziale della gestione dei prodotti. È il processo di definizione e creazione dei prodotti giusti per soddisfare le esigenze dei clienti e le richieste del mercato.

Comprende la comprensione delle esigenze dei clienti e delle tendenze del mercato, la ricerca dei concorrenti, lo sviluppo di idee di prodotto e la realizzazione di un piano per dare vita a tali idee. La strategia di prodotto può comprendere anche l’analisi dei prezzi, la segmentazione del mercato e le tattiche di promozione. Si tratta di un processo completo e creativo che richiede un pensiero strategico e un occhio attento ai dettagli.

Con la giusta strategia di prodotto, è possibile garantire che i prodotti soddisfino le esigenze dei clienti e che siano posizionati correttamente per il successo sul mercato. È una parte vitale di qualsiasi processo di gestione dei prodotti di successo, che non dovrebbe essere trascurata.

Detta così potrebbe apparire molto nozionistica, ma vediamo qualche framework pratico.

Il Golden Circle

Il Golden Circle di Simon Sinek
Il Golden Circle di Simon Sinek

Sono passati 12 anni da quando il saggista Simon Sinek spiegò il Golden Circle nel corso di un Ted Talk. Da quel giorno questo framework ha fatto scuola e viene insegnato nella maggior parte dei corsi di product management. Qui calza a pennello per due ragioni: 1) ci serve; 2) porta ad esempio la strategia di Apple.

Quando si inizia a pensare a quale progetto intraprendere, di solito partendo da un’idea, Sinek invita a partire non dal cosa ma dal perché. Se volete approfondire c’è anche il suo libro “Partire dal perché”.

Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare.

Seneca

So che l’approccio potrebbe sembrare uguale. Partire dal perché, dal cosa, dal come. Un’idea è un’idea. In realtà no. Pregiudica la direzione. Partire dal perché ci invita a chiederci perché facciamo una cosa. Solo dopo deve arrivare il come e il cosa.

Si possono fare numerosi esempi. “Un’app per misurare la febbre perché la gente si ammala”. No. Quello è partire dal cosa. Partire dal perché ci spinge a chiederci “perché non posso misurare la febbre quando sono in ufficio dove non ho mai un cavolo di termometro a portata di mano?”. Ecco, partendo dal perché mi ha permesso di scovare il punto di dolore. L’esigenza, il bisogno. Misurare la febbre quando non si ha il termometro con se.

Nessuno compra 10 termometri da spargere nei luoghi dove si soggiorna di più, perché così in caso di sensazione di calore posso averne uno disponibile. Partendo dal perché mi aiuta a focalizzarmi sul bisogno.

Sinek porta in esempio Apple. Apple non dice: “faccio computer”, ma “creo strumenti per consentire all’intelligenza umana di progredire”. Da qui il secondo anello. Il come. Nel caso di Apple offrendo strumenti per velocizzare il pensiero umano, archiviando informazioni e offrendo software per ottimizzare le operazioni.

Solo dopo questo passaggio si arriva al terzo anello: il cosa. Cosa offro io per arrivare a questo? Un computer.

Potreste dirmi: ok alla fine sempre il computer ha fatto. Il problema è che se si parte dal cosa e poi si arriva al perché si perde il focus. Nel tempo la perdita di focus porta a strade completamente diverse dagli obiettivi che ci si era posti. Si ottengono risultati completamente diversi.

Quindi, prima di iniziare un progetto fate sempre questo esercizio. Passate per il Golden Circle e createvi i vostri tre paragrafi dove andate a chiedervi: perché, come e cosa. Ragionateci su. È il primo passo.

Perché la vostra idea non vale niente

Arrivano un po’ a tutti le idee geniali. Crediamo tutti di avere quell’idea che non è venuta a nessuno, che ci renderà ricchi. Credetemi: tutte cazzate. La vostra idea, come la mia, non vale niente. Zero.

L’idea non è una commodity o un asset, vale a dire che non ha un valore di mercato. Non si vendono idee e non si acquistano. Siamo oltre 8 miliardi di persone nel mondo. Per la legge dei grandi numeri la vostra identica idea sarà venuta a 1000 persone. Non siamo dei geni e siate sicuri che non diventeremo ricchi con un’idea.

Se state pensando di tatuarvi una frase, anzichè la classica “resilienza”, vi invito a tatuarvi questa:

L’idea non vale niente. È l’esecuzione a valere.

L’esecuzione è ciò che ha valore. Trasformare quell’idea in qualcosa di reale, arrivare al Go To Market, cioè sul mercato, vendere e fatturare ha valore. Non l’idea. Fare genera valore, pensare soltanto ha valore zero assoluto.

Quindi portare questa idea a diventare qualcosa di reale è ciò che proveremo a fare.

Nel prossimo articolo, che probabilmente arriverà nelle prossime 2 settimane, parleremo dei pilastri della Product Strategy, del Product Market Fit e del Problem Statement.

In conclusione

Nel mondo di oggi, dove la competizione è spietata e i prodotti digitali proliferano, è fondamentale avere una buona strategia di prodotto per garantire il successo della propria app o software.

Il product management è una disciplina che si occupa proprio di questo: aiutare a definire e creare prodotti che soddisfino le esigenze dei clienti e li distinguano dalla concorrenza. In questa serie di articoli, parleremo di come seguire i giusti passaggi, partendo da un’idea fino alla creazione di un prodotto con potenziale, attraverso lo studio del mercato, la validazione delle idee e il creare un modello di business.

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