Il recente spot pubblicitario per il nuovo iPad Pro di Apple ha scatenato un’accesa discussione online e critiche. Lo spot, dal titolo “Crush!“, mostra una pressa industriale che distrugge vari dispositivi tecnologici come strumenti musicali, fotocamere e altri, generando un tablet sottilissimo.

L’intento era evidenziare come l’iPad Pro, con il suo potente chip M4, possa sostituire molti dispositivi, ma molti spettatori hanno trovato la distruzione degli oggetti irrispettosa verso creativi e designer.

Alcune reazioni negative descrivono lo spot come “angosciante”, “distruttivo” e uno schiaffo all’arte e alla creatività. Si ipotizza che rappresenti un’Apple divenuta il “futuro distopico” che un tempo combatteva, in contrasto con l’iconica pubblicità del 1984.

Descrizione dello spot

Lo spot pubblicitario “Crush!” per il nuovo iPad Pro di Apple presenta un’enorme pressa idraulica che distrugge vari oggetti come strumenti musicali, un vecchio cabinet per arcade, statue, monitor, lampade, fotocamere e altro ancora, prima di rivelare il nuovo iPad Pro alla fine. Lo scopo principale dello spot è evidenziare la sottigliezza del nuovo iPad Pro. Uno strumento che da solo riesce a sostituire, seppure digitalmente, la fotocamera, una console, uno strumento musicale e tanto altro.

Sono presenti vari effetti sonori e clip audio, tra cui un metronomo, ronzii, scricchiolii e musica a 8 bit. Ci sono anche riferimenti a elementi visivi come schizzi, scoppi e sbuffi d’aria. Le parole della canzone “All I Ever Need Is You” di Sonny & Cher sembrano essere tematicamente rilevanti.

Su YouTube, Apple ha disabilitato i commenti, rendendo impossibile valutare il sentimento del pubblico sulla piattaforma. Tuttavia, sono state create parodie dello spot, come l’inversione delle riprese per mostrare gli oggetti che si ricostruiscono.

Ma perché tutto questo?

Personalmente lo trovo un bello spot. Il senso è chiaro: l’iPad Pro può potenzialmente digitalizzare, in appena 5,3 mm, tanti strumenti che altrimenti occuperebbero quasi una stanza intera. Eppure il solito teatrino dell’indignato si è messo in moto anche questa volta.

In una società di fondamentalisti del politically correct, schiacciare una tromba in una pressa o far esplodere una fotocamera sembra una bestemmia, travisando completamente il senso dello spot.

Tristezza per la Distruzione

Alcuni spettatori, come l’utente giapponese @takuta, si sono detti rattristati nel vedere strumenti creativi come chitarre e fotocamere essere distrutti. Nonostante la distruzione fosse generata al computer, la reazione del pubblico è rimasta fortemente negativa, con molti che hanno descritto lo spot come “angosciante”, “inutilmente distruttivo” e “irrispettoso nei confronti della creatività e degli artisti”.

Dimenticando che si tratta di computer grafica. Una reazione non nuova. Qualche tempo fa sui social girava un fotogramma del film Jurassic Park, dove si mostrava la foto di un triceratopo morto e un uomo accanto. Nella didascalia l’uomo veniva indicato come bracconiere.

Furono molte le reazioni avverse all’immagine, in difesa del povero triceratopo morto, dimenticando completamente che il cucciolo di dinosauro si era estinto milioni di anni fa e quello era solo un pupazzo.

Ormai siamo alla mercè di questo tipo di approccio. Una superficiale indignazione per sentirsi meglio con se stessi.

Fatto sta che su Twitter, l’account del CEO di Apple Tim Cook ha ricevuto oltre 2.500 commenti negativi nelle ore successive alla pubblicazione dello spot. L’hashtag #AppleCrush è diventato virale, con gli utenti che esprimevano indignazione per il messaggio percepito.

Tanto da costringere Apple a chiedere scusa.

Differenze nelle reazioni internazionali

Reazioni contrastanti sui social media

La reazione allo spot pubblicitario “Crush” per il nuovo iPad Pro di Apple ha mostrato notevoli differenze a livello internazionale. Mentre molti utenti occidentali hanno criticato lo spot definendolo “angosciante” e “irrispettoso”, la ricezione sui social media cinesi è stata completamente diversa.

Sulla piattaforma cinese Weibo, alcuni utenti hanno descritto lo spot come “incredibile”, esprimendo un’opinione opposta rispetto alle reazioni negative riscontrate altrove.

Questo contrasto nelle percezioni potrebbe essere influenzato da fattori culturali e di mercato specifici.

Il caso dello spot di LG KC910 Renoir

Un caso simile nel 2008

Nel 2008, LG ha rilasciato uno spot pubblicitario per il suo telefono KC910 Renoir che presentava un concetto simile a quello dello spot “Crush” di Apple. Lo spot mostrava una gigantesca pressa industriale che schiacciava giocattoli e strumenti creativi, come bambole, pennelli e strumenti musicali.

Somiglianze evidenti

Quando Apple ha pubblicato il suo controverso spot per l’iPad Pro nel 2024, molti hanno notato somiglianze inquietanti con lo spot di LG del 2008. Alcune inquadrature sembravano addirittura copiate, con oggetti simili che venivano distrutti da una pressa idraulica.

Accuse di plagio

Numerosi esperti di marketing e appassionati di tecnologia hanno accusato Apple di aver plagiato l’idea originale di LG. Alcuni hanno suggerito che Apple avrebbe dovuto citare LG come ispirazione, invece di presentare il concetto come completamente nuovo.

A differenza di Apple, però, per LG non c’è stata nessuna fanfara di indignazione. Forse perché all’epoca probabilmente non esisteva l’esercito dei fondamentalisti del politically correct.

Conclusione

La controversia generata dallo spot pubblicitario “Crush” di Apple ha portato a una reazione negativa dal pubblico creativo. Nonostante l’ammissione di errore e le scuse da parte dell’azienda, questo incidente ha evidenziato l’importanza di bilanciare efficacemente la promozione dei prodotti con la sensibilità culturale.

Apple ha ribadito il suo impegno nel supportare gli artisti attraverso strumenti che amplificano la loro arte. Tuttavia, l’azienda dovrà lavorare per ristabilire la fiducia della comunità creativa, adottando un approccio più attento e rispettoso nella rappresentazione della creatività umana.

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