Siri comando

Mentre gli Stati Uniti si preparano ad Apple Intelligence, in Italia stiamo ancora attendendo l’arrivo del comando “Hey Siri” senza dover pronunciare anche “Hey”, come avviene già in altre lingue.

In realtà ci sarebbe la possibilità di cambiare completamente il nome a Siri, per darne uno di nostro gradimento. Per esempio il mio Siri si chiama in realtà Giorgio.

Con il lancio di iOS 18, Apple introduce una serie di novità che mirano a migliorare l’esperienza d’uso, con particolare attenzione all’accessibilità e all’interazione con l’assistente vocale Siri.

Qui fa il suo debutto una funzione chiamata “Abbreviazioni vocali”, che permette di personalizzare il comando di attivazione di Siri.

Questa nuova opzione offre agli utenti la possibilità di modificare il comando vocale standard “Ehy Siri” in un più conciso “Siri”, o addirittura in qualsiasi altra parola a loro scelta. Per accedere a questa funzionalità, gli utenti devono seguire un percorso specifico nelle impostazioni del dispositivo.

Come cambiare il nome di Siri mediante Accessibilità con iOS 18

Il processo per attivare questa nuova funzione è relativamente semplice. Si parte dalle Impostazioni, si naviga verso la sezione Accessibilità, e da lì si seleziona “Abbreviazioni vocali”.

A questo punto, l’utente può scegliere “Aggiungi azioni” e scorrere l’elenco fino a trovare la voce “Siri” (è importante notare che non si tratta della voce “Richiesta a Siri”, ma proprio “Siri”).

Una volta individuata l’opzione corretta, l’utente può digitare “Siri” o, se lo desidera, qualsiasi altro nome o comando vocale preferisca utilizzare per attivare l’assistente virtuale. Questa personalizzazione rappresenta un notevole passo avanti in termini di accessibilità e comodità d’uso.

La flessibilità offerta da questa nuova funzione è notevole. Gli utenti possono scegliere un comando vocale che si adatti meglio al loro modo di parlare o che sia più facile da pronunciare in determinate situazioni.

Questo livello di personalizzazione può rendere l’interazione con Siri più naturale e meno intrusiva, specialmente in ambienti pubblici o in situazioni in cui si desidera mantenere un certo livello di discrezione.

Tuttavia, come spesso accade con le nuove implementazioni tecnologiche, anche questa presenta alcune limitazioni che è importante considerare.

Le limitazioni attuali delle Abbreviazioni Vocali

La principale riguarda la sincronizzazione tra dispositivi. Mentre l’opzione “solo Siri” introdotta con iOS 17 si sincronizzava automaticamente tra iPhone, iPad, HomePod e Mac, la nuova funzione di personalizzazione in iOS 18 è attualmente limitata al solo iPhone.

Questo significa che gli utenti che desiderano utilizzare lo stesso comando vocale personalizzato su tutti i loro dispositivi Apple dovranno apportare la modifica separatamente su ciascuno di essi. Ad esempio, per utilizzare il nuovo comando anche sull’iPad, sarà necessario effettuare la stessa procedura su iPadOS 18. Su Apple Watch l’abbreviazione vocale non è ancora disponibile.

Ancora più significativa è l’assenza di questa opzione su macOS 15 Sequoia, l’ultima versione del sistema operativo per computer Mac. Questa mancanza di uniformità nell’implementazione della funzione potrebbe causare una certa confusione negli utenti che sono abituati a utilizzare Siri su più dispositivi Apple.

La coerenza nell’esperienza utente è sempre stata uno dei punti di forza dell’ecosistema Apple, e questa discrepanza potrebbe essere vista come un passo indietro in tal senso.

Inoltre non si può parlare fluentemente come con Siri nel dare i comandi. Se con il metodo classico si può pronunciare “Hey Siri che tempo fa domani?”, con l’Abbreviazione Vocale bisogna prima pronunciare il nome scelto, nel mio caso Giorgio, attendere che Siri si attivi e poi pronunciare il comando desiderato.

Una pausa, seppur di qualche secondo, che per qualcuno potrebbe diventare noiosa.

Nonostante queste limitazioni, c’è da evidenziare che la possibilità di personalizzare il comando di attivazione dell’assistente virtuale non è solo una questione di comodità, ma riflette una più ampia tendenza verso la personalizzazione e l’adattabilità dei dispositivi tecnologici alle esigenze individuali degli utenti.

Come nasce Abbreviazioni Vocali in iOS 18

Questa novità si inserisce in un contesto più ampio di attenzione all’accessibilità da parte di Apple. L’azienda ha sempre posto grande enfasi su questo aspetto, cercando di rendere i suoi dispositivi utilizzabili dal maggior numero possibile di persone, indipendentemente dalle loro capacità fisiche o cognitive.

Le Abbreviazioni vocali possono essere particolarmente utili per le persone con difficoltà di pronuncia o per coloro che trovano scomodo il comando standard “Ehy Siri”. Permettendo agli utenti di scegliere un comando vocale più adatto alle loro esigenze.

Nasce quindi non per consentire alle persone di cambiare il nome a Siri, brand che la società non vorrà di certo perdere, ma per aiutare le interazioni per quelle persone con difficoltà nella pronuncia e nel parlato.

La personalizzazione avviene come workaround, quindi un trucchetto, ma non nasce come vera e propria personalizzazione offerta agli utenti.

Un futuro con un assistente sempre più personale

Il futuro di Siri e degli assistenti virtuali in generale sembra orientato verso una maggiore naturalezza nell’interazione. L’obiettivo è quello di rendere l’uso di questi strumenti sempre più simile a una conversazione umana, eliminando le barriere artificiali che possono rendere l’esperienza meno fluida o naturale.

In questo senso, la possibilità di personalizzare il comando di attivazione è solo l’inizio. Si può immaginare un futuro in cui Siri sarà in grado di riconoscere il contesto della conversazione, adattare il suo tono e il suo linguaggio a seconda dell’utente e della situazione, e forse persino anticipare le esigenze dell’utente basandosi su pattern di comportamento e preferenze personali. Soprattutto quando Apple Intelligence diventerà più matura.

L’introduzione delle Abbreviazioni vocali in iOS 18 può essere vista come un passo importante in questa direzione. Offrendo agli utenti un maggiore controllo su come interagiscono con il loro assistente virtuale, Apple dimostra di essere consapevole dell’importanza di bilanciare funzionalità e privacy.

In conclusione

Mentre la possibilità di personalizzare il comando di attivazione di Siri potrebbe sembrare una modifica relativamente piccola, essa rappresenta in realtà un significativo passo avanti nell’evoluzione degli assistenti virtuali.

Riflette un approccio più centrato sull’utente, che riconosce l’importanza della personalizzazione e dell’accessibilità nell’interazione uomo-macchina.

L’evoluzione di Siri e degli altri assistenti virtuali è un viaggio affascinante che promette di ridefinire il modo in cui interagiamo con la tecnologia. Mentre ci avventuriamo in questo futuro, è importante rimanere consapevoli sia delle potenzialità che delle sfide che queste nuove tecnologie portano con sé, mantenendo sempre un approccio critico e riflessivo nei confronti di questi strumenti che stanno diventando sempre più parte integrante delle nostre vite.​​​​​​​​​​​​​​​​

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