iPhone NFC

La mossa era attesa ormai da 2 anni. Con l’aggiornamento a iOS 18.1, Apple si prepara a spalancare le porte del suo chip NFC a sviluppatori e servizi di terze parti. Una decisione che potrebbe ridisegnare il panorama dei pagamenti digitali, ma che lascia l’Europa in un angolo, proprio quando sembrava destinata a guidare questa rivoluzione.

Immaginate di essere seduti al tavolino di un bar, smartphone alla mano, pronti a pagare il vostro espresso con un semplice tap. Fino a ieri, se avevate un iPhone, la scelta era limitata: Apple Pay o niente. Da domani, il vostro portafoglio digitale potrebbe diventare un bazar di opzioni, con app di ogni tipo pronte a sfruttare quel piccolo chip che fa la magia del contactless. Ma se vivete a Parigi, Roma o Berlino, non cantate vittoria troppo presto.

Apple ha deciso di aprire il suo giardino recintato, ma solo per alcuni ospiti selezionati. Stati Uniti, Regno Unito, Canada e una manciata di altri paesi potranno presto godere di questa nuova libertà di scelta. L’Europa, che per anni ha spinto per questa apertura, si ritrova paradossalmente esclusa dalla festa. È come se, dopo aver insistito per anni per organizzare una grande cena di gala, al momento di apparecchiare la tavola ci si ritrovasse senza invito.

Banche, fintech, e persino i vostri negozi preferiti potrebbero presto offrirvi il loro sistema di pagamento direttamente sul vostro iPhone. Ma c’è un dettaglio che fa storcere il naso: Apple non sta regalando nulla. Per ogni transazione effettuata utilizzando il suo chip NFC, la casa di Cupertino si riserva il diritto di trattenere una piccola commissione.

Mentre il resto del mondo si prepara a esplorare nuove frontiere nei pagamenti mobili, l’Europa si ritrova in una posizione scomoda. Ha spinto per anni per questa apertura, ma ora si ritrova a guardare dalla finestra mentre altri mercati sperimentano e innovano. È una situazione che solleva domande non solo sul futuro dei pagamenti digitali nel vecchio continente, ma anche sul peso effettivo delle sue normative nel plasmare le decisioni dei giganti tech.

Apple apre NFC a terze parti: Europa esclusa nonostante le richieste

Chi potrà utilizzare il sistema e come

L’apertura del chip NFC apre un ventaglio di possibilità per diversi attori del settore finanziario. Banche tradizionali, fintech emergenti e persino grandi catene commerciali potrebbero presto offrire i propri sistemi di pagamento direttamente sugli iPhone.

Immaginate di poter scegliere tra l’app della vostra banca locale, un innovativo wallet digitale di una startup fintech, o il sistema di pagamento della vostra catena di supermercati preferita, tutti integrati perfettamente nel vostro dispositivo.

Per i consumatori, questo potrebbe tradursi in una maggiore flessibilità e personalizzazione dell’esperienza di pagamento. Per le aziende, rappresenta un’opportunità di fidelizzare i clienti e offrire servizi a valore aggiunto direttamente attraverso lo smartphone.

Un cambiamento che potrebbe anche creare dei problemi. Se prima si utilizzava la sola app Wallet, con l’apertura bisognerà installare e gestire diverse app di wallet, obbligando l’utente a perdere la testa tra aprire l’app X invece dell’app Y durante i pagamenti, ricordarsi con quale app è stata pagata una transazione, caricare borsellini virtuali e così via.

Insomma, l’ennesima richiesta di apertura che non prende in considerazione PER NIENTE l’esperienza utente. Un approccio da boomer da parte di regolatori privi di ogni nozione di UX/UI.

La questione delle commissioni: un nuovo modello di business

Apple, pur aprendo il suo sistema, non ha rinunciato a mantenere un certo controllo. La casa di Cupertino ha annunciato che richiederà una piccola commissione su ogni transazione effettuata utilizzando il suo chip NFC. Questo modello di business solleva alcune perplessità.

Da un lato, si può argomentare che Apple ha il diritto di monetizzare l’accesso alla sua infrastruttura hardware. Dall’altro, questa mossa sembra aggirare lo spirito dell’apertura richiesta dalle autorità di regolamentazione. L’obiettivo era quello di stimolare la concorrenza e ridurre i costi per i consumatori, ma l’introduzione di una nuova commissione potrebbe limitare questi benefici.

È come se Apple stesse dicendo: “Potete giocare nel nostro giardino, ma dovete pagare l’affitto“. Questo approccio potrebbe scoraggiare alcune aziende più piccole dall’integrare i propri servizi, limitando di fatto la diversità delle opzioni disponibili per i consumatori.

Apple apre NFC a terze parti: Europa esclusa nonostante le richieste

Reazioni e conseguenze: un dibattito acceso

La decisione di Apple ha scatenato un acceso dibattito nel settore tech e finanziario. Mentre alcuni vedono questa apertura come un passo nella giusta direzione, altri la criticano come insufficiente e selettiva.

Il Commissario Europeo per la concorrenza, che aveva guidato la carica per l’apertura del chip NFC, si trova ora in una posizione delicata. Da un lato, la mossa di Apple sembra andare nella direzione richiesta. Dall’altro, l’esclusione dell’Europa dalla prima fase di implementazione solleva interrogativi sulla reale efficacia delle pressioni normative europee.

Per il mercato europeo dei pagamenti digitali, questa esclusione potrebbe avere conseguenze significative. Mentre altri mercati potranno sperimentare e innovare con nuove soluzioni di pagamento su iOS, le aziende europee rischiano di rimanere indietro, perdendo potenzialmente vantaggio competitivo e opportunità di innovazione.

Uno sguardo al futuro: scenari possibili

La situazione attuale apre diversi scenari per il futuro del mercato dei pagamenti mobili:

  1. Pressioni normative: È probabile che le autorità europee intensifichino le loro pressioni su Apple per includere il mercato europeo nell’apertura del chip NFC.
  2. Innovazione parallela: Le aziende europee potrebbero concentrarsi sullo sviluppo di soluzioni alternative, potenzialmente spingendo l’innovazione in direzioni inaspettate.
  3. Frammentazione del mercato: Si potrebbe assistere a una crescente divergenza tra le soluzioni di pagamento disponibili in Europa e nel resto del mondo.
  4. Adozione graduale: Apple potrebbe pianificare un’espansione graduale dell’apertura NFC, includendo l’Europa in una fase successiva.

L’impatto sul consumatore: più scelte, ma a quale prezzo?

Per il consumatore medio, l’apertura del chip NFC promette una maggiore varietà di opzioni di pagamento. Tuttavia, la questione delle commissioni Apple solleva dubbi su quanto questi benefici si tradurranno effettivamente in risparmi o vantaggi tangibili.

Inoltre, la complessità aggiunta di molteplici sistemi di pagamento potrebbe portare a una certa confusione iniziale. Gli utenti dovranno navigare tra diverse app e servizi, ciascuno con le proprie peculiarità e vantaggi.

Conclusione: una svolta con molte sfaccettature

L’apertura del chip NFC da parte di Apple segna indubbiamente un punto di svolta nel mondo dei pagamenti digitali. Rappresenta un cambiamento significativo nella filosofia di un’azienda nota per il suo ecosistema chiuso e controllato.

Mentre il mondo tech attende di vedere come si svilupperà questa situazione, una cosa è certa: il modo in cui interagiamo con il denaro digitale è destinato a cambiare. Resta da vedere se questo cambiamento porterà a un ecosistema di pagamenti più aperto e competitivo, o se semplicemente ridisegnerà le linee del controllo nel mondo digitale.

Contrassegnato da una scritta:

Partecipa alla conversazione

1 Comment

Lascia un commento

Cosa ne pensi?