
Ti rendi conto di invecchiare quando ti accorgi che stavi seguendo gli eventi commemorativi di Apple nell’anno in cui si sono verificati. Uno di questi è molto importante per la società: la presentazione del primo iMac.
Era il maggio del 1998 quando Steve Jobs tenne uno dei suoi primi Keynote dopo il suo ritorno in Apple. Si definiva ancora “CEO ad interim” e decise di tagliare la linea di produzione dei prodotti di Apple riducendola a una matrice di quattro posti: computer desktop per tutti e per i professionisti; computer portatili per tutti e per i professionisti.
Il computer desktop per tutti era l’iMac. Un computer che, con le varie evoluzioni, continua a vivere tutt’ora. Un modello che consentì ad Apple di recuperare buona parte della liquidità. La stessa che fu usata per sviluppare l’iPod e successivamente l’iPhone. In pratica senza l’iMac la società probabilmente non esisterebbe più.
L’iMac dell’epoca aveva un processore G3 prodotto da IBM e Motorola, dalla potenza di 233 MHz. Una potenza nettamente inferiore a quella degli attuali iPhone, che superano i 2 GHz. Avevano 384 MB di RAM, uno schermo da 15” e un modem da 56 Kbps. Costava 1.299 $, pari a 1.980 $ di adesso.
Furono tra i primi computer all-in-one. Tutto l’hardware integrato nello schermo, all’epoca a tubo catodico, anziché prevedere un’unità esterna.