Taiwan è una di quelle incognite della nostra società. È un gruppo di isole al sud della Cina che tecnicamente sono cinesi, ma praticamente sono indipendenti dal 1912. La Cina ovviamente ritiene che siano territorio cinese e la stessa ONU e Unione Europea sono d’accordo. Taiwan, però, continua a farsi chiamare Taiwan e usare una propria bandiera.
Guai, quindi, a dichiarare alla Cina che esiste una nazione che si chiama Taiwan, perchè è in realtà è sempre Cina. Per questo motivo le aziende che operano in Cina, come Apple, non possono mai riferirsi al Taiwan come un mercato a se stante.
Questo genera fenomeni strani. Per esempio il ricercatore Patrick Wardle, durante la RSA Security Conference di San Francisco, ha raccontato un episodio riportato da un suo amico di Taiwan.
Se questi prova ad usare l’emoji della bandiera di Taiwan in iOS, il sistema crasha. Effettuando delle ricerche si è scoperto che in Cina non si può usare la bandiera di Taiwan, per una censura che la nazione ha chiesto alle aziende. Quindi anche se il codice dell’emoji esiste, se si applica iOS non lo legge, generando un errore.
Apple non è nuova a queste censure. La società in passato ha applicato server cinesi con filtri cinesi per i dati degli utenti, fermato CallKit ed eliminato le app VPN, oltre a fermare le app dei giornali sgraditi al governo.