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Twitter fa a pezzi le app di terzi per vendere più pubblicità 2

Twitter è in assoluto il social network che preferisco di più. È essenziale, sintetico, veloce ed utile. La società, però, anziché studiare per aumentare i follower, per esempio lavorando ad una migliore integrazione in altre piattaforme, creando sistemi di bot e aggiungendo servizi, preferisce punire gli utenti.

Nel 2011 l’azienda comprò TweetDeck con l’obiettivo di creare un client efficace per iPhone. TweetDeck non era la mia app preferita per twittare e la consideravo di serie B. Twitterrific e Tweetbot erano nettamente superiori. Ma in una sorta di “lascia vivere”, la società aveva rilasciato API sin da qualche anno prima, per consentire agli sviluppatori di fornire soluzioni alternative.

Ora non solo la versione per Mac è stata uccisa, obbligando gli utenti ad usare il browser, ma l’azienda ha deciso di prendersela anche con le app di terzi. In un recente post sul blog dell’azienda, Rob Johnson – direttore senior dei dati di Twitter – ha fatto sapere di aver deciso di ridurre drasticamente l’uso delle API per le app di terzi.

Al di là delle patetiche scuse aziendali pubblicate, la verità è che le API non consentono di accedere al circuito pubblicitario della società. Questo sottrae utenti potenziali al bacino da colpire con i tweet sponsorizzati.

La società naviga in acque molto mosse e sta cercando di monetizzare il più possibile. Anziché lavorare all’esperienza utente, come farebbe Apple, sposta semplicemente gli utenti verso le sue imbarazzanti applicazioni native.

Personalmente, anche se castrata, preferisco continuare ad usare Tweetbot.

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1 Comment

  1. Purtroppo ogni società deve avere e vedere delle entrate .. se questo è l’unico modo per non vedere sparire Twitter che amo molto e che non naviga in buone acque .. purtroppo preferisco vedere pubblicità e sacrificare il tanto amato tweetbot

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