
Questa storia non è nuova. L’Unione Europea ci provò già alcuni anni fa. All’epoca c’era la porta microUSB. L’obiettivo era standardizzare il mercato delle porte dei telefoni per far si che con un cavo si potessero caricare tutti i modelli. Questo in un’ottica di compatibilità dei cavi e dei caricabatterie, al fine di ridurre al minimo la produzione di rifiuti quando un utente passa da un telefono all’altro.
Il problema è che Apple se ne infischiò. Introdusse la porta Lightning forte del fatto che la possedessero tutti gli iPhone. Ci fu anche un periodo dove si vociferò l’integrazione della porta USB-C nei nuovi modelli, ma non abbiamo mai visto questo passaggio.
A tal proposito l’Unione Europea ci riprova. Come si legge nella nota del meeting del 13 gennaio, l’obiettivo è ridurre le 51.000 tonnellate di rifiuti elettronici prodotti ogni anno nell’unione. Per raggiungere questo scopo si vuole costringere tutti i produttori ad usare una tecnologia comune, come la porta USB-C.
Apple pare non essere d’accordo con questa imposizione. In una nota la società ha fatto sapere che:
Oltre 1 miliardo di dispositivi Apple sono stati spediti utilizzando un connettore Lightning oltre a un intero ecosistema di produttori di accessori e dispositivi che utilizzano Lightning per servire i nostri clienti. Vogliamo fare in modo che qualsiasi nuova normativa non comporterà la spedizione di tutti i cavi non necessari o adattatori esterni con ogni dispositivo, o rendere obsoleti i dispositivi e gli accessori utilizzati da molti milioni di europei e centinaia di milioni di clienti in tutto il mondo di Apple.
Ciò comporterebbe un volume senza precedenti di rifiuti elettronici e un grande disagio per gli utenti. Essere costretti a sconvolgere questo enorme mercato di clienti avrà conseguenze ben al di là degli obiettivi dichiarati della Commissione. A partire dal 2009, Apple ha guidato gli sforzi del settore a lavorare insieme per promuovere una soluzione di ricarica comune. E con l’emergere di USB Type-C, insieme a sei altre aziende ci siamo impegnati a far sì che tutti i nuovi modelli di smartphone sfrutteranno questo standard tramite un connettore o un cavo assemblato. Noi ci crediamo lo sforzo collettivo di molte delle aziende leader del settore è migliore per l’innovazione, migliore per i consumatori e migliore per l’ambiente.
Per la società, in pratica, passare alla porta USB-C creerebbe paradossalmente più rifiuti, perché bisognerebbe dismettere tutti i cavi e accessori che utilizzano la porta Lightning.
Ricordo che l’azienda effettuò un passaggio del genere già nel 2012, rottamando la porta a 30 pin per usare quella Lightning. All’epoca senza farsi tanti problemi.
Passare per una porta comune aiuterebbe sicuramente gli utenti e il mercato a creare accessori in comune ed evitare di ricorrere costantemente a degli adattatori. Speriamo che la società cambi idea.
Aggiornamento: con la risoluzione 582-40 votata il 31/01/20 l’Unione Europea ha deciso di procedere per la standardizzazione delle porte dei dispositivi elettronici nonostante i dubbi avanzati da Apple.