Lo scorso 10 aprile Apple e Google annunciarono la loro alleanza contro il COVID-19. Le due aziende hanno unito le forze per consentire di accedere ad un sistema di gestione dei contagi, mediante delle apposite API. Vi ho spiegato come funziona in questo articolo.

Brevemente ogni dispositivo crea una chiave univoca per 14 giorni. Questa viene trasmessa ai dispositivi vicini via bluetooth. Se una persona segnala di essere positiva al COVID-19, tutte le persone ricevono una notifica in forma anonima per sapere di essere entrate in contatto con una persona infetta.

Apple e Google hanno offerto solo le API al sistema, senza sviluppare un’app per tutti. Saranno i singoli governi a decidere se sviluppare un’app oppure lasciar stare. Il governo italiano avrebbe deciso di farla sviluppare. Questo apre una serie di riflessioni perché non è stata effettuata nessuna gara pubblica.

Il commissario straordinario Domenico Arcuri, in virtù dei suoi poteri, ha deciso arbitrariamente di assegnare questo compito all’azienda Bending Spoons che riceverà il supporto del Centro Medico Santagostino, più un misterioso aiuto dalla società di marketing Jakala.

Arcuri avrebbe scelto Bending Spoons tra 319 proposte e ora deve attendere il benestare di Vittorio Colao, a capo della task force contro il COVID-19. L’app sarà sviluppata gratuitamente.

Perché proprio Bending Spoons? Di sicuro l’azienda milanese ha un ottimo knowhow nello sviluppo di app. Ha realizzato molte app di successo come Live Quiz, Sfida 30 giorni in Forma e Splice. Qualcuno sospetta, però, che vi sia anche lo zampino della famiglia Berlusconi che con l’azienda H14 ne possiedono una quota. Inoltre Bending Spoons donò 1 milione di € alla Protezione Civile contro il coronavirus.

Di sicuro sviluppare un’app di interesse nazionale è un’ottima iniziativa di marketing per l’azienda che, con un budget irrisorio, potrà garantirsi una distribuzione capillare del suo brand in Italia, oltre ad essere percepita come “azienda che aiuta il popolo nel bisogno”.

Restano molte ombre sull’app stessa. Sappiamo che si chiamerà Immuni ma non è ancora disponibile. Inoltre non sappiamo se il codice di Immuni sarà condiviso su GitHub per farlo analizzare e verificare che Bending Spoons non sia caduta in tentazione di tracciare qualche dato sugli utenti.

L’utilizzo non sarà obbligatorio. Quindi potremmo decidere, come farò io, di non scaricarla e non usarla. Per renderla efficace, dichiarano gli esperti, dovrebbe essere adottata da almeno il 60% degli italiani. In pratica considerando che non sarà obbligatoria e che dovrebbe essere scaricata da 36 milioni di italiani, possiamo definire Immuni una bella app per portare risalto al brand Bending Spoons e nient’altro.

Cosa completamente diversa sarebbe stata far sviluppare l’app dal team AGID che fa parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Un’ente non privato pagato con soldi pubblici, dai quali possiamo non temere un ritorno di qualche tipo.

Oppure come ha fatto la Germania che ha fondato la PEPP-PT (Pan-European Privacy-Preserving Proximity Tracing): un’organizzazione non profit che ha come scopo produrre quest’app, fornendo tutte le informazioni in merito alla privacy pubblicamente, sorretta solo da donazioni. Organizzazione a cui pare presto anche la Francia parteciperà.

L’Italia si dimostra come sempre incapace di prendere le decisioni giuste.

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9 Comments

  1. Avversione solo perché ci sono come azionisti 3 dei 4 figli di Berlusconi. Invece l’app sarà molto importante per permetterci di salvarci la vita o comunque la salute. Invece prevalgono sempre i pre concetti politici.

    1. No avversione perché è stata affidata ad una società privata invece di un’organizzazione senza scopo di lucro come ha fatto Francia e Germania

  2. Polemica sterile… forse mossa da un po’ d’invidia, come tutte le polemiche del resto.
    Tirare in ballo Berlusconi poi è la ciliegina sulla torta.
    0nestamente il pubblico che tanto elogi come prima responsabilità ha quella di scrivere il bando…

    Io non l’ho letto e non so se tra le richieste c’è anche quella di mettere a disposizione il sorgente.
    Mi chiedo se prima di polemizzare tu lo hai letto o se semplicemente ti andava di parlare per partito preso su un software di cui non si sa ancora nulla.

    Se credi che il pubblico possa fare meglio per partito preso, o non hai presente come lavora (vedasi come ultimo esempio il sito dell’INPS con massiva esposizione di dati personali, che a chiunque altro sarebbe costata milioni di euro di multa causa GDPR), o fingi di non saperlo.

    Per non parlare dei costi dei software nel pubblico…. nemmeno ti dico le cose che vedo nel cuore dell’eccellenza perché tanto non ci crederesti.

    Infine, dire che tu non la scaricherai e lasciare intendere che tanto scaricarla non servirà a niente perché non si raggiungeranno mai i numeri necessari per avere un effetto, rasenta l’antisociale.

    P.S. Non sono un mentecatto

    1. Mah un po’ fumoso come call. Dice pochissimo. Ho letto che il sorgente è stato ceduto. Ma sarà reso pubblico? Questo ancora non si sa.

  3. “Se una persona segnala di essere positiva al COVID-19”

    Quindi la segnalazione spetta all’utente?
    Già immagino chi si divertirebbe a dare false informazioni creando problemi a tutti gli altri.

    Deve essere gestita dalle strutture sanitarie, se il tampone segnala la positività deve automaticamente essere “segnata” nell’app, così come viceversa quanto c’è la negatività deve essere “tolta” dall’app.

  4. Non vi state rendendo conto del rischio per la privacy, dell’inutilità dell’app, delle possibilità di controllo sociale, l’inizio del grande Fratello che va a completare tutti gli altri sistema di controllo che già abbiamo
    NO grazie

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