
Le azioni quotate in Borsa fanno della trasparenza uno degli elementi centrali. Ci sono organi, come la SEC negli Stati Uniti o la CONSOB in Italia, che monitorano costantemente al fine di proteggere questa trasparenza. L’obiettivo è consentire agli investitori di effettuare le loro scelte in base agli andamenti reali delle società.
Se si mentisse si potrebbero incorrere in multe molto salate. Una di queste multe pende sulla testa di Tim Cook. Secondo un gruppo di azionisti, come riporta Reuters, il CEO di Apple mentì sull’andamento delle vendite in Cina.
Era il quarto trimestre fiscale del 2018 e il passaggio dall’iPhone X al XS non aveva generato molto entusiasmo tra i clienti, tale da portare ad un calo delle vendite. Durante la conferenza stampa Cook dichiarò:
I mercati emergenti che stiamo vedendo sotto pressione come Turchia, India, Brasile, Russia. Questi sono mercati in cui le valute hanno un fine settimana nell’ultimo periodo, in alcuni casi ci hanno portato ad aumentare i prezzi e quei mercati non stanno crescendo come vorremmo. Per darvi una prospettiva in dettaglio, la nostra attività in India nel quarto trimestre è stata piatta. Ovviamente, vorremmo vedere una crescita enorme. Il Brasile è leggermente diminuita rispetto all’anno precedente, e quindi penso che ognuno dei mercati emergenti abbia una storia a se. Per quanto riguarda specificamente la Cina, non inserirò la Cina tra questi.
Quindi Cook dichiarò pubblicamente che tutti i mercati asiatici stavano stagnando, eccetto la Cina.
In realtà le vendite calarono anche in Cina. Nel primo trimestre 2019, quindi quello seguente, le vendite in Cina si contrassero del 27%. Questo portò a miliardi di fatturato in meno per Apple.
Secondo il giudice Yvonne Gonzalez Rogers, Tim Cook non poteva non sapere dell’andamento delle vendite in Cina, anche perché gli analisti indicavano un taglio degli ordini dei componenti. Quindi la richiesta degli azionisti di indire le vie legali è legittima.
Nello stesso trimestre, il quarto del 2018, Apple annunciò di non condividere più il numero di unità vendute, ma solo i volumi di fatturato per prodotto. Sempre secondo la nota del giudice questo fu un segnale a prova che Cook sapeva del calo delle vendite in arrivo, mentendo agli azionisti.
Ora il caso passa alla Corte del Nord California per intraprendere il suo normale percorso in tribunale.