
Apple investe oltre 16 miliardi di dollari l’anno in ricerca e sviluppo. Se potessi dare un consiglio all’azienda le direi di spendere grossa parte di quel budget per trovare una nuova tecnologia per le batterie.
Con l’arrivo dei chip A14 Bionic a 5 nm mi sarei aspettato un notevole incremento dell’autonomia. Invece la società registra gli stessi valori dello scorso anno, se non anche inferiori nel caso dell’iPhone 12 Pro (17 ore vs 18 dell’11 Pro). Come mai? I fattori sono due: l’uso di batterie meno potenti e il 5G.
Forse per ottimizzazioni dei costi, oppure per via del nuovo design, Apple ha deciso di usare batterie più piccole di quelle dello scorso anno. Nello specifico:
- L’iPhone 12 ha una batteria da 2.815 mAh contro i 3.110 mAh dell’11.
- L’iPhone 12 Pro ha una batteria da 2.815 mAh contro i 3.046 mAh dell’11 Pro.
- L’iPhone 12 Pro Max ha una batteria da 3.687 mAh contro i 3.969 mAh dell’11 Pro Max.
A questo si aggiunge il consumo del 5G. Secondo i test da parte della stampa, infatti, scaricare ad alta velocità con le reti 5G può consumare fino a 2 ore di autonomia per carica. Inoltre durante il download lo smartphone tende a riscaldarsi.
Per questo motivo la società ha integrato la funzione chiamata Smart Data Mode. Questa attiva il 5G quando c’è copertura solo se serve realmente. Quindi solo quando serve uno streaming a banda larga o scaricare grossi file. Se non serve tutta quella velocità lo smartphone usa la rete 4G LTE.
Per una questione di “percezione”, e questo resta un punto interessante, sotto rete 5G l’iPhone 12 mostra il simbolo 5G, anche se utilizzerà la rete 4G per navigare.
Quella dell’ottimizzazione della batteria è un punto centrale e strategicamente essenziale per la società. Apple non ha fatto molti passi avanti nel settore. Tutt’ora la carica veloce resta a 20W, consentendo di caricare il 50% di batteria in 30 minuti.
Presso la concorrenza si è arrivati al Quick Charge 4 che, utilizzando un caricabatterie da 100W, permette di caricare il 50% in 15 minuti. La metà del tempo richiesto con un iPhone.
L’iPhone non è l’unico prodotto che soffre dell’autonomia di una giornata. Tutti gli altri prodotti della società, dall’Apple Watch fino ai MacBook, avrebbero bisogno di più autonomia.
Quindi oltre a lavorare su come rendere Siri più intelligente, sforzi che attualmente non hanno portati risultati evidenti, Apple dovrebbe concentrare grossa parte delle sue forze su una nuova tecnologia di batteria. Una batteria più potente e longeva, veloce da ricaricare. Non saremmo tutti disposti a comprare un nuovo iPhone se questi avesse un’autonomia di una settimana intera?
In pratica: se usano 5G tutto il tempo, il telefono diventa un termosifone portatile e la batteria (giá di ridicola durata di base) si asciuga in poco.
Per cui, il marketing si inventa un nome fico “Smart Data Mode” per una feature che sostanzialmente limita l’uso della funzionalitá che rappresenta il miglioramento principale (o uno dei) rispetto alla precedente generazione, che significa limitare la piena velocitá del telefono perchè l’hw non ce la fá a cooperare. Davvero “Hi, speed”?
Anche da quello che leggo, mostrare 5G sullo schermo quando in veritá il telefono sta usando 4G LTE, è mostrare una bugia all’utente finale ed insabbiare il problema.
Poi sicuramente nell’uso medio non ci sará tanta differenza tra 4G e 5G, ma questo secondo me resta un comportamento poco cristallino di Apple.
Spero che tali problemi vengano risolti con un aggiornamento HW (magari Apple è al corrente di aver rilasciato un telefono che non lavora al meglio, solo per poter garantire il solito nuovo modello nel Q3 di ogni anno), altrimenti questo è l’ennesima conferma che molto spesso i primi esemplari Apple che usano una nuova tecnologia, falliscono (eccezion fatta personalmente per l’iPhone X).