Qualche giorno dopo il lancio di AirTag sul mercato, il bottone intelligente di Apple per ritrovare gli oggetti, molti si chiesero se il prodotto fosse utilizzabile dagli stalker per importunare le proprie vittime.
Nella configurazione originaria il sensore suona dopo 3 giorni di lontananza dal dispositivo del proprietario. Inoltre se una persona possiede un iPhone e si allontana con un AirTag di qualcun altro, riceve una notifica sullo smartphone.
Restano scoperte le persone che si allontanano con un AirTag di altri se hanno uno smartphone con Android. In futuro non sarà così. Entro l’anno dovrebbe arrivare la versione di Dov’è per Android per gestire gli AirTag.
L’app non solo consentirà a chi ha un telefono Android di gestire i suoi bottoni AirTag, ma potrebbe allargare enormemente la rete Find My network. Trovare un AirTag in giro sarà più efficace e accurato.
Apple, inoltre, ha di recente aggiornato il firmware degli AirTag: dalla versione 1.0.225 alla versione 1.0.276. Questa abbassa il timing dell’allarme dai precedenti 3 giorni di lontananza dal dispositivo del proprietario, quindi 72 ore, alle attuali 8-24 ore. Vale a dire che l’allarme potrebbe attivarsi entro questo range temporale.
Per scoprire quale versione di firmware avete seguite questi passaggi:
- Aprite l’app Dov’è in iOS
- Andate su Oggetti e selezionate un AirTag in elenco
- Premete sul nome dell’AirTag che appare sotto la mappa verso sinistra
- L’etichetta del nome si trasformerà nel numero di firmware e codice seriale
Se avete la versione 1.0.225 non potete aggiornare forzatamente alla versione 1.0.276.
Potete solo avvicinare l’iPhone all’AirTag, assicurarvi che siano collegati tra di loro con il bluetooth e che sull’iPhone vi sia connessione. Dopo qualche tempo l’AirTag dovrebbe aggiornarsi da solo.
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