
Vi ho parlato di Mastodon e l’importanza di avere un fediverso di server per evitare che una sola azienda possa decidere le sorti di un progetto. Come sta accadendo con Twitter. In ottica di decentralizzazione, però, oggi vi parlo di un’altra evoluzione: Nostr.
In questo articolo:
Che cos’è Nostr?
Nostr è un acronimo che sta per Notes and Other Stuff Transmitted by Relays, quindi informazioni e altra roba trasmessa tramite dei relays. Pare che il suo sviluppo sia stato finanziato anche da Jack Dorsey, ex CEO e founder di Twitter, che vista la parabola discendente del social network che ha contribuito a creare, ha deciso di donare 14 Bitcoin.
Il progetto di Nostr si basa su un protocollo open source utilizzabile per decentralizzare tutto il flusso dei social network e servizi che saranno creati utilizzandolo. Quindi mai un singolo server nelle mani di un padrone in grado di fare il buono e cattivo tempo, ma una rete di certificatori. Un po’ come accade con le cryptomonete e la blockchain.
Cerco di spiegarvela semplice. Tutti noi usiamo un client, quindi un’app, per interagire in un social network come Facebook, Instagram, Twitter e così via. Quando inviamo questi contenuti e li condividiamo, vengono caricati su un server. Sul server dell’azienda che ci fornisce il servizio, come quelli di Meta.
Meta prende quei contenuti per affinare gli algoritmi per vendere la pubblicità.
Su Nostr abbiamo dei client, tra cui Damus di cui vi parlo tra poco, ma non abbiamo dei server di un’azienda. Abbiamo dei relay che mandano i contenuti a un gruppo di server appartenenti a diverse persone. Anche voi potete usare il vostro server per Nostr.
Fino a qui Nostr sembra funzionare come il fediverso di Mastodon. Entra in gioco una differenza: la validazione. I dati, come avviene sulla blockchain, sono autenticati end-to-end con altri relay. Gli altri relay confermano l’affidabilità effettuando un check sulla chiave pubblica presente in quel contenuto, firmandolo con una chiave privata presente solo nel dispositivo dell’utente.
Quindi quando carico un contenuto nella rete Nostr il client chiede il check ai relay e firmano con la chiave privata dell’utente.
Ma tutto questo tecnicismo a cosa serve?
Serve a dare all’utente il pieno controllo dei dati, perché nell’autenticazione è presente la chiave pubblica certificata. Quindi se aggiungo una persona alla mia rete, dico al sistema di considerare la sua chiave pubblica affidabile.
Inoltre il sistema diventa anti-censura. Il dato non è disponibile e accessibile dal server che lo contiene. Non è analizzabile in quanto cifrato con una chiave privata. Il dato passa per i vari server e nessuno può catturarlo. Nessuno può decidere di bloccarlo.
Per approfondire vi lascio alla pagina di progetto su GitHub.
Il problema delle reti centralizzate
Avere un sistema decentralizzato non è però completamente positivo. Le reti decentralizzate presentano alcuni svantaggi significativi.
A differenza delle reti centralizzate, che hanno politiche e regole che possono essere applicate dall’entità centrale, le reti sociali decentralizzate non hanno tali misure. Questo può portare alla condivisione di contenuti inappropriati o illegali. Sebbene alcune reti sociali decentralizzate abbiano implementato misure per limitare la diffusione di tali contenuti, è comunque molto difficile rimuoverli completamente.
Un altro problema dei social network decentralizzati è la mancanza di moderazione. Senza un’entità centralizzata, non c’è nessuno che garantisca che i contenuti della rete siano appropriati o accurati. Questo può portare alla condivisione di molte informazioni errate.
Infine, i social network decentralizzati possono essere difficili da usare per chi non ha familiarità con la tecnologia. Poiché gli utenti devono assumersi la responsabilità di creare e gestire i propri account, il che può essere un compito scoraggiante per molti.
In conclusione, i social network decentralizzati presentano alcuni svantaggi che devono essere presi in considerazione prima di utilizzarli. Se da un lato offrono agli utenti maggiore libertà e controllo sui propri dati, dall’altro comportano alcuni rischi che devono essere affrontati.
Se il dato viaggia incontrollato, nonostante sia firmato, chi garantisce per i filtri contro l’incitamento all’odio, le fake news e i contenuti illegali?
Damus è la prima app per iOS a usare Nostr
Lo so cosa state pensando. L’app si chiama Damus, la rete Nostr, diventa Nostr Damus, quindi Nostradamus come il famoso mago. Il gioco di parole non è casuale.
Damus è la prima app per iPhone e iPad a usare il framework Nostr per creare un social network decentralizzato. I dati sono cifrati end-to-end e non è richiesta neanche una registrazione.
Per evitare qualsiasi collezione di dati, Damus non richiede neanche una email, un nome o un numero di telefono. Per funzionare però c’è bisogno che le persone che volete contattare usino la rete Nostr altrimenti resterete a parlare da soli. Inoltre c’è bisogno che vi scambiate le chiavi pubbliche.
L’app pesa 7,3 MB e si scarica gratis dall’App Store.
Qual è il modello di business di Nostr?
Abbiamo il client, Damus, abbiamo la rete Nostr con i relay, cosa manca? Manca dipanare i sospetti.
Se ci sono server che fanno circolare info cifrate, se queste sono inaccessibili, come guadagnano le persone e le aziende che finanziano i server?
Ecco. Il punto dolente di tutta questa anarchia delle informazioni, sul non avere un sistema centralizzante, sul possedere i propri dati è che se c’è un conto da pagare, lo dovrete pagare voi.
Come diceva il vecchio adagio: se non stai pagando il prodotto, allora il prodotto sei tu. Ora che il prodotto non sei tu, sappi che dovrai pagare.
Pubblicare i contenuti attraverso Nostr richiederà una fee. Per la serie “se non vuoi che facciamo soldi con i tuoi dati, allora paga tu le bollette”.
Un po’ come avviene con il passaggio di cryptomonete sulla blockchain, dove viene chiesto di pagare una fee sotto forma della cripto stessa, anche su Nostr questa autenticazione tra server dovrà essere pagata con una fee.
Quindi chi fornisce i relay avrà interesse a far passare dati cifrati in grande quantità, perché per ogni dato transato riceverà una fee. Sommando le fee potrà ripagare i costi dei server per guadagnarci.
Chi verrà pervaso dalla grande voglia di condividere contenuti, quindi, dovrà pagare. Con questo sistema, forse prima di pubblicare qualcosa ci si ragionerà su un po’.
Questa di far pagare per postare probabilmente sarà l’origine del flop dei social network decentralizzati.
In conclusione
Nostr presenta alcuni vantaggi rispetto alle reti centralizzate, poiché dà all’utente il pieno controllo dei dati e diventa anti-censura.
Tuttavia, ci sono anche alcuni svantaggi significativi, come la mancanza di regole e politiche centralizzate e la difficoltà di implementare una vasta base di utenti.
In ogni caso, Nostr è un interessante progetto che merita di essere seguito da vicino, soprattutto per coloro che sono alla ricerca di una soluzione decentralizzata per i servizi dei social network.
Aggiornamento 04/02/23
Come riporta William Casalini, sviluppatore di Damus, Apple in Cina si è piegata alla censura, eliminando l’app dall’App Store cinese. Il problema sarebbe nel fatto che essendo un sistema decentralizzato, Nostr non è tracciabile e gestibile dal monitoraggio governativo.
Da qui la decisione di vietarlo. Si tratta di uno dei tanti casi dove Apple ha deciso di sottostare ai dettami governativi pur di non avere noie nella gestione degli affari in Cina.