Dipendenti Apple 1
Due dipendenti di Apple nell’Apple Park

È sempre più diffusa la tendenza di lasciare un lavoro sicuro per avventurarsi nell’imprevedibile mondo delle startup. È un fenomeno intrigante e vale la pena approfondire le ragioni di questo cambiamento.

Un esempio tipico è quello di un ex dipendente che, dopo aver trascorso anni in ambito aziendale, decide di abbandonare la propria zona di comfort e di intraprendere un viaggio nell’imprenditoria.

Quali sono le startup di successo creare da ex dipendenti di Apple?

Sarebbero oltre 400 le startup fondate da ex dipendenti di Apple. Qualcuno dichiara che si arrivi a 419 per il solo arco temporale 2016-2022.

Ecco alcune delle startup note fondate da ex dipendenti di Apple:

  • Atebits: fondata da Loren Britcher, ex ingegnere grafico di Apple. Britcher ha lasciato Apple dopo un anno con l’azienda per lanciare Atebits, una società di software che si concentra su iPhone e Mac. È il cervello dietro l’app “Tweetie”, che Twitter ha successivamente acquistato.
  • PayPal e LinkedIn: Reid Hoffman ha iniziato la sua carriera in tecnologia come Product Manager di Apple. Da allora, ha fondato due startup di successo: PayPal e LinkedIn.
  • Agnilux: fondata da Amarjit Gill e cofondata da John Wakerly. Questa azienda si concentra sul lavoro sui server. È stata avviata nel 2008 da alcuni dipendenti di Apple, poco dopo che Apple ha acquistato P.A. Semi, una startup di chip. Successivamente, Google ha acquistato Agnilux.
  • Flipboard: fondata da Evan Doll, ex senior engineer di Apple.
  • NeXT e Pixar: fondate da Steve Jobs, che è stato una volta un dipendente di Apple.
  • Stocktwits: fondata da Soren Macbeth, un ex analista della sicurezza delle informazioni di Apple.
  • Path: fondata da Dave Morin, che ha iniziato la sua carriera tecnologica da Apple.
  • Posterous: fondata da Sachin Agarwal, che prima di lanciare Posterous, era un ingegnere di Apple.
  • Inkling: un servizio di startup di e-textbook che si concentra solo sull’iPad. È stato avviato da Matt McInnis, che ha lasciato Apple per provare a costruire la sua propria azienda.
  • Android: Andy Rubin, l’uomo dietro l’introduzione di Android, ha iniziato la sua carriera alla fine degli anni ’80 come ingegnere di Apple.
  • Acamp: una startup svedese fondata nell’estate del 2020. Acamp è un mercato che collega i camperisti ai proprietari terrieri e offre un servizio simile ad Airbnb per i siti di camper e i proprietari di terreni privati.
  • Caura: una startup del Regno Unito che mira a semplificare la proprietà dell’auto. È stata fondata da Sai Lakshmi, che precedentemente ha cofondato Echo, il servizio di gestione dei farmaci acquisito dal proprietario di LloydsPharmacy, McKesson.
  • Nest: Fondata da Tony Fadell, che ha giocato un ruolo chiave nello sviluppo dell’iPhone e dell’iPod di Apple. Nest produce termostati intelligenti e altri prodotti per la casa connessi. Fu comprata da Google.
  • Obi Worldphone: Fondata da John Sculley, ex CEO di Apple. Produce smartphone per i mercati emergenti.
  • Pearl Automation: Fondata da tre ex ingegneri di Apple, Bryson Gardner, Joseph Fisher e Brian Sander, Pearl Automation si concentrava sulla produzione di accessori per auto intelligenti.
  • Humane: Fondata da Imran Chaudhri e Bethany Bongiorno, due ex veterani di Apple, Humane si concentra sullo sviluppo di nuove interfacce utente ed esperienze.

Perché si decide di lasciare un posto sicuro per aprire una startup?

Le motivazioni alla base di questa decisione sono molteplici e profondamente personali. Per molti, deriva dal desiderio di creare qualcosa da zero, di essere l’architetto della propria visione.

Lavorare per un’azienda affermata, anche se innovativa come Apple, può talvolta limitare la libertà creativa. Le loro idee possono essere poco ortodosse o troppo rischiose per un’azienda che ha una reputazione e un marchio da proteggere. L’avvio di una startup permette a questi ex dipendenti di sperimentare, innovare e sconvolgere senza alcuna restrizione.

L’emozione di creare potenzialmente la prossima grande novità nel campo della tecnologia o in qualsiasi altro settore può essere una forza motrice significativa. Le storie di Facebook, Google o della stessa Apple, che sono nate come startup in un garage e sono cresciute fino a diventare giganti della tecnologia, sono fonte di ispirazione per questi individui. Vedono il potenziale di trasformazione di un’idea in un prodotto o servizio che potrebbe rivoluzionare un settore.

Inoltre, lavorare in un ambiente aziendale significa spesso essere solo un piccolo ingranaggio di una macchina gigantesca. Sebbene ogni ruolo sia fondamentale, a volte si ha la sensazione che il proprio contributo sia insignificante nel grande schema delle cose. Questa sensazione può portare a una mancanza di realizzazione o di soddisfazione dal proprio lavoro.

Avviare un’attività in proprio offre agli ex dipendenti l’opportunità di avere un impatto tangibile e di vedere i risultati diretti del loro duro lavoro.

Si tratta di controllo e autonomia. Essere il proprio capo, prendere le proprie decisioni, fissare i propri obiettivi: questo tipo di libertà può essere incredibilmente allettante. Sebbene sia rischioso, offre un livello di indipendenza professionale senza pari, che non è possibile raggiungere nei confini di un impiego tradizionale.

Non per ultimo: la ricompensa. Una startup, se di successo, può portare a un enorme ritorno economico che può anticipare di molto la pensione o semplicemente creare agio per se e la propria famiglia.

In conclusione

L’onda dell’imprenditorialità continua a travolgere il settore tecnologico con un numero sempre crescente di ex-dipendenti Apple che si avventurano nell’ignoto delle startup.

Le motivazioni variano da un forte desiderio di libertà creativa e autonomia, alla possibilità di avere un impatto tangibile e significativo. L’opportunità di creare qualcosa di innovativo, di essere alla guida del proprio successo, è un richiamo irresistibile per molti.

Le storie di successo delle startup fondate da ex dipendenti Apple rivelano una rete di visionari che non temono di scommettere su se stessi e sulle proprie idee. Mentre le sfide e i rischi legati all’avvio di una startup sono reali e presenti, il potenziale di rivoluzione e di creare qualcosa di unico spinge questi imprenditori a lasciare il conforto dei giganti tecnologici.

Se c’è una lezione da imparare da queste storie, è che la passione, l’innovazione e il coraggio possono portare a un successo impensabile.

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