ChatGPT-5
Intelligenza artificiale

ChatGPT è una rivoluzione. Lo è perché guardando al di là del dito, verso la Luna, si comprende come potrà cambiare il mondo in un ecosistema dove si può interagire in servizi, app, siti web, ricevendo velocemente le informazioni di cui si ha bisogno.

È lo stesso tipo di rivoluzione, per portata, che abbiamo avuto con la digitalizzazione. Mentre prima bisognava fare file per qualsiasi cosa, recandosi fisicamente in vari luoghi, oggi via web con pochi tap si possono ottenere numerose informazioni.

Lo stesso si otterrà con i chatbot intelligenti. Potremmo ottenere tutte le informazioni che servono senza perdere tempo nel navigare in numerosi siti. In pochi tap o con la voce, in futuro, potremmo ricevere diagnosi mediche, consulenze legali e finanziarie, consigli e molto altro.

Otterremo l’accesso a un’intelligenza artificiale forse più intelligente di molti di noi. Un ragionamento di certo freddo, privo di sentimenti, ma sicuramente di supporto al quotidiano. A tal proposito, infatti, oltre alle numerose startup che stanno nascendo nel settore, OpenAI, che ha mostrato al mondo i risultati più tangibili, sta già lavorando a chatGPT-5.

ChatGPT 5, in cosa consiste

Non molto tempo fa, ChatGPT è stato migliorato in modo significativo con GPT-4, ma OpenAI sta già elaborando la prossima versione, GPT-5, è previsto per l’inverno. Se le notizie sul suo potenziale sono corrette, ChatGPT potrebbe raggiungere una svolta nell’ambito dell’intelligenza artificiale generativa (AGI) e diventare virtualmente indistinguibile da un essere umano.

Il GPT-4 ha dimostrato prestazioni straordinarie negli esami, superando le aspettative della variante precedente. Inoltre, il chatbot ora può essere collegato alle informazioni in tempo reale mediante dei plugin, di cui esiste una lista di attesa.

Siqi Chen, uno sviluppatore, ha dichiarato su Twitter di aver scoperto che GPT-5 dovrebbe terminare la sua formazione a dicembre. Ha twittato che OpenAI stima che raggiungerà l’Intelligenza Artificiale Generale (e non solo generativa).

Quando l’intelligenza artificiale raggiungerà una conoscenza generale, la sua comprensione dei concetti e dei compiti sarà paragonabile a quella di un essere umano. Ciò le conferirà la capacità di ragionare e conversare.

Intanto manca uno step intermedio: chatGPT 4.5. Come accadde con GPT3 che fece spazio a una versione con più informazioni e più sapiente con GPT3.5. Sembra che OpenAI preveda che GPT-4.5 sarà disponibile a settembre o ottobre. A quel punto, saremo aggiornati in merito ai miglioramenti che OpenAI sta apportando.

Ma c’è chi non è molto d’accordo con questa accelerazione. Come in ogni cosa, quando si ha poca conoscenza sull’andamento di un fenomeno, si tende ad avere paura. Infatti un team di esperti ha iniziato a chiedere che ci si fermi. Si vuole avere la certezza che queste intelligenze non siano dannose. Che non diventino realmente più intelligenti di noi, tanto da comprendere quanto siamo dannosi per il mondo.

ChatGPT 5 allarma gli esperti che chiedono di fermarne l’addestramento

Al momento porta la firma di 1944 persone la lettera aperta contro lo sviluppo di chatGPT. All’interno si leggono argomenti come:

I sistemi di intelligenza artificiale contemporanei stanno diventando human-competitive nei compiti generali e dobbiamo chiederci: dovremmo lasciare che le macchine inondino i nostri canali di informazione di propaganda e falsità? Dovremmo automatizzare tutti i lavori, compresi quelli appaganti? Dovremmo sviluppare menti non umane che potrebbero alla fine superare in numero, superare in astuzia, obsolete e sostituirci? Dovremmo rischiare di perdere il controllo della nostra civiltà? Tali decisioni non devono essere delegate a leader tecnologici non eletti. Potenti sistemi di intelligenza artificiale dovrebbero essere sviluppati solo una volta che siamo fiduciosi che i loro effetti saranno positivi e che i loro rischi saranno gestibili.

Non so voi, ma credo che chatGPT non abbia nessuna intenzione di prendere il nostro posto. Non credo sia neanche uno dei suoi sogni nel cassetto.

Dopo chi alimenterà i suoi server? Chi farà manutenzione delle sue GPU? Credo dovremmo iniziare a preoccuparci seriamente quando vedremmo camminare robot in grado di fare manutenzione alle GPU di chatGPT in autonomia, con la capacità di fabbricare nuove unità, prendendo materiali rari dai giacimenti, creando una catena di approvvigionamento e produzione.

In altre parole credo che questi “esperti” vedano un po’ troppa TV.

Intanto per fermare il progresso, arriva anche il nostro Garante sulla Privacy, che non ferma il disastro del Registro delle Opposizioni, dove si fa man bassa dei numeri di telefono ammorbando l’Italia di chiamate indesiderate, ma se la prende con l’AI.

Cosa dice il garante sulla privacy su chatGPT

Interrompere immediatamente l’utilizzo di ChatGPT se non rispettano le normative sulla privacy. Il Garante per la protezione dei dati personali ha imposto una limitazione temporanea del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di OpenAI, la società statunitense che ha creato e gestisce la piattaforma.

Il Garante per la Privacy ha rilevato, nel relativo provvedimento, che OpenAI non ha fornito informazioni agli utenti e a tutti coloro i cui dati vengono raccolti, ma soprattutto non ha fornito una giustificazione giuridica adeguata per la raccolta e la conservazione di dati personali in grandi quantità al fine di “addestrare” gli algoritmi che determinano il funzionamento della piattaforma.

L’Autorità sottolinea come la mancanza di un filtro di verifica dell’età su OpenAI, che è destinato a chi ha più di 13 anni, esponga i minori a risposte inadeguate al loro livello di sviluppo e di autoconsapevolezza.

Entro 20 giorni, OpenAI, che nell’Unione non ha una propria sede ma ha nominato un rappresentante nello Spazio economico europeo, dovrà comunicare le misure adottate in risposta alle richieste del Garante, pena una sanzione ammontante fino a 20 milioni di euro o al 4% dell’incasso globale annuo.

Quindi le richieste sono chiare:

  • bloccare l’accesso a chi ha meno di 13 anni
  • dire dove si archiviano i dati
  • dire quali dati vengono raccolti e in che modo

Non so voi, ma prima di parlare con chatGPT a me non è mai stato chiesto nome, cognome, data di nascita e codice fiscale, quindi personalmente non comprendo a quali dati si riferisca il garante.

Sta di fatto che in tutto il mondo si parla di come l’Italia stia bloccando chatGPT.

Nella ragione o nel torto, se aggiungiamo questo ai tentativi di fermare lo SPID, l’eliminazione del Ministero per l’Innovazione tecnologica, i tentativi di penalizzare i pagamenti elettronici, a me sembra che nel nostro paese ci sia un andamento luddista che non porterà a nulla di buono.

In conclusione

ChatGPT-5 promette di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con servizi, app e siti web, offrendo un’intelligenza artificiale potenzialmente più intelligente di molti di noi.

Tuttavia, non tutti vedono questo sviluppo in modo positivo. Mentre alcuni esperti hanno firmato una lettera aperta chiedendo una pausa nello sviluppo di ChatGPT, il Garante della Privacy italiano ha imposto una limitazione temporanea del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di OpenAI.

Le preoccupazioni riguardano la raccolta e la conservazione di dati personali, la mancanza di filtri di età e la potenziale esposizione dei minori a risposte inadeguate. OpenAI ha 20 giorni per rispondere alle richieste del Garante, altrimenti rischia una sanzione fino a 20 milioni di euro o al 4% dell’incasso globale annuo.

Nonostante le controversie, ChatGPT-5 ha il potenziale di cambiare radicalmente il nostro modo di vivere e lavorare. È essenziale trovare un equilibrio tra l’innovazione e la protezione dei diritti degli individui, garantendo al contempo che le preoccupazioni non frenino il progresso tecnologico.

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