
Sono stati necessari alcuni giorni per un’analisi approfondita e minuziosa, ma alla fine iFixIt ha smontato i nuovi iPhone 13 e iPhone 13 Pro per comprendere il grado di difficoltà nelle riparazioni dei componenti.
Purtroppo a tal proposito non arrivano buone notizie. Se lo scorso anno, con gli iPhone 12 e 12 Pro, il punteggio era 6 su 10, quest’anno si scende a 5 su 10. Questo significa che è diventato più difficile riparare lo smartphone di Apple, nonostante gli appelli a renderlo più riparabile per ridurre la quantità di rifiuti elettronici nell’ambiente.
Ma veniamo ai dettagli. L’apertura del dispositivo avviene proprio come per gli iPhone 12. Qui bisogna fare attenzione al cavo dello schermo. Il display può essere cambiato facilmente, anche se pare che la società abbia riportato un blocco via software per gli schermi di terze parti, come in passato. La cosa positiva è che ora il display non richiede un pezzo di speaker sul retro come sul 12 Pro.
Il sensore Taptic Engine è più grande del precedente. Nello specifico misura 869.4 mm³ e pesa 6,3 grammi, mentre prima misurava 764.27 mm³ per 4,8 grammi di peso.
La batteria da 11,97 Wh contro i 10,78 Wh della generazione precedente, si cambia facilmente una volta alzato lo schermo. La scheda logica a strati quest’anno porta con se una brutta notizia: il vano della SIM card saldato sopra.
La memoria di storage è di Kioxia, il chip 5G di Qualcomm. Piccola novità nel Notch: il proiettore di punti non è a sinistra della fotocamera, ma dritto al centro, quindi in mezzo alle due.
Lo speaker si muove leggermente verso l’alto per consentire una sostituzione più semplice del display. Quindi in sostanza Apple rende di facile sostituzione lo schermo e la batteria. Riparare il sistema di resistenza ai liquidi è possibile ma costoso.
Il retro in vetro, purtroppo, resta ancora molto difficile da riparare. Spesso si preferisce rimuoverlo tutto per poi incollare un pannello in vetro sostitutivo, piuttosto che avere una reale riparazione del pannello integrato con la scocca.
Grossa parte della difficoltà nella riparazione, sembra strano da dirsi, ma è a livello software. Apple richiede che siano usati i suoi strumenti software ufficiali di calibrazione per certificare la corretta installazione del componente di terzi. Certificazione che non può avvenire presso i riparatori non ufficiali, in quanto sprovvisti di software di Apple.
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