
Era il novembre del 2020 quando Apple presentava al mondo il suo primo chip Apple Silicon: il SoC M1. Poi nell’ottobre del 2021 abbiamo visto alcune sue evoluzioni, come le versioni M1 Pro e M1 Max. Ora, invece, vediamo direttamente la seconda generazione con il SoC M2.
Viste le difficoltà nell’approvvigionamento dei processori, dovuti alla pandemia e alla guerra, la società non è riuscita a migrare ancora all’architettura a 3 nm, che a questo punto vedremo in futuro con i SoC M3, ma abbiamo la seconda generazione dell’architettura a 5 nm.
Il risultato di tutto questo?
- Prestazioni della CPU del 18% superiori al chip M1
- Prestazioni della GPU del 35% superiori al chip M1
- Neural Engine più veloce del 40%
- Banda di memoria del 50% più ampia per gestire fino a 24 GB di memoria unificata.

Ora sul SoC (system-on-a-chip) ci sono 20 miliardi di transistor, vale a dire il 25% in più di quelli presenti sul chip M1.
Tutto questo consumando meno energia. Il processore M2 riesce a fornire il 90% di performance di picco consumando 1/4 dell’energia consumata da un pari processore per PC.
All’interno 8 core per la CPU e 10 core per la GPU. Questo significa che ci sono 2 core in più per il calcolo grafico. L’ottimizzazione è così elevata da consumare 1/5 dell’energia necessaria per arrivare alle stesse prestazioni su un PC.
Il Neural Engine di nuova generazione riesce a elaborare 15.800 miliardi di operazioni al secondo. Utile per il machine learning, la sicurezza e l’elaborazione complessa.
Apple ha aggiornato anche il Secure Enclave per avere un grado di sicurezza maggiore nella cifratura dei dati e nella gestione dell’accesso ai sistemi.
I nuovi processori M2 saranno disponibili inizialmente nei nuovi MacBook Air e MacBook Pro. Poi arriveranno in futuro negli altri dispositivi, come iMac e iPad.