
Apple si è sempre rifiutata di creare una backdoor negli iPhone. Tim Cook ha sempre dichiarato che non l’avrebbe permesso, perché creare una via di accesso al contenuto degli iPhone, anche solo per questioni di sicurezza, avrebbe consentito a governi poco amici di chiederne l’accesso.
Questo avrebbe causato un enorme conflitto di interessi nella società: non rispettare le leggi per l’accesso alla backdoor e concludere gli affari in determinate nazioni, oppure salvaguardare gli affari e concedere l’accesso?
Quindi al momento sappiamo che una backdoor non esiste. Ma la Russia non è convinta di questa affermazione. Anzi, dichiara che esiste ed è usata dalla NSA per spiare gli iPhone usati dai russi. Ma cosa c’è di vero?
In questo articolo:
Le accuse del FSB
Il FSB, l’equivalente NSA ma in Russia, ha rivelato di aver scoperto un’operazione di spionaggio americana che avrebbe compromesso migliaia di iPhone utilizzando sofisticati software di sorveglianza. Secondo l’agenzia russa, diversi dispositivi Apple sarebbero stati infettati.
Il FSB sostiene che l’operazione di spionaggio dimostra una “stretta cooperazione” tra Apple e la NSA, l’agenzia americana responsabile della crittografia e della sicurezza delle comunicazioni. Tuttavia, il FSB non ha fornito alcuna prova che Apple abbia collaborato con la NSA o fosse a conoscenza della campagna di spionaggio.
I russi dicono che sono stati compromessi gli iPhone di diplomatici di Israele, Siria, Cina e membri della NATO nell’ambito della loro “operazione speciale”.
La posizione di Apple sulla privacy e la sicurezza
Apple ha sempre affermato che non permetterebbe mai la creazione di un backdoor nei suoi dispositivi, sottolineando l’impegno dell’azienda nel proteggere la privacy e la sicurezza dei suoi utenti. Le recenti accuse del FSB mettono in discussione questa affermazione e sollevano preoccupazioni sulla sicurezza degli iPhone.
In passato, la NSA ha cercato di ottenere l’appoggio dell’opinione pubblica nella sua richiesta di accesso ai dati degli utenti Apple, indicando che se non ci fosse stata questa possibilità la lotta al terrorismo sarebbe stata più difficile.
Basti ricordare il caso di San Bernardino, dove l’FBI chiese più volte ad Apple l’accesso al contenuto criptato di un iPhone, al fine di scovare se l’attentatore avesse dei legami con altri complici.
Infatti la società si è affrettata a far sapere, mediante una nota consegnata a 9to5mac, quanto segue:
Non abbiamo mai lavorato con nessun governo per inserire una backdoor in nessun prodotto Apple e non lo faremo mai.
Il ruolo del regime russo e la questione della veridicità delle accuse
È importante considerare che il regime russo ha continuato a mentire a tutti sin dall’invasione dell’Ucraina, mettendo in dubbio la veridicità delle accuse del FSB.
La Russia potrebbe avere un interesse nel diffondere queste notizie per danneggiare la reputazione di Apple e minare la fiducia degli utenti nella sicurezza dei dispositivi dell’azienda.
Le accuse del FSB sarebbero arrivate dopo un’analisi di Kaspersky Lab, un’azienda di sicurezza informatica con sede a Mosca, che ha denunciato decine di dispositivi compromessi nell’operazione di spionaggio. L’azienda ha descritto l’attacco come “estremamente complesso” e “mirato professionalmente” ai lavoratori di “top e middle-management”.
Secondo Kaspersky Lab, il software spia è stato consegnato attraverso un messaggio invisibile che sfruttava le vulnerabilità di iOS. Le informazioni ottenute dal telefono sarebbero state poi trasferite a server remoti.
Tutto il report è stato pubblicato nel loro sito, dove si dimostra che alcuni dati sono stati inviati a server americani.
In conclusione
Le accuse del FSB sulla presenza di una backdoor creato da Apple per permettere alla NSA di spiare i russi sollevano una serie di preoccupazioni sulla sicurezza degli iPhone e sulla posizione di Apple in merito alla privacy dei suoi utenti.
È però importante considerare il contesto in cui queste notizie emergono e la possibilità che il regime russo abbia un interesse nel diffondere disinformazione per danneggiare la reputazione di Apple.
Le accuse, arrivando da un regime terroristico, potrebbero non essere proprio affidabili.