Pegatron
Apple finalmente sospende i rapporti con Pegatron 2

Lo sfruttamento dei lavoratori cinesi per l’assemblaggio dei dispositivi di Apple è sempre un argomento caldo. Sono sempre tutti pronti a puntare il dito nei confronti dell’azienda.

La società di Cupertino da anni obbliga i suoi partner a rispettare un rigido regolamento che mira a salvaguardare i dipendenti. Obbliga anche a corsi di aggiornamento, oltre a permettere di accedere agli studi per far crescere la carriera.

Per verificare che tutti rispettino questo regolamento ci si avvale di aziende indipendenti per effettuare verifiche e sondaggi a sorpresa, oltre a eseguire analisi a campione periodicamente. Inoltre la società pubblica un report annuale per trasparenza, dove vengono indicati tutti i parametri rilevati nell’ultimo anno, comprese le violazioni.

Quale altra azienda che opera in Cina lo fa? Quale altro competitor che fa assemblare computer o smartphone effettua questo tipo di lavoro?

Uno dei partner di Apple che in passato ha sempre dato problemi è Pegatron. Nel 2015 la società fu pizzicata a far lavorare dei dipendenti oltre il limite delle 60 ore settimanali. A volte pagando una paga più bassa di quella prevista. Nel 2010 qualcuno nell’azienda pagò una tangente a un ex manager di Apple per ottenere delle informazioni.

Oggi arriva notizia che Apple ha deciso di sospendere la società partner per l’ennesima infrazione.

Pegatron ha classificato erroneamente gli studenti lavoratori nel loro programma e falsificato i documenti per mascherare le violazioni del nostro Codice, incluso il consentire agli studenti di lavorare di notte e/o fare straordinari e in alcuni casi di svolgere lavori non correlati alla loro mansione. Le persone di Pegatron responsabili delle violazioni hanno fatto di tutto per eludere i nostri meccanismi di controllo.

Ha dichiarato Apple in una nota. Scoperto il raggiro alla società di Cupertino non è restato altro da fare che bloccare l’appalto.

Pegatron ha dichiarato che porrà delle correzioni il prima possibile:

Alla scoperta di questa attività non conforme, abbiamo immediatamente tolto gli studenti lavoratori dalle linee di produzione e abbiamo lavorato con i nostri clienti ed esperti di terze parti per prendere accordi appropriati affinché tornassero alle loro case o scuole con un adeguato compenso insieme a tutto il supporto e le cure necessarie.

C’è scritto in una nota.

Il messaggio di Apple è chiaro: chi sbaglia paga. Una prova contro chi dichiarava che i controlli effettuati sui partner erano in realtà inefficaci.

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