
Ci sono circa 2 milioni di applicazioni nell’App Store, ma pochissime hanno successo. Secondo BuildFire, in una ricerca del 2019, solo l’1% di queste app supera i 10.000 download. Ma perché questo avviene? Come si fa a incrementare enormemente le possibilità di successo di un’app? La risposta è il Product Management.
La gestione del prodotto dalla A alla Z, seguendo tutte le fasi di analisi, in modo da evitare le buche. Gli aspetti che non sono stati presi in considerazione e che portano al fallimento. Analisi fondamentali e obbligatorie, senza le quali si rischia di sviluppare qualcosa che gli utenti non scaricheranno mai.
Sapere cosa analizzare, in che modo, quali passaggi fare, non è da tutti. Il Product Management è una materia complessa e non viene certo insegnato nelle scuole dell’obbligo. Ecco perché ho deciso di riassumere in questa guida quali sono gli step da seguire.
Quindi se siete degli sviluppatori e avete in mente un’app da sviluppare, ecco la guida per voi per aumentare le possibilità di successo. Buona lettura.
Indice dei contenuti
1. Scegliere il giusto prodotto da sviluppare
Il primo passo verso la creazione di un’app di successo è la scelta dell’app da sviluppare. Per farlo, è necessario analizzare il mercato e individuare un’opportunità, un bisogno insoddisfatto o un problema da risolvere. È importante tenere in considerazione il target di riferimento, le competenze disponibili e le risorse. Alcuni metodi utili per identificare il giusto prodotto includono la ricerca di mercato, l’analisi dei trend e l’osservazione della concorrenza.
1.1 Il Golden Circle

Il Golden Circle di Simon Sinek è un framework utile per guidare la strategia di prodotto. Invece di partire dal “cosa” (il prodotto), Sinek suggerisce di iniziare dal “perché” (il motivo per cui si crea il prodotto) e poi passare al “come” (il modo in cui si realizza il prodotto). Questo approccio permette di focalizzarsi sulle esigenze e i bisogni dei clienti.
È importante ricordare che l’idea in sé non ha valore; è l’esecuzione che conta. Trasformare un’idea in un prodotto reale e portarlo sul mercato è ciò che crea valore.
Per approfondire vi lascio a questo articolo.
1.2 Ricerca di mercato
La ricerca di mercato è un’attività fondamentale per raccogliere informazioni sulle esigenze dei potenziali utenti, le loro preferenze e i loro comportamenti. Questo processo include l’analisi dei dati demografici, la segmentazione del mercato e l’identificazione dei bisogni insoddisfatti.
L’analisi dei trend consiste nell’esaminare l’evoluzione del mercato e delle tecnologie nel tempo, al fine di individuare opportunità emergenti. Questo può includere la valutazione delle tendenze sociali, economiche, politiche e tecnologiche che possono influenzare la domanda per un’app.
Per esempio con alcuni amici, qualche anno fa, sviluppai e lanciai l’app “Reddito di Cittadinanza” in 2 settimane. Proprio a ridosso dell’introduzione della misura di sostegno in Italia. Raggiungemmo oltre 10.000 download in meno di un mese.
1.3 Osservazione della concorrenza
Lo studio dei concorrenti presenti sul mercato è un’ottima fonte di informazioni per individuare opportunità e minacce. Esaminando le strategie, i prodotti e le funzionalità offerte dalla concorrenza, è possibile identificare i punti di forza e di debolezza dell’offerta esistente e trovare spunti per innovare.
Questo ci permette di avere dei primi dati per definire la product strategy e il market fit.
Una volta individuato il prodotto, è fondamentale stabilire una strategia che ne guidi lo sviluppo e l’implementazione sul mercato. La product strategy deve tener conto di fattori come il valore aggiunto offerto, la differenziazione rispetto ai competitor e il posizionamento desiderato. Il market fit si riferisce invece al grado di aderenza del prodotto alle esigenze del mercato, elemento cruciale per il successo dell’app.
2. Analizzare il contesto competitivo con il modello delle 5 forze di Porter

Il modello delle 5 forze di Porter è uno strumento fondamentale per comprendere il contesto competitivo in cui l’app si colloca. Esso analizza le forze che influenzano la concorrenza, come il potere dei fornitori, il potere dei clienti, la minaccia dei nuovi entranti, la minaccia dei prodotti sostitutivi e l’intensità della rivalità tra i concorrenti. Questa analisi consente di individuare le opportunità e le minacce che l’app dovrà affrontare.
2.1 Potere dei fornitori
Il potere dei fornitori si riferisce alla capacità dei fornitori di influenzare il prezzo e la qualità dei beni e servizi necessari per sviluppare e mantenere l’app. Se i fornitori hanno un elevato potere di contrattazione, possono imporre condizioni sfavorevoli o aumentare i prezzi, riducendo la redditività dell’app.
Immaginiamo i fornitori come quelli che forniscono servizi cloud, producono design, si occupano dell’advertising e così via. Se aumentano i prezzi dei servizi, hanno influenza sulla nostra strategia.
2.2 Potere dei clienti
Il potere dei clienti indica la capacità degli utenti di influenzare il prezzo e la qualità dell’app. Se gli utenti hanno un forte potere di contrattazione, possono esercitare pressione per ottenere prezzi più bassi o richiedere miglioramenti nel prodotto, influenzando negativamente la redditività dell’app.
2.3 Minaccia dei nuovi entranti
La minaccia dei nuovi entranti si riferisce alla possibilità che altri sviluppatori entrino nel mercato e diventino concorrenti diretti. Se le barriere all’ingresso sono basse, nuove app possono facilmente entrare nel mercato, aumentando la concorrenza e riducendo la quota di mercato dell’app esistente.
Un esempio classico è Flappy Bird, un giovo per iPhone che poi, visto il successo, è stato clonato in tantissime varianti in poche settimane.
2.4 Minaccia dei prodotti sostitutivi
La minaccia dei prodotti sostitutivi riguarda la possibilità che prodotti o servizi alternativi soddisfino le stesse esigenze degli utenti. Se esistono molti prodotti sostitutivi con caratteristiche simili o migliori, l’app potrebbe perdere utenti e quote di mercato.
2.5 Intensità della rivalità tra concorrenti
L’intensità della rivalità tra concorrenti indica il livello di competizione tra le aziende che operano nello stesso mercato. Un’elevata intensità di rivalità può portare a una guerra dei prezzi, a maggiori investimenti in marketing e innovazione, e a ridotti margini di profitto. È importante analizzare attentamente il comportamento dei concorrenti e definire strategie competitive efficaci per mantenere e accrescere la propria posizione nel mercato.
Per approfondire questo argomento basta leggere il libro “Strategia dell’Oceano Blu”.
Se volete approfondire vi lascio a questo articolo.
3. Creazione di una visione del prodotto
La visione del prodotto rappresenta la direzione strategica che si intende seguire e gli obiettivi a lungo termine che si vogliono raggiungere. È importante definire una visione chiara e coerente, in grado di guidare le decisioni durante lo sviluppo del prodotto e di ispirare e motivare il team di lavoro.
Per valutare il successo della strategia di prodotto, è fondamentale stabilire degli obiettivi quantitativi e qualitativi e identificare le metriche chiave che permettono di monitorare i progressi. Queste metriche possono includere il numero di download, il tasso di conversione, la soddisfazione degli utenti e il fatturato generato.
La pianificazione e la roadmap del prodotto sono strumenti utili per definire le fasi dello sviluppo e le priorità del progetto. La roadmap deve includere le principali funzionalità che si intende implementare, i requisiti tecnici e le risorse necessarie, nonché le tempistiche previste per ogni fase del progetto e le versioni nelle quali cadranno, dopo aver dato priorità a ognuna delle funzionalità da sviluppare.
Per approfondire vi lascio a questo articolo.
3.1 Il Problem Statement
Il Problem Statement è un elemento cruciale nella gestione del prodotto, in quanto definisce chiaramente i problemi che il prodotto è destinato a risolvere. Per crearlo, è importante porsi delle domande, condurre ricerche e organizzare le informazioni raccolte in modo chiaro e conciso.
Per farlo si può usare una struttura ben precisa, come:
Quando (mi trovo in questa situazione) il mio utente vuole (scrivere una motivazione) così da (il risultato da raggiungere).
In questo modo fissiamo bene nella mente a cosa deve mirare esattamente la nostra app e quali sono le esigenze da risolvere.
3.2 Il Product Market Fit
Il Product Market Fit è un’analisi cruciale per la gestione del prodotto ed è essenziale per capire quanto il prodotto sia accolto dal mercato. Per identificarlo, è necessario condurre una ricerca per raccogliere dati sulle esigenze e le preferenze dei clienti, sulle tendenze del mercato e sui prodotti della concorrenza.
Inoltre, è importante analizzare il mercato per capire quanti utenti si possono raggiungere, considerando il Total Addressable Market (TAM), il Served Available Market (SAM) e il Serviceable Obtainable Market (SOM).
Non bisogna mai dare nulla per scontato e di raccogliere il maggior numero di informazioni possibile attraverso sondaggi, interviste e altre ricerche.
3.3 Il Lean Canvass
Il Lean Canvas, derivato dal Business Model Canvas, è uno strumento per organizzare la strategia del prodotto in modo schematico. Si concentra su tre aree chiave:
- elementi chiave e differenziazione,
- mercato e bisogni,
- obiettivi di business.
Questo schema aiuta a considerare tutti gli aspetti del prodotto, identificare gli elementi chiave e stabilire le priorità per ottimizzare il lancio.
Per utilizzare il Lean Canvas, è possibile scaricare un template e riempirlo con informazioni riguardo al problema da risolvere (ne trovate uno qui), al segmento di mercato, alla proposta di valore unica, alla soluzione, al vantaggio competitivo, alle fonti di guadagno, alla struttura dei costi, alle metriche chiave e ai canali di distribuzione.
È importante riempire tutti i campi e riflettere attentamente su ciascuno di essi. Se alcuni punti risultano vuoti o se qualcosa non torna, è necessario apportare modifiche all’idea iniziale.
Cambiare idea in questa fase non è un errore, poiché farlo ora costerà molto meno rispetto a scoprire problemi dopo aver lanciato il prodotto. È consigliabile compilare il Lean Canvas, farlo decantare per qualche giorno, e poi tornare a esaminarlo per assicurarsi che abbia ancora senso. È anche utile condividerlo con amici o potenziali utenti per ottenere un punto di vista esterno e verificare la coerenza dell’idea.
4. Gestire il ciclo di vita del prodotto

Il ciclo di vita del prodotto comprende quattro fasi principali: introduzione, crescita, maturità e declino. È essenziale monitorare e gestire queste fasi per massimizzare il successo dell’app, adattando la strategia e le risorse impiegate in base alle esigenze di ogni fase.
4.1 Fase di introduzione
Durante la fase di introduzione, l’app viene lanciata sul mercato e inizia ad acquisire i primi utenti (i pionieri o early adopter).
In questa fase, è importante concentrarsi sulla promozione del prodotto, sulla creazione di consapevolezza e sull’acquisizione di feedback iniziali. Le strategie di marketing e comunicazione, come la pubblicità, il content marketing e il social media marketing, sono cruciali per aumentare la visibilità dell’app.
4.2 Fase di crescita
Nella fase di crescita, l’app inizia a guadagnare popolarità e ad aumentare il numero di utenti. In questa fase, è fondamentale ottimizzare le strategie di acquisizione e di fidelizzazione degli utenti, migliorando costantemente l’usabilità e l’esperienza offerta dall’app. È inoltre importante monitorare attentamente le metriche di performance e il feedback degli utenti per individuare eventuali problemi e opportunità di miglioramento.
4.3 Fase di maturità
Quando l’app raggiunge la fase di maturità, la crescita tende a rallentare e il numero di utenti si stabilizza. In questa fase, è importante concentrarsi sull’ottimizzazione delle strategie di monetizzazione e sulla fidelizzazione degli utenti esistenti, attraverso l’introduzione di nuove funzionalità, l’ottimizzazione dell’interfaccia utente e l’implementazione di programmi di fidelizzazione. È anche importante monitorare attentamente la concorrenza e il mercato per mantenere il prodotto aggiornato e rilevante.
4.4 Fase di declino
Durante la fase di declino, l’app inizia a perdere popolarità e il numero di utenti diminuisce. In questa fase bisogna valutare se sia opportuno investire in una rinnovata strategia di marketing e sviluppo per rilanciare il prodotto, oppure se sia preferibile concentrarsi su nuovi progetti e dismettere progressivamente l’app. È essenziale analizzare attentamente i dati e valutare attentamente le opzioni disponibili.
Se volete approfondire vi lascio a questo articolo.
5. Il processo di product discovery e il metodo Double Diamond
Il processo di product discovery è essenziale per identificare le esigenze degli utenti e definire le funzionalità chiave dell’app. Il metodo Double Diamond è un approccio popolare che prevede due fasi distinte: la fase di divergenza, in cui si esplorano diverse idee e si raccolgono informazioni, e la fase di convergenza, in cui si selezionano le soluzioni più promettenti e si definiscono le specifiche del prodotto.
Queste fasi si ripetono due volte: una prima volta nell’area del problema, dove si individuano le esigenze del mercato e i bisogni degli utenti. La seconda volta nell’area della soluzione, dove si individuano le nostre proposte per risolvere quei problemi e le funzioni che saranno integrate nella nostra app.

5.1 Fase di divergenza
In questa fase bisogna impegnarsi a raccogliere idee, ispirazioni e informazioni dal mercato, dagli utenti e dai concorrenti. Si utilizzano strumenti come le interviste, i sondaggi, le osservazioni sul campo e l’analisi dei dati per comprendere le esigenze, le preferenze e i comportamenti degli utenti.
5.2 Fase di convergenza
Durante la fase di convergenza, lo sviluppatore analizza le informazioni raccolte e seleziona le idee più promettenti e pertinenti alle esigenze degli utenti. In questa fase, si definiscono le specifiche del prodotto, si stabiliscono le priorità e si pianifica lo sviluppo delle funzionalità selezionate.
5.3 La discovery di prodotto
La discovery è la fase in cui si va a chiedere direttamente agli utenti se alcune soluzioni pensate per risolvere i loro problemi specifici possono funzionare. In pratica, dovreste prendere la lista di funzionalità che vorreste implementare, giunte dall’analisi convergente del double diamond, e andare a chiedere a dei gruppi di potenziali utenti cosa ne pensano.
Ci sono vari modi per avere questo tipo di interazioni, che si possono svolgere con dei sondaggi o con intervista di persona. Potreste frequentare i luoghi dei vostri potenziali clienti, come fiere o punti di interesse, e chiedere loro di chiacchierare su qualche idea che intendete mettere in campo per risolvere dei problemi.
Oppure potete sfruttare la potenza di internet. Per esempio, potete creare una landing page della vostra futura app, per raccogliere email con un form e contattare gli iscritti chiedendo loro di rispondere a delle domande in merito alle soluzioni a cui avete pensato. Altri strumenti digitali includono l’utilizzo dei social network, andando a chiedere pareri su gruppi di Facebook dedicati all’argomento, o usando appositi hashtag e altro.
L’obiettivo è raccogliere informazioni necessarie per confermare o sconfessare le soluzioni trovate. Potreste scoprire di essere sulla buona strada, oppure che le idee a cui avete pensato non sono efficaci. Tutte informazioni utili per iterare, cioè migliorare il progetto a cui state lavorando.
Non vi servono migliaia di interviste, una trentina di form con risposte sincere vi consentirà di ottenere un buon punto di vista. Tuttavia, è importante ricordare che, collegando l’argomento ai bias cognitivi, non dovete mai porre domande che spingano l’utente verso la direzione che desiderate confermare. Spingetelo verso una risposta aperta e sincera.
Per esempio, se state sviluppando un’app per la temperatura corporea e volete essere certi che avere un grafico sia utile, non chiedete “è vero che un grafico per la temperatura corporea ti può essere utile?“. Questo tipo di domanda spinge verso la vostra convinzione. Piuttosto chiedete “dopo aver raccolto la temperatura, cosa vorresti farci di quel dato?“.
Magari scoprirete necessità degli utenti a cui non avete pensato, oppure soluzioni innovative per la vostra app. A tal proposito si parla di Mom Test.
5.4 Il Mom Test
Il Mom Test è un approccio alla ricerca utente sviluppato da Rob Fitzpatrick, che mira a migliorare la qualità delle informazioni raccolte durante le interviste con gli utenti. L’idea di base del Mom Test è che, anche se si chiedesse alla propria madre cosa pensa del proprio prodotto, si dovrebbe essere in grado di ottenere feedback utile e obiettivo, evitando le risposte gentili o fuorvianti che si potrebbero ricevere quando si parla con qualcuno vicino a noi.
Nella fase di discovery del product management, il Mom Test aiuta a evitare le trappole comuni delle interviste utente, come bias di conferma, risposte compiacenti e informazioni poco utili. Ecco alcuni principi chiave del Mom Test:
- Evitare di parlare del prodotto: Invece di descrivere il proprio prodotto e chiedere cosa ne pensano gli utenti, è meglio concentrarsi sulle esperienze, i problemi e le sfide degli utenti. Questo permette di ottenere informazioni più reali e approfondite sulle esigenze del cliente.
- Porre domande aperte: Evitare domande che richiedono solo risposte “sì” o “no” e invece formulare domande aperte che incoraggiano l’utente a condividere le proprie esperienze e opinioni.
- Chiedere di specifici eventi passati: Invece di chiedere agli utenti cosa farebbero in una situazione ipotetica, è più utile chiedere loro come hanno affrontato una situazione simile in passato. Questo fornisce informazioni più concrete e basate sull’esperienza, piuttosto che su ipotesi e congetture.
- Ascoltare attentamente e non difendere il proprio prodotto: Durante le interviste, è importante ascoltare attentamente ciò che gli utenti dicono e non cercare di difendere o giustificare il proprio prodotto. Anche se si ricevono critiche, queste possono essere utili per migliorare il prodotto e renderlo più adatto alle esigenze degli utenti.
Una volta completata la fase di discovery, è fondamentale analizzare attentamente i dati raccolti e utilizzarli per informare le decisioni relative allo sviluppo del prodotto. Ciò potrebbe includere modifiche alle funzionalità esistenti, l’introduzione di nuove funzionalità o il ripensamento dell’intero concetto del prodotto.
5.5 I bias
Iniziamo con i bias cognitivi, che sono pregiudizi cognitivi che influenzano i nostri processi decisionali, portandoci a elaborare le informazioni in modo influenzato da nozioni preconcette, credenze ed esperienze passate. Questi pregiudizi sono una parte naturale del nostro assetto psicologico e possono avere un impatto significativo sulle nostre percezioni, giudizi e azioni.
Una delle forme più comuni di bias cognitivi è il bias di conferma, ovvero la tendenza a cercare informazioni che confermino le nostre convinzioni esistenti e a ignorare quelle che le contraddicono. Questo può portare a una visione distorta della realtà, in quanto vediamo solo quello che vogliamo vedere, piuttosto che quello che c’è realmente. Per combattere questo bias, è importante essere disposti a mettere in discussione le proprie convinzioni e a confrontarsi con informazioni contraddittorie.
Un’altra forma di bias cognitivo è l’effetto alone, ovvero la tendenza a giudicare persone o cose sulla base di un singolo tratto o caratteristica positiva. Questo può portare a sopravvalutare la qualità complessiva di una persona o di un prodotto sulla base di un singolo attributo. Per minimizzare l’effetto alone, è importante considerare un insieme più ampio di informazioni e valutare le persone o le cose in modo più equilibrato.
Diventando consapevoli dei nostri pregiudizi e riconoscendo i modi in cui possono essere manipolati, possiamo prendere decisioni più informate ed evitare di essere indebitamente influenzati. È essenziale mantenere una mente aperta ed essere disposti a mettere in discussione le nostre convinzioni e i nostri presupposti per evitare di cadere vittime dei bias.
6. Dal wireframe al Minimum Viable Product (MVP)
Una volta definite le funzionalità e le specifiche del prodotto, è il momento di passare alla progettazione e allo sviluppo. La creazione di wireframe e prototipi consente di visualizzare l’interfaccia utente e di testare l’usabilità dell’app. Successivamente, si procede con lo sviluppo del Minimum Viable Product (MVP), una versione semplificata dell’app che include le funzionalità essenziali per testare il suo valore sul mercato e raccogliere feedback dagli utenti.
6.1 Creazione di wireframe e prototipi

I wireframe sono schemi che rappresentano l’interfaccia utente dell’app, mostrando la disposizione degli elementi e delle funzionalità. I prototipi sono versioni interattive dell’app che permettono di testare l’usabilità e il flusso di navigazione. Entrambi gli strumenti sono fondamentali per affinare il design e migliorare l’esperienza utente.
6.2 Sviluppo del MVP
Lo sviluppo del MVP implica la realizzazione di una versione dell’app che include solo le funzionalità essenziali, senza fronzoli o caratteristiche avanzate. L’obiettivo è testare il valore del prodotto sul mercato, verificare le ipotesi di base e raccogliere feedback dagli utenti. Il MVP è un punto di partenza per lo sviluppo futuro dell’app, permettendo di apportare modifiche e miglioramenti in base ai risultati ottenuti e alle esigenze del mercato.
7. Iterare e migliorare il prodotto
Una volta lanciato l’MVP sul mercato, è fondamentale monitorare attentamente le metriche di performance e raccogliere feedback dagli utenti per identificare le aree di miglioramento e le opportunità di crescita. Il processo di iterazione e miglioramento del prodotto è continuo e deve essere guidato dai dati e dalle esigenze degli utenti.
7.1 Monitoraggio delle metriche e dei KPI
Il monitoraggio delle metriche e dei Key Performance Indicators (KPI) è fondamentale per valutare il successo dell’app e identificare eventuali problemi o opportunità. Le metriche possono includere il numero di download, il tasso di conversione, la durata delle sessioni, il tasso di abbandono e il Lifetime Value (LTV) degli utenti.
7.2 Raccolta di feedback e analisi dei dati
La raccolta di feedback dagli utenti e l’analisi dei dati di utilizzo dell’app sono essenziali per comprendere le esigenze e le aspettative del pubblico e per individuare eventuali problemi o aree di miglioramento. Si possono utilizzare strumenti come le recensioni degli utenti, le interviste, i sondaggi e l’analisi delle metriche di utilizzo per ottenere informazioni preziose.
7.3 Iterazione e miglioramento
Sulla base delle informazioni raccolte, il team di product management deve iterare e migliorare il prodotto, apportando modifiche al design, alle funzionalità e alla strategia di marketing. Questo processo di miglioramento continuo consente di mantenere l’app rilevante e competitiva nel mercato e di accrescere la soddisfazione degli utenti.
8. Il pricing e il lancio del prodotto
Per determinare il prezzo ottimale di un’app, è fondamentale comprendere la proposta di vendita unica (USP), condurre una ricerca di mercato approfondita sui concorrenti e raccogliere informazioni sul pubblico di riferimento. È inoltre importante valutare le metriche di coinvolgimento e conversione degli utenti.
8.1 Come calcolare il prezzo dell’app
Per stabilire il prezzo giusto, si consiglia di considerare tre prospettive diverse: il prezzo giusto per il produttore, il prezzo proposto dai concorrenti e il prezzo giusto per i clienti. Il prezzo giusto per il produttore deve coprire tutti i costi e generare un margine di almeno il 30-40%. Per determinare il prezzo giusto, è possibile utilizzare il sistema Break Even Point.
Il calcolo parte dall’analisi TAM, SAM e SOM visti al paragrafo 3.2. Per esempio se sappiamo che il nostro bacino di utenti è di 100.000 e possiamo raggiungerne il 10% nel primo anno, quindi 10.000 download. Di questi il 30% generano acquisti, quindi 3.000 unità nel primo anno, procediamo a calcolare il prezzo come segue.
Se consideriamo di avere costi fissi per 8000 €, quindi 8000 diviso 3000 unità sono 2,7 € a unità. Servono quindi 2,7 € per coprire i soli costi fissi.
A questo aggiungiamo il 30% di commissioni e tasse con la formula “Somma al netto / (1 – Percentuale/100)”. Quindi 2,7 / (1 – 30/100) = 3,86 €. Se infatti togliete il 30% a 3,86 € avrete 2,7 €. Questi 3,86 € servono a coprire i costi fissi e variabili.
A questo punto aggiungete il vostro margine. Facciamo il 40%. Usate la stessa formula di prima, quindi 3,86 / (1 – 40/100) = 6,42 €.
Ecco, il vostro prezzo sarà 6,42 € a unità.
Per considerare il prezzo proposto dai concorrenti, si possono utilizzare due strategie: una strategia di prezzo e una strategia di valore. La strategia di prezzo è adatta se l’app offre funzionalità simili a quelle della concorrenza, mentre la strategia di valore si applica quando l’app offre caratteristiche nettamente migliori rispetto ai concorrenti.
Infine, il prezzo giusto per i clienti dovrebbe massimizzare i profitti, tenendo conto anche delle loro esigenze. È possibile condurre sondaggi per determinare la loro disponibilità a pagare.
8.2 Le strategie di lancio dell’app
Per quanto riguarda la strategia di lancio, è fondamentale comprendere il mercato e il pubblico di riferimento, creare una forte identità del marchio e sfruttare i canali di marketing digitale per far conoscere l’app e generare interesse.
Inoltre, è importante preparare una strategia di comunicazione e promozione, considerando le collaborazioni con influencer e media, la creazione di contenuti di qualità e l’utilizzo dei social media.
Nel 2018 scrissi anche alcuni consigli su come segnalare la propria app correttamente ai media. Sono indicazioni sempre valide che trovate in questa pagina.
In conclusione
Per incrementare notevolmente le possibilità di successo di un’app, è essenziale seguire un approccio strutturato e strategico al Product Management. La guida definitiva al Product Management per creare app di successo comprende la scelta del giusto prodotto da sviluppare, l’analisi del contesto competitivo, la creazione di una visione del prodotto e la definizione di una strategia di prodotto che tenga conto di fattori cruciali come il valore aggiunto offerto, la differenziazione rispetto ai competitor e il posizionamento desiderato.
Seguendo attentamente questi passaggi e mettendo in pratica le strategie e le metodologie illustrate, gli sviluppatori potranno notevolmente aumentare le probabilità di creare app di successo e di ottenere risultati straordinari nel mercato delle applicazioni.